La CEO di X (ex Twitter), Linda Yaccarino, ha provato a difendere la propria compagnia e le posizioni del proprietario Elon Musk durante la Code Conference. Prima di lei, durante la conferenza, aveva parlato l’ex responsabile della sicurezza di Twitter Yoel Roth, che ha spiegato come Musk lo abbia attivamente messo in pericolo. E durante l’intervista, Yaccarino ha dovuto difendere le parole di Musk – anche quelle di cui non era a conoscenza. Ma quando ha mostrato il proprio iPhone al pubblico, i fotografi hanno notato che la CEO non aveva l’app di X nella propria homepage.
Yaccarino, la CEO difende X (Twitter) ma non ha l’app sulla home di iPhone
“Penso che molte persone in questa stanza non fossero del tutto preparate al fatto che io salissi sul palco“, ha dichiarato Yaccarno all’intervistatrice Julia Boorstin, corrispondente senior dei media e della tecnologia alla CNBC. Questo perché Yaccarino aveva appreso all’inizio della giornata che Kara Swisher, una delle co-fondatrici della Code Conference, aveva prenotato un ospite a sorpresa per apparire prima di lei: Yoel Roth, ex responsabile della sicurezza di Twitter. Che non ha usato mezze misure nell’esprimere il proprio disappunto per X e il suo proprietario Elon Musk.
Durante l’intervista con Swisher, Roth ha raccontato come Musk abbia personalmente messo in pericolo la sua vita. Come ricorda The Verge, Musk aveva infatti suggerito su Twitter che Roth avesse sostenuto la sessualizzazione dei bambini, una affermazione completamente infondata. Che ha portato a minacce di morte e all’indirizzo di Roth pubblicato online. Roth ha spiegato di aver dovuto cambiare casa per la propria sicurezza e quella della sua famiglia. E ha suggerito a Yaccarino a riflettere su come Musk potrebbe rivolgere la sua attenzione anche contro di lei. Inoltre, ha sottolineato che X stava perdendo utenti e inserzionisti.
La difesa di X (e di Musk) da parte di Linda Yaccarino
Le critiche di Roth non sono nuove. Ma Yaccarino era visibilmente contrariata dal dover apparire subito dopo un noto critico della sua azienda, sottolineando di aver avuto meno di un’ora per prepararsi. E la CEO ha ribadito più volte di avere guidato il social per sole 12 settimane. Come a dire che le ricriminazioni di Roth non la riguardano.
“Io lavoro per X, lui ha lavorato su Twitter” ha sottolineato. Ma la sua difesa di X e di Musk è continuata, su tutta la linea. Ha detto che l’Anti-Defamation League (ADL), che Musk ha minacciato di citare in giudizio, sta concentrando troppa attenzione sull’antisemitismo su X senza riconoscere i miglioramenti apportati dalla piattaforma.
Inoltre, ha parlato della preoccupazione riguardo alla fuga degli inserzionisti, dicendo che la maggior parte delle grandi aziende sta tornando su X.
40 minuti sulla graticola
La difesa di Yaccarino non convincerà i detrattori di X. Ha soprattutto scartato le critiche sulla moderazione dei contenuti, preferendo parlare di libertà di parola senza discutere di antisemitismo e razzismo. Ma ha risposto per 40 minuti a domande difficili, mostrando stress e tensione, ma continuando a difendere l’azienda – un bel cambio di passo rispetto alle conferenze stampe annullate da Elon Musk.
Il momento più difficile, però, arriva quando l’intervista verte su alcune dichiarazioni dello stesso Musk. In particolare, quando Boorstin chiede del fatto che Musk abbia detto che X potrebbe diventare a pagamento. Yaccarino ha chiesto di ripetere la domanda, poi ha chiesto “ha detto che stiamo facendo questo passaggio o che ci sta pensando”. Quando l’intervistatrice ha chiesto se Musk non l’ha consultata, e Yaccarino ha detto: “Parliamo di tutto”. Ma non ha chiarificato i piano di X.
Non ha l’app di X sull’home dell’iPhone
Ma è un altro il momento che sta facendo discutere il web, quando Yaccarino ha mostrato il suo iPhone: che non ha X (Twitter) sulla home screen.
Di solito gli utenti mettono le app più usate nella prima home di iPhone, in modo di averle accessibili appena sbloccato il telefono. Ma sebbene Yaccarino abbia in bella vista sia Instagram che Facebook, X non si vede.
Questo non significa che Yaccarino non usi X: potrebbe semplicemente essere un caso. Ma di sicuro molti utenti di X riposteranno questa immagine per prendere in giro la CEO. Yaccarino tiene tanto a X da difendere la società a spada tratta, ma non tanto da avere l’app nella home.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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