Nothing torna sul mercato con un nuovo smartphone pieno di stile — e questa volta punta alla fascia media. Il nuovo Nothing Phone (2a), che abbiamo testato per qualche giorno in anteprima per potervelo raccontare in questa recensione, parte infatti da 349 euro per la versione base da 8+128GB e arriva a 399 euro per il modello 12+256GB che abbiamo provato. E pur rinunciando a qualcosa (per esempio, abbandonando vetro e alluminio per la plastica), conserva intatta la propria attenzione al design e tante caratteristiche interessanti. Ma qualche sbavatura di troppo — e una competizione agguerrita in questa fascia di prezzo — lo rende un prodotto che non è per tutti. Questo smartphone, però, come i suoi “fratelli maggiori” ha carattere. E potrebbe diventare il compromesso giusto per molti.
La nostra recensione di Nothing Phone (2a)
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Nell’ultimo anno e mezzo, abbiamo provato tutti gli smartphone lanciati da Nothing (e anche qualche auricolare del brand). Dopo il debutto di Nothing Phone (1), l’azienda co-fondata da Carl Pei ha saputo perfezionare la propria ricetta di stile e funzionalità con Nothing Phone (2). Ora la sfida sta nel portare tutto quello che l’azienda ha imparato in una fascia di prezzo più bassa. Un’operazione che, come vedremo, non è riuscita in tutti i reparti. Ma che ci ha sorpreso per certi versi.
Anzitutto, perché l’azienda riesce a mostrare la stessa attenzione ai dettagli a partire dalla confezione. Che oltre a essere sostenibile e facilmente riciclabile, riesce da subito a far percepire che si tratta di un telefono pieno di carattere. Anche se la confezione in sé non è proprio colma: l’unico accessorio presente è il cavo USB-C/USB-C, che però ha gli attacchi trasparenti come avevamo visto in Phone 2.
Design trasparente e attento ai dettagli
Nothing non poteva che conservare la caratteristica più iconica dei suoi smartphone: il retro trasparente, che mostra dettagli costruttivi anche all’esterno. Ma ha saputo distinguere la linea di questo smartphone di fascia media rispetto ai due modelli precedenti, pur mantenendo intatta l’idea costruttiva dietro a ogni scelta.
L’elemento più originale sta nella parte più alta del retro di questo smartphone, separata da una chiara linea di demarcazione dal retro del corpo. Questa “testa” integra due fotocamere poste in orizzontale, con un rialzamento della cover in plastica senza spigoli e che non fa oscillare lo smartphone anche se lo usate appoggiato sulla scrivania o un tavolo. Attorno vediamo il cerchio della bobina NFC, che non solo rende facile capire qualche parte dello smartphone usare nei pagamenti, ma ricorda una testa stilizzata con al centro due occhi.
In questa parte dello smartphone troviamo tre strisce di LED per la Glyph Interface, anche questa ormai un elemento iconico dei telefoni Nothing. Sono molto meno di quelli che troviamo su Nothing 2, ma riusciamo comunque a usarla in maniera simile per vedere le notifiche, come torcia o per le funzioni avanzate tipo il tracciamento degli Uber. Noi usiamo poco queste funzioni più avanzate. Ma le notifiche luminose sono un qualcosa in più che abbiamo imparato ad apprezzare. E le tre strisce LED di Nothing Phone (2a) bastano per questo.
Più in basso, lo smartphone punta sull’asimmetria con una serie di componenti in trasparente che seguono un percorso sinuoso. Il team di Nothing ci spiega che hanno preso ispirazione dalla mappa della metropolitana di New York di Massimo Vignelli. Noi sappiamo solo che il look ci piace, anche perché Nothing ha giocato bene con i volumi e apprezziamo la tridimensionalità. E poi poter vedere le viti e gli spazi sotto la cover dà un tocco di originalità che ci piace molto.
Tenendo in mano il telefono, forse perché siamo abituati a provare molti smartphone durante l’anno, ci accorgiamo che i materiali sono meno “nobili” rispetto ai top di gamma. Ma lo stile di Nothing permette di rimediare. E sebbene non abbia quell’effetto “wow” di Nothing 2, si fa notare.
Sostenibile e resistente
Nothing ci spiega che il Phone (2a) che abbiamo testato per questa recensione ha un’impronta ambientale più bassa di qualsiasi suo altro smartphone. E ha persino usato la plastica scartata nella produzione degli auricolari Ear (2) per costruirlo. In totale, il 50% della plastica arriva da fondi sostenibile, e Nothing ha riciclato alluminio, rame e altri elementi metallici per realizzare lo smartphone. Questo non cambia il nostro giudizio sull’uso quotidiano, ma siamo lieti di saperlo.
Lo smartphone, con la sua copertura in plastica liscia, trattiene le impronte più di quanto ci piacerebbe. Ma dà anche una grande sensazione di robustezza: ci sembra meno delicato quando lo teniamo in mano. E con un peso di 190 grammi, risulta più leggero del Phone 2 e più maneggevole (seppur sia grande uguale, con 161,74 mm di altezza, 76,32 di larghezza e 8,55 di spessore). Purtroppo, la protezione IP54 da polvere e acqua non è sul livello dei top di gamma.
Abbiamo apprezzato anche il bordo leggermente ruvido, sempre in plastica, che rende più semplice avere una presa ferma sul telefono. Trovate a destra il pulsante per l’accensione e a sinistra quelli per il volume. In basso spazio per la SIM e l’USB-C, oltre che uno dei due speaker stereo (l’altro è sopra il display, in alto). A proposito: buon audio, che arriva a un discreto volume — ma niente di eccezionale.
Display di qualità
Il display flessibile AMOLED da 6,7 pollici ci ha convinto fin da subito. Sebbene, salendo con il prezzo, si possano trovare prodotti con un maggior impatto visivo, in questa fascia di prezzo si difende molto bene. Ha una risoluzione da 1084×2412 (394 PPI), che non accontenterà forse l’occhio più esperto — ma grazie a una buona resa del colore e al refresh rate adattivo da 30 a 120 Hz, ci ha permesso di godere di video e serie TV senza problemi.
Buona la luminosità di picco a 1300 nits, che il (poco) sole di questi giorni di test non ha saputo intaccare. E apprezziamo il fatto che le cornici siano perfettamente simmetriche su tutti i lati, come visto in Phone (2). Un’attenzione ai dettagli che, secondo noi, paga. Molto discreto anche il cut-out per la fotocamera in alto.
Sotto lo schermo trovate anche il lettore per le impronte, che ci è sembrato piuttosto affidabile, seppur con qualche comprensibile incertezza sotto una leggera pioggia. Buono anche il motore tattile durante la digitazione, che ci ha restituito un buon feedback.
Recensione Nothing Phone (2a): prestazioni e software
Ad alimentare il sistema troviamo un processore Mediatek, il Dimensity 7200 Pro personalizzato proprio per questo telefono. Noi abbiamo provato per questa recensione la versione di Nothing Phone (2a) con 12GB di RAM, affiancati da 256GB di memoria. C’è anche un sistema di dissipazione e raffreddamento del sistema, per migliorare le prestazioni. Nothing ha anche lavorato con Mediatek per delle ottimizzazioni come Smart Clean per velocizzare la scrittura e lettura sulla memoria, oltre che AdaptiveNTFS per velocizzare i trasferimenti di file con Windows. Ma qual è il risultato nell’uso quotidiano?
Noi non abbiamo il sistema generalmente responsivo, pur con qualche incertezza nella gestione di alcune app. Anche se la maggior parte dei problemi riguardando l’app Fotocamera, e pensiamo siano problemi software — ne parleremo nella sezione dedicata. I benchmark sono positivi e l’utilizzo durante i giochi, anche quelli più pesanti graficamente come Genshin Impact, è andato molto bene. Il sistema ci sembra affidabile e il telefono non scalda.
Il protagonista, però, resta Nothing OS, arrivato alla versione 2.5 con Android 14. Lo stile minimalista ci piace moltissimo, con una chiara identità grafica, la possibilità di decidere le dimensioni delle icone e tanti widget ben pensati a livello grafico e di funzionalità. Come dicevamo, capita qualche incertezza di tanto in tanto. Ma Nothing aggiorna di solito con buona regolarità il software, e continuerà a farlo per i prossimi tre anni (più un anno aggiuntivo di patch di sicurezza). Secondo noi vale la pena per avere un’esperienza simile ad Android “base”, ma con molto carattere in più.
Fotocamera: ci aspettavamo più solidità
Nothing punta ancora una volta su un doppio sensore fotografico, entrambi da 50MP: un sensore principale da 1/1,56″, fuoco a 1,88 e stabilizzazione sia OIS che EIS, più un sensore ultrawide da 1/2,76″ e F2.2, con un angolo da 114 gradi.
Questi sensori assicurano una buona qualità nei dettagli, soprattutto in buon condizioni di luce. Anche se la principale gestisce meglio le sfumature rispetto alla grandagolare, ci sembra molto meglio della media in questa fascia di prezzo, dove la differenza fra la principale e la ultrawide è quasi sempre abissale.
Buona la resa dei colori, anche se forse la fotocamera tende a gonfiare un po’ troppo il contrasto rispetto a quello che vediamo nella realtà — specialmente usando l’Ultra XDR, il nuovo HDR avanzato co-sviluppato con Google. Ma di solito è una tattica che ripaga per fare effetto sui social, e in ogni caso potete scattare in manuale o modificare l’immagine per rimediare, se non è di vostro gusto.
Sopra la media la fotocamera frontale da 32MP, che ha un’ottima resa dei colori e buona gestione dei contrasti.
Il vero problema arriva nella gestione software, che abbiamo trovato a volte frustrante. È capitato che, dopo aver abbassato al minimo la luminosità di una fotografia, la fotocamera l’alzasse di sua iniziativa al momento dello scatto, sovraesponendolo. Oppure, abbiamo iniziato a girare un video durante una partita e, dopo aver zoomato per inquadrare il calcio d’inizio, la ripresa si è congelata, pur continuando a registrare l’audio. La nostra speranza è che Nothing rimedi con i prossimi aggiornamenti — finora a sempre rimediato alle incertezze software dei suoi telefoni. Ma speravamo facesse di meglio da subito, anche perché i sensori in sé non sono male.
Ottima batteria, buona ricarica
La batteria da 5.000 mAh di Nothing Phone (2a) si è comportata decisamente bene durante i test per la nostra recensione. Garantisce una giornata intera anche giocando, usando il telefono come navigatore con Android Auto, gestendo le mail, pubblicando immagini e video sui social, ricercando online — quasi tutto tramite 5G. Nella maggior parte dei casi, arriverete a casa la sera con abbastanza autonomia per superare anche la notte, se non avete una presa a disposizione.
La ricarica da 45W permette di ricarica lo smartphone in meno di un’ora, con il 50% raggiunto in una ventina di minuti. Non trovate il caricabatterie all’interno, però di positivo c’è che potete usare uno dei tanti caricabatterie compatibili, visto che utilizza uno standard aperto e non proprietario.
Peccato manchi la ricarica wireless, ma in questa fascia di prezzo è spesso così.
Recensione Nothing Phone (2a): vale la pena acquistarlo?
A un prezzo di 349 euro per il modello da 8+128GB e 399 euro per quello da 12+256GB, il Nothing Phone (2a) offre parecchio. Riesce a usare la resistente plastica pur senza rinunciare allo stile, offre buone prestazioni con un software pieno di carattere, batteria di lunga durata e uno schermo curato nei dettagli (anche se non bello come quello di Phone 2). Insomma, offre l’esperienza Nothing ha un prezzo più che abbordabile.
Tuttavia, con una fotocamera ancora acerba dal punto di vista software, seppur con discreti sensori per la fascia di prezzo, deve fare i conti con alcuni smartphone che invece rendono l’esperienza foto/video semplicissima e solida. Sebbene Nothing Phone (2a) riesca a distinguersi con il suo stile in una fascia media spesso noiosa, alcune sbavature rendono meno semplice di quanto vorremo consigliare l’acquisto di questo smartphone. Che, in ogni caso, consigliamo: è un buon prodotto — e ha un look unico
Durante il nostro periodo di prova, però, Nothing ha già rilasciato un update — e speriamo che ne arrivi velocemente uno che migliori le prestazioni della fotocamera. Se così fosse, saremo più che lieti di togliere ogni riserva. Perché vorremmo vedere più spesso tanto carattere in un dispositivo in questa fascia di prezzo, ideale per la stragrande maggioranza di chi acquista smartphone Android. E a Nothing Phone (2a) il carattere non manca.
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