Di solito, cari lettori, in questa rubrica settimanale cerchiamo di darvi conto di fake news strampalate e leggere. In cui, al di là dell’intenzione più o meno goliardica o truffaldina di chi diffonde bufale in rete, viene mostrata soprattutto la nostra credulità.
Purtroppo stavolta tocca al lato più oscuro e becero della disinformazione veicolata sui social, che attraverso notizie false, ma dal clamoroso impatto emotivo, cerca di alimentare il lato peggiore di noi. Quello che, per ignoranza e paura, ci fa trincerare dietro assurdi confini, e ci fa percepire l’altro come un potenziale nemico.
Concretizziamo, considerando due attualissime bufale che riguardano i migranti sbarcati a Lampedusa.
I migranti a Lampedusa
Non è questa la sede per un’analisi sociale e politica del fenomeno migratorio dall’Africa.
Basti sapere che, per la sua posizione geografica, Lampedusa (piccola isola in provincia di Agrigento) dal 1992 è meta delle rotte di chi cerca miglior fortuna partendo principalmente da Libia e Tunisia.
È stato allestito un piccolo centro di accoglienza, del tutto insufficiente rispetto alle decine e decine di migliaia di migranti sbarcati sull’isola. Non si contano le persone morte in mare nel tentativo di raggiungere Lampedusa: si stima che a oggi siano non meno di 15.000.
La data più tristemente famosa in questo senso è quella del 3 ottobre 2013, quando un’imbarcazione naufragata a poche miglia dal porto ha causato 366 morti e più di 20 dispersi.
La situazione dell’isola, proprio come sta accadendo in questi giorni, è spesso vicina al collasso. L’esasperazione è di tutti: degli immigrati, di chi a diverso titolo si presta ad accoglierli, degli abitanti.
Oltre al dramma, le bufale
È intuitivo come, davanti a situazioni simili, dovremmo essere tutti spinti da umana solidarietà. E augurarci, giusto per prendere la questione da una prospettiva molto ampia, che siano riviste le politiche migratorie.
Invece, c’è chi ne approfitta per fomentare atteggiamenti razzistici, facendo circolare diverse bufale che riguardano i migranti sbarcati a Lampedusa. Vediamo due.
I migranti che ballano a Lampedusa
Un video fatto girare sui social mostrerebbe alcuni migranti che ballano appena sbarcati a Lampedusa.
Il video ha fatto il giro del web, non solo nel nostro Paese, contrappuntato da didascalie non certo di benvenuto.
Tra quelle riportabili in lingua italiana, eccone una: “Appena sbarcati a Lampedusa i clandestini si filmano con i loro smartphone mentre ballano con le impiegate delle ONG. Se appena sbarcati vengono accolti così, chissà cosa penseranno di trovare al loro arrivo in terra ferma.”
Al di là del fatto che, in simili condizioni (le vediamo ogni giorno al telegiornale), è difficile immaginare una situazione festosa, il video è una bufala. È infatti stato girato nel Regno Unito, come dimostrano le pettorine di alcune volontarie, con su scritto il nome dell’associazione umanitaria Care4Calais.
Torna, sotto altra veste, un vecchio tormentone
Quella dei migranti che ballano a Lampedusa è la riproposizione in chiave modernissima di un tormentone molto in voga qualche tempo fa.
Tormentone secondo cui il possesso di uno smartphone avrebbe dimostrato il buon tenore di vita dei migranti, che quindi ostenterebbero una povertà solo presunta. Difficile, tuttavia, pensare che persone reduci da una traversata nella quale hanno messo a repentaglio la propria vita passino ore a guardare video di Khaby Lame su TikTok.
Per i migranti, ricordiamolo, lo smartphone è spesso necessario per comunicare con i familiari, o filmare i soprusi subiti.
Ma il messaggio che in entrambi i casi vuole essere diffuso è chiaro: stanno bene, non occorre alcun aiuto.
I migranti che aggrediscono i Carabinieri
Un altro video circolato sui social in questi giorni testimonierebbe un’aggressione di migranti da poco sbarcati a Lampedusa ai danni di una pattuglia dei Carabinieri.
Chi lo diffonde scrive: “Sull’isola di Lampedusa, sono iniziati gli scontri tra migranti e polizia. I migranti lanciano pietre contro i carabinieri e chiedono di essere mandati in Europa.”
Invece si tratta di una rissa avvenuta nel 2021 in una località in provincia di Pesaro e Urbino.
- de Kerangal, Maylis (Autore)
Le fake news sui migranti
Sono fin troppo chiari i motivi che muovono chi diffonde queste fake news sui migranti, in particolare su quelli approdati a Lampedusa.
Negli anni, per sottolineare la presunta disumanità di queste persone disgraziate, si è arrivati a dire – e propagare – che essi abbiano mangiato la carne di alcuni cani dell’isola agrigentina.
La cosa più mesta è che certe notizie non sono circolate solo su impulso di anonimi cittadini, ma anche di personaggi politici oggi titolari di dicasteri.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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