Come abbiamo notato nelle ultime settimane, Microsoft sta letteralmente facendo all-in sull’AI. La società ha implementato con successo l’intelligenza artificiale su Bing, motore di ricerca dato per defunto da anni e che ora, grazie all’AI, sembra pronto addirittura per competere con Google. Non solo: Microsoft ha annunciato solo pochi minuti fa Copilot, la nuova integrazione che permetterà di creare presentazioni in PowerPoint in modo pressoché automatizzato, e si prepara al lancio di GPT 4 su Bing Chat.
Insomma, in un periodo storico in cui le big tech rincorrono l’AI, sviluppando lenti progetti applicativi, Microsoft sembra guidare la corsa con allunghi difficilmente raggiungibili. A riprova di ciò arrivano oggi le dichiarazioni del CEO Satya Nadella (via Ansa), che in un lungo post ha spiegato come l’AI stia spalancando le porte a “una nuova era della tecnologia”.
Il CEO di Microsoft afferma che l’AI fornirà alla collettività strumenti potenti ma bilanciati
Le parole di Nadella arrivano direttamente dall’evento The future of work with AI, tenutosi proprio oggi. Nel corso del suo discorso il CEO di Microsoft si è detto entusiasta dei progressi svolti nel campo dell’intelligenza artificiale.
“Ci sono stati molti momenti, nella storia dell’umanità, che hanno segnato punti di svolta fondamentali per la crescita della conoscenza, abilitata dalla tecnologia”, ha dichiarato. “Penso alla nascita del mouse, al lancio di internet, alle videoconferenze ma anche l’arrivo dell’iPhone. Le innovazioni hanno assottigliato sempre di più le differenze tra uomo e computer. Oggi iniziamo una nuova era, un ulteriore passo di avvicinamento verso una simbiosi ancora più profonda tra uomo e macchina”.
Parole importanti e, per certi versi, da discorso epocale. Nadella ha però parlato anche dell’utilizzo dell’AI, che potrebbe avere risvolti non necessariamente positivi. Le preoccupazioni sono legate soprattutto all’incapacità morale ed etica dell’intelligenza artificiale. Questa, per quanto avanzata, non è in grado di distinguere il bene dal male, l’insulto dall’aggettivo o il tono di una conversazione. Su questo tema Nadella ha detto:
“L’AI su cui abbiamo lavorato è diversa da quella del passato. Ci da’ la possibilità di aiutare le persone, mettendole al centro di un prodotto, ma dipenderà da noi. Come azienda, sentiamo l’onere di dover lavorare ad una IA responsabile, per dare alla collettività strumenti potenti ma bilanciati. Nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, bisogna seguire le norme sociali, culturali e legali di un ambiente democratico. Più progrediremo verso modelli tecnologici avanzati, più il dibattito etico e i controlli saranno importanti, anche se rigorosi”.
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