Durante questo periodo di totale lockdown le persone hanno dovuto cambiare anche le loro modalità lavorative, ricreando la postazione di lavoro nel salotto di casa loro: MioDottore ci spiega, con un’attenta analisi, qual è l’impatto emotivo di questa situazione che stiamo vivendo.
Gli effetti “collaterali” del lockdown spiegati da MioDottore
La piattaforma specializzata nella prenotazione online delle visite mediche, MioDottore, ha coinvolto i propri utenti ed una delle sue specialiste, la psicologa Teresa Basilone, per spiegare quali sono gli effetti emotivi di questa quarantena che stiamo vivendo.
Quasi la metà degli utenti italiani continua a lavorare in maniera sicura durante l’emergenza Covid-19, dividendosi tra laptop e device vari all’interno della propria abitazione. Per quasi un quarto dei rispondenti il lockdown ha implicato un primo e nuovo approccio a questa modalità professionale da remoto: un cambiamento che necessita tempo e impegno per trovare un equilibrio.
Solo poco più di un italiano su 10 trova lo smart working una pratica ormai conosciuta e facile da eseguire. Coloro che possiamo ritenere più ”abituati” al lavoro agile sono prevalentemente i lavoratori del nord Italia (51%), in particolare donne (73%).
Sembra di lavorare più a casa che in ufficio: perché?
Sembra che oltre un quarto degli italiani stia lavorando molto meno, a causa dell’interruzione di alcune produzioni o più semplicemente a causa del rallentamento di molti business. Allora perché sembra che il lavoro si sia moltiplicato, a casa?
Questo è dovuto proprio alla location. Gran parte degli italiani si sente sopraffatto dalle mansioni casalinghe, dai bambini, dal lavoro che solitamente avrebbe svolto in ufficio e si sente ancora più in difficoltà: riuscire a trovare un giusto equilibrio non è semplice.
Pare proprio che il 56% dei lavoratori stia riscontrando questo problema.
Tra di loro troviamo quelli che decidono di lavorare prima e fare “gli straordinari”, terminando di lavorare più tardi del solito. Ad altri, invece, sembra di non fermarsi nemmeno un secondo poiché una volta terminato di lavorare, dedicano il tempo rimasto ai loro figli, arrivando la sera stanchi e stravolti.
Non mancano di certo gli italiano che fanno il possibile per salvaguardare il loro spazio personale, cercando di ritagliarsi del tempo privato: ci sono però anche persone che faticano a concentrarsi nell’ambiente casalingo e hanno difficoltà nel portare avanti le loro mansioni lavorative.
1 italiano su 4 sta soffrendo di stati d’ansia e attacchi di panico
Questo improvviso cambiamento di vita e l’impatto con una nuova modalità lavorativa da remoto hanno decisamente sconvolto la metà dei residenti, che hanno sofferto di un intenso ed iniziale senso d’ansia e preoccupazione.
Per alcuni lo shock iniziale è scomparso e sono riusciti a gestirlo bene, per altri invece la situazione non è così facile: sembra che il 25% degli italiani soffra di veri e propri picchi d’ansia, seguiti da crisi ed attacchi di panico. Il maggior numero di disagi si notano principalmente al Nord, a causa della quarantena anticipata rispetto a molte altre regioni italiane.
Nonostante le difficoltà che sta causando questa situazione, per molte persone il lavoro rappresenta una vera e propria ancora di salvezza: il 30% si sente sollevato ad avere un’occupazione, sia pratica che mentale, in grado di coprire gran parte della loro giornata.
MioDottore e il lockdown: cosa ci consigliano gli specialisti?
La dottoressa ci ricorda che il modo in cui siamo abituati a vivere ci spinge automaticamente a pensare che fermarsi sia sbagliato. Questo è uno dei principali motivi per cui sentiamo il dovere di muoverci sempre, dimostrare che stiamo sempre facendo qualcosa.
A spaventarci non è tanto il lockdown ma il dover affrontare i conflitti e i pensieri più profondi, ci rivela la Dottoressa Basilone. Infatti quando si è molto attivi la mente è impegnata e ci permette di ignorare i pensieri più scomodi.
L’esperta ci suggerisce di non cambiare il nostro ritmo sonno-veglia, in modo da rimanere in equilibrio. Sarà anche necessario evitare di lavorare troppo mantenendo il totale delle ore stabilite e di prendersi delle pause per noi stessi e per continuare a mantenere i contatti con amici, familiari e colleghi.
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