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La recensione delle Nothing ear (1). Non vorrete più toglierle.

Abbiamo provato le cuffie con cancellazione attiva del rumore di Nothing, la nuova azienda di Carl Pei

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Le Nothing ear (1) sono il primo prodotto di Nothing a debuttare sul mercato. Consideratele il nuovo primogenito di Carl Pei, l’imprenditore cinese che nel 2013, insieme a Pete Lau, fondò OnePlus e che lo scorso anno ha deciso di lasciare l’azienda per fondarne un’altra che punta a rivoluzionare il mercato dell’elettronica. Non solo perché è una società hardware con un quartier europeo ma soprattutto perché l’idea di fondo è quella di mettere nelle mani degli utenti prodotti che si integrino completamente con il nostro modo di vivere. Avete presente gli specchi smart che vediamo spesso in film, serie tv e videogiochi ambientati nel futuro? Quelli che mostrano informazioni utili mentre vi lavate i denti o il viso? Ecco, la tecnologia secondo Nothing dovrebbe essere così: utile ma quasi invisibile, presente ma senza richiedere all’utente alcuno sforzo.
Le Nothing ear (1) sono un po’ così: comode e frustrazione-free. Tutto funziona proprio come te lo aspetti e fin da subito. Vi raccontiamo tutto in questa recensione delle prime cuffie true wireless dell’azienda londinese.

La recensione delle Nothing ear (1)

nothing ear 1 recensione design

Le Nothing ear (1) sono auricolari Bluetooth con cancellazione attiva del rumore e costano solo 99 €. “Solo” perché tendiamo ad associare questo tipo di tecnologia a cuffie più costose. Nothing però ha cercato di contenere, ove possibile, i costi per distinguersi subito dalla concorrenza. In fondo è un nuovo giocatore in un mercato già molto popolato e altrettanto competitivo: posizionarsi bene è fondamentale. E così l’azienda di Carl Pei ha optato per una strategia aggressiva, qualcosa che dicesse ai competitor “possiamo fare quello che fate voi ma chiedendo meno ai consumatori”. Il prezzo però è solo un piccolo tassello, un tassello che, separato dalle caratteristiche e dalle prestazioni del prodotto, ci dice ancora molto poco.
Non perdiamo quindi altro tempo e scopriamo come sono queste cuffie.

“Non abbiamo nulla da nascondere”

E’ questo il messaggio implicito delle Nothing ear (1), le prime a presentarsi con un corpo e un case trasparente. Partiamo proprio da quest’ultimo perché il suo aspetto è piuttosto insolito rispetto a quanto proposto da altri produttori. Non solo perché potete vedere cosa c’è al suo interno ma soprattutto perché, a prima vista, sembra una scatolina tradizionale e sicuramente poco premium, è persino leggermente più grande del solito. L’apparenza però inganna. La custodia delle ear (1) è molto solida e piacevole al tatto, con un coperchio magnetico che soddisfa coloro che, come noi, passano buona parte del tempo ad aprire e chiudere la scatola e con un avvallamento centrale che lo trasforma nell’equivalente di un fidget spinner. Sembrano inezie ma rivelano un’attenzione al consumatore e alle sue abitudini superiore alla media.

nothing ear 1 case


All’esterno troviamo anche il connettore USB-C per la ricarica e il tasto per l’appaiamento con nuovi dispositivi.
Una volta aperto il coperchio troverete i due auricolari, mantenuti all’interno del proprio alloggiamento da un piccolo magnete che facilita il posizionamento. Entrambe le cuffie true wireless vantano un piccolo pallino colorato – bianco o rosso – che ritroviamo anche all’interno della scatola. Il suo scopo? Aiutare a capire dove mettere i due auricolari in maniera semplice e universale, senza confondere gli utenti con destra e sinistra.
Completa il quadro un piccolo LED di stato.

Abbiamo parlato di case trasparente ma in realtà lo è solo parzialmente. Troviamo infatti anche una parte bianca caratterizzata da una texture che ricorda le palline di golf. Qui emerge ancora una volta l’attenzione maniacale verso i dettagli visto che il pattern è stato creato manualmente dai designer di Nothing che hanno investito una settimana del loro tempo per trovare la giusta combinazione.
Troppo? Forse, ma il risultato è sicuramente interessante.

Veniamo ora agli ear (1) che riprendono lo stile della custodia: metà bianchi e metà trasparenti. La parte bianca è quella superiore e in-ear, mentre l’asticella vi regala un intrigante vedo/non-vedo. Non è infatti possibile vedere totalmente quello che c’è all’interno ma quel che noterete basta. Stiamo parlando infatti della precisione con cui sono unite le due parti che compongono le due cuffiettine: la giuntura si vede ma è pulita, non ci sono sbavature di colla. Tutto è studiato per essere impeccabile.
Il risultato è un prodotto elegante, leggero, resistente all’acqua e al sudore e molto comodo anche dopo ore di utilizzo.

Basta un tocco

La superficie delle due asticelle è touch e questo significa che vi bastano pochi tocchi per gestire le Nothing ear (1):

  • scorrendo dal basso verso l’asso e viceversa alzate e abbassate il volume;
  • con 2 rapidi tap mettete in pausa e riavviate la riproduzione;
  • con 3 tap andate alla traccia successiva;
  • tenendo premuto passate dalla cancellazione attiva del rumore alla modalità trasparenza alla disattivazione di entrambe.

Questi controlli possono essere personalizzati usando l’applicazione di Nothing, disponibile su iOS e Android. Non tutti, sia chiaro. Potete usare il triplo tocco per passare alla traccia precedente invece che quella successiva mentre la pressione prolungata può essere solo disabilitata.

L’app però non serve però solo a questo. Potete sfruttarla per gestire da qui la cancellazione del rumore oppure per selezionare uno dei quattro preset previsti dall’equalizzatore: Balanced, More Bass, More Treble e Voice. Inoltre l’applicazione è indispensabile per l’aggiornamento del software.

Nothing ear (1) recensione: come suonano?

L’azienda di Carl Pei ha lavorato con Teenage Engineering, produttore di alcuni tra i più apprezzati e originali sintetizzatori al mondo. Tutto questo per ottimizzare la resa audio delle ear (1) che, con i loro driver da 11.6 mm, regalano una buona esperienza di ascolto. Il volume è molto alto, non ci sono distorsioni e il suono è piuttosto ricco e pieno seppur non pensato per gli audiofili.
Potete sfruttare i preset dell’applicazione per adattare le cuffie true wireless di Nothing alle vostre esigenze. La differenza tra i quattro profili infatti è tangibile e vi consente di esaltare alti, bassi e voci. Quest’ultime però non ci hanno entusiasmato ascoltando musica, con un preset che a conti fatti sembra più adatto a film e podcast.

L’ascolto di contenuti multimediali però non è tutto. Buona parte della nostra giornata la passiamo al telefono e qui le nuove arrivate ci hanno regalato grandi soddisfazioni. I tre microfoni garantiscono comunicazioni cristalline anche in ambienti più rumorosi, per la soddisfazione tanto di chi le indossa quanto di chi si trova dall’altra parte.

Aiuta molto anche la cancellazione attiva del rumore. Sul treno ha eliminato lo sfrecciare ad alta velocità sulle rotaie ma anche le persone che parlavano intorno a noi, riducendole ad un leggero mormorio di fondo. Al contrario la modalità trasparenza amplifica i suoni esterni e vi aiuta a mantenere il contatto con ciò che vi circonda, che siano i colleghi che vi parlano o le auto che sfrecciano mentre cercate di attraversare.

L’autonomia

nothing ear 1 recensione autonomia

Calcolare le effettive ore di utilizzo delle cuffie true wireless è sempre complesso. Nothing dichiara 5,7 ore di autonomia con un’altra trentina di ore offerte dal case di ricarica. Una stima che ci è sembrata abbastanza accurata.
Una volta scariche poi potrete optare per due metodi di ricarica: wireless oppure tramite cavo USB-C.

La recensione delle Nothing ear (1): un inizio promettente

A 99€ le Nothing ear (1) sono davvero un ottimo prodotto: originali, ben costruite, con una buona qualità audio e una cancellazione del rumore efficace. Perfetta poi la gestione delle chiamate: nessuno dei nostri interlocutori si è mai lamentato e per noi è stato semplicissimo comprenderli e farci comprendere. L’app infine, nella sua essenzialità, è chiara, intuitiva e dotata di tutto il necessario.
Insomma, il debutto di Nothing è davvero promettente.

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Autore

  • Erika Gherardi

    Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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