L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha avviato la missione Hera per analizzare i resti dell’asteroide Dimorphos, colpito lo scorso anno dalla missione DART della NASA.
L’obiettivo è comprendere gli effetti dell’impatto e valutare se la strategia di difesa planetaria può essere efficace contro asteroidi potenzialmente pericolosi. Uno scenario che abbiamo sempre visto nei film sci-fi, e che potrebbe ora rivelarsi reale in caso di collisione tra corpi celesti e Terra.
Dalla missione DART a Hera: una nuova fase per la difesa planetaria
La missione Hera è il passo successivo al test di difesa planetaria condotto dalla NASA nel 2022, noto come Double Asteroid Redirection Test (DART). Durante la missione DART, un veicolo spaziale si è schiantata contro Dimorphos, la luna dell’asteroide Didymos, per verificare se fosse possibile deviare la traiettoria di un corpo celeste. Questo esperimento ha dimostrato che l’impatto ha modificato l’orbita di Dimorphos, aprendo la strada a nuove possibilità per proteggere la Terra da potenziali minacce spaziali.
Tuttavia, rimangono molte domande. L’ESA ha quindi lanciato Hera per approfondire i risultati e raccogliere dati dettagliati sull’impatto.
Una “scena del crimine” spaziale
Il principale obiettivo della missione Hera è analizzare in modo approfondito la superficie e la struttura interna di Dimorphos. Gli scienziati si riferiscono a questa operazione come a un’“indagine sulla scena del crimine”.
Hera, insieme a due piccoli cubesat chiamati Juventas e Milani (no, non sono due squadre di calcio) sarà in grado di raccogliere informazioni chiave, come la composizione del materiale dell’asteroide e le sue caratteristiche interne. In particolare Juventas utilizzerà un radar per studiare ciò che si nasconde sotto la superficie, mentre Milani esaminerà le rocce superficiali con un imager avanzato.
Questi dati sono cruciali per comprendere in che modo l’impatto della missione DART abbia modificato la struttura dell’asteroide. In particolare, Hera fornirà risposte a domande come: quanto è cambiata la velocità orbitale di Didymos? Quali danni strutturali ha subito Dimorphos?
Le tempistiche della missione Hera
Hera è stata lanciata con successo a bordo di un razzo SpaceX Falcon 9 e, se tutto procederà come pianificato, raggiungerà Dimorphos entro ottobre 2026. La navicella spaziale passerà sei settimane a osservare la superficie dell’asteroide prima di dispiegare i suoi cubesat per svolgere attività più specialistiche.
Il successo della missione dipenderà dalla capacità di Hera di raccogliere dati precisi, che verranno utilizzati per valutare meglio le dinamiche degli asteroidi e affinare le strategie di difesa planetaria.
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