L’Italia è in ritardo all’appuntamento con gli attuali obiettivi per il 2030. La marcia verso la preparazione del nostro Paese al grande cambiamento, richiesto dall’elettrificazione del settore automotive. Subisce una battuta d’arresto nel 2022, rispetto ad un 2021 in crescita.
Questo è quanto racconta il BEV – Italy Progress Index, l’indice trimestrale realizzato da Quintegia. L’analisi prende in considerazione tre componenti principali:
- il parco circolante BEV (Battery Electric Vehicle),
- le immatricolazioni BEV (Battery Electric Vehicle) trimestrali
- le infrastrutture di ricarica elettrica, quest’ultime valutate per diffusione e potenza di erogazione.
L’indice, rappresentato da un punteggio tra 0 e 100, indica la percentuale di raggiungimento di obiettivi trimestrali graduali. Se rispettati, permetteranno di raggiungere gli ultimi target disponibili fissati per il 2030 (PNIEC). Nel secondo trimestre il punteggio è pari a 46,8, a fronte di un 46,1 dei tre mesi precedenti e un 56,3 dell’ultimo trimestre dell’anno scorso.
“Questo punteggio è il risultato di più componenti che interagiscono tra loro. L’effetto degli incentivi sulle immatricolazioni non è stato immediato ma sarà diluito nel tempo a causa della scarsità di prodotto e dalla conseguente lunghezza dei tempi di consegna per gli ordini di auto nuove. Attese che durano anche più di sei mesi, al punto che il governo stesso è corso ai ripari con la proroga sugli incentivi per la comunicazione relativa all’immatricolazione delle auto, passata da 180 a 270 giorni” – dichiara Nicola Pasqualin, Researcher & EV Specialist di Quintegia – “Inoltre, l’inflazione dovuta all’attuale situazione geopolitica e le scelte strategiche delle Case auto, unite agli enormi costi di sviluppo sostenuti per elettrificare la propria gamma, hanno fatto crescere in modo sostenuto i prezzi delle vetture. L’indice rappresenta il punto di riferimento per osservare e comprendere il livello di elettrificazione del mercato automotive italiano, con l’obiettivo di favorirne la discussione e studiare delle soluzioni mirate”.
Entrando nei dettagli si evince che i numeri relativi alle immatricolazioni non sono sufficienti per tenere il passo necessario a raggiungere gli attuali obiettivi per il 2030. Le BEV attualmente in circolazione sulle strade italiane sono poco meno di 150.000, il 3,7% di quelle che gli attuali obiettivi vorrebbero per il 2030.
Sembrano iniziare ad avere effetto gli incentivi introdotti a maggio sulle vetture a basse emissioni, con un aumento delle immatricolazioni rispetto ai primi mesi dell’anno. Se i fondi per la fascia 61-135 g/km sono andati esauriti già prima della metà di giugno, per le auto ibride plug-in e per quelle totalmente elettriche rimane ancora una disponibilità molto elevata.
A giugno le immatricolazioni di vetture totalmente elettriche sono state 6.190, l’11,9% in meno rispetto allo stesso mese del 2021. Risultato comunque in ripresa rispetto al -19,1% registrato nei primi cinque mesi del 2022. La quota di mercato delle BEV (Battery Electric Vehicle) a giugno torna ad essere di poco inferiore al 5% sul totale delle vetture immatricolate. Grazie agli incentivi cresce il canale privati, responsabile negli ultimi 2 mesi del 48% delle immatricolazioni BEV (Battery Electric Vehicle), contro il 34% del periodo gennaio-aprile.
Da questi risultati ne consegue un calo di punteggio della voce parco circolante, componente che non ha permesso a BEV-IPI di registrare una crescita significativa in questo trimestre.
Note positive per la componente delle infrastrutture. Negli ultimi 3 mesi la crescita dei punti di ricarica in autostrada, sebbene ancora molto sottodimensionati in numero e distribuzione, è aumentata del 56%, con un totale di 235 punti installati. 1.363 invece le infrastrutture di ricarica pubbliche installate in Italia da aprile a giugno, di cui il 13% è ad alta velocità, dunque con una potenza superiore ai 50kW.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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