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Un finto fix per il mining con GPU Nvidia in realtà era malware

Un finto tool per il mining di Ethereum sfruttando la potenza delle GPU Nvidia, in realtà si è rivelato essere un malware. Compromettendo il computer di chi cercava di produrre le criptovalute, senza peraltro riuscire a farlo.

Un finto fix per GPU Nvidia per il mining di Ethereum in realtà era malware

Il tool software era arrivato su GitHub, promettendo la possibilità di sfruttare la potenza delle recenti schede video Nvidia per il mining. Il fix “Nvidia RTX LHR v2 Unlocker” permetteva di abilitare la produzione di criptovalute e aveva suscitato l’interesse di molti appassionati. La soluzione era necessaria perché Nvidia aveva inserito nelle GPU il software Lite Hash Rate, che scoraggiava i miner dal comprare le nuove schede video pensate per il gaming.

In un livestream su YouTube, Red Panda Mining ha però svelato tramite l’analisi dei miner ChumpchangeXD e Y3TI che in realtà il software contiene diversi malware. Non solo: come spiega Tom’s Hardware, il tool non permette nemmeno di fare mining.

Nvidia ha implementato Lite Hash Rate da metà 2021 per scongiurare che il mining sottraesse le schede ai giocatori. La produzione di GPU in questo periodo procede a rilento per via dei problemi nel reperire materie prime per i chip e per le interruzioni alle catene di approvvigionamento.

Dall’annuncio di questa scelta, molti miner hanno acquistato schede RTX di vecchia generazione, sempre potenti ma senza l’aggiornamento. Quindi la possibilità di rimuovere il tool con un fix disponibile gratuitamente sembra troppo bella per essere vera. E così è stato.

Il fix si è rilevato una minaccia informatica. Capace di provocare diversi problemi, come un uso eccessivo della CPU, un’analisi dei drive di sistema e altre attività sospette. Su Joe’s SandBox Cloud potete approfondire le modalità di diffusione dei malware in questione.

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Source
The Verge

Autore

  • Stefano Regazzi

    Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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