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Maybelline fa luce sul sessismo nel mondo gaming

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Grazie a una campagna portata avanti da Maybelline New York, i giochi online si confermano ancora – purtroppo – come luoghi popolati da un forte sessismo.

Giochi online e sessismo, cosa è emerso

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L’esperimento sociale, che fa parte del progetto Brave Together di Maybelline, è stato eseguito grazie a un piccolo gruppo di videogiocatori online: due donne, Luminumn, PaladinAmber e due uomini, JoelBergs e DrewD0g.

Nella pratica, la ricerca si è posta come obiettivo il capire quanto sessismo c’è nel mondo dei videogiochi online, lasciando interpretare ai due videogiochi maschi dei personaggi femminili.

Per rendere il tutto più realistico possibile sono stati forniti anche dei modulatori di voci.

Prima di iniziare, però, le due influencer e videogiocatrici hanno raccontato la loro esperienza nel mondo del gaming online con la chat vocale. Successivamente JoelBergs e DrewD0g si sono prestati all’esperimento armandosi di modulatore vocale.

I risultati ottenuti sono stati per i due sconvolgenti. Scambiandoli per due giocatrici donne, gli altri giocatori in chat hanno seguito due vie: l’abbandono del campo o l’utilizzo della chat vocale per molestare verbalmente.

Diversi gli insulti registrati, commenti inopportuni, offensivi, abusi e altri insulti accuratamente censurati.

Maybelline ha infatti raccontato l’esperimento sociale in un video pubblicato su Youtube, sperando di poter sensibilizzare il mondo del gaming online sull’argomento.

Inoltre, secondo un recente studio, l’83% dei giocatori australiani ha “direttamente sperimentato comportamenti offensivi” durante le sessioni di gioco online. Pertanto l’azienda ha esortato tutti i gamer a “parlarsi e aiutarsi a vicenda quando subiscono molestie“.

Che il mondo del gaming online sia un ricettacolo di sessismo non è di certo una novità. Diverse videogiocatrici su Twitch lamentano continue molestie in chat, lasciando comprendere come la strada sia ancora tutta in salita.

La speranza è che in futuro le cose possano cambiare anche grazie a gamer come JoelBergs e DrewD0g che si sono prestati per l’esperimento, per un mondo videoludico più inclusivo e meno sessista.

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