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Gli oggetti che non cambiano con la tecnologia

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oggetti perfetti

Cosa sono gli oggetti perfetti? Beh, sono quelli non perfezionabili nelle loro caratteristiche essenziali e nella loro finalità. Certo: possono avere differenti design, essere prodotti con materiali più o meno preziosi, essere sobri o barocchi, rari o dozzinali, più o meno resistenti e durevoli…

Tuttavia, la funzione che devono assolvere è quella, e resterà tale per sempre. Ecco perché la loro tecnologia, nata assieme all’oggetto stesso, non potrà mai essere stravolta.

Ma quanti sono gli oggetti nati perfetti? Moltissimi. Noi ci limiteremo a elencarvene cinque tra i più comuni – anzi, qualche punto dell’elenco ne conterrà più d’uno – e vi lasciamo il compito di scoprirne altri.

E a fine articolo, scopriremo una simpatica e dissacrante sorpresa.

Gli oggetti perfetti: la ruota

Non potevamo che cominciare da lei: la ruota. Ovvero un oggetto circolare che ruota, appunto, attorno a un’asse centrale. Evidenti tutti i suoi possibili ambiti di utilizzo, primo e principale dei quali è il mondo dei trasporti.

Dalle ruote dei Sumeri e degli Egiziani a quelle ipermoderne che fanno sfrecciare automobili e moto, è certamente cambiato molto in termini di materiali, peso e resistenza. Ma lì eravamo e lì siamo: a un oggetto circolare che ruota attorno a un’asse centrale. Chi si provasse a progettare una ruota esagonale, rimarrebbe invariabilmente deluso.

Gli oggetti perfetti: il libro

Ne ha parlato anche Umberto Eco, per rassicurare i lettori spaventati dalla comparsa degli eBook. E noi abbiamo riportato la sua frase in un altro articolo: il libro non scomparirà, proprio perché fa parte di quel novero di oggetti immodificabili, che assolvono perfettamente il compito per cui sono nati.

In principio fu il codex, composto da tavolette di legno tenute insieme da anelli metallici o strisce di cuoio, presto sostituiti da fogli cuciti o rilegati. Da allora il concetto è rimasto sempre il medesimo: un libro è un insieme di fogli di uguali dimensioni tenuti insieme da una qualche rilegatura e racchiusi da una copertina. Esistono libri in brossura, con rilegature raffinatissime, con carta riciclata, con sovraccoperta, addirittura (sempre meno) con una fettuccia di tela che serve da segnalibro…

Eppure tutti i libri così sono – pagine, rilegatura, copertina – e così saranno per sempre. I problemi dei libri sono altri, ma esulano da questo articolo: se ne pubblicano troppi e se ne leggono troppo pochi.

Gli oggetti perfetti in cucina: stoviglie, bottiglie, bicchieri, posate

Guardate una tavola apparecchiata e pensate a quanto potrebbero essere diversi quasi tutti gli oggetti disposti su di essa. Ben poco, vero?

Si è persa ormai da decenni la bella abitudine, che era in voga anche nelle famiglie più modeste, di avere almeno un cosiddetto servizio buono, composto magari di stoviglie in porcellana, posate d’argento e calici di cristallo.

Ma vi immaginereste mai di mangiare una bistecca (di tofu per i vegani) senza adoperare una forchetta con i suoi tre o più rebbi? O di gustare un delizioso Barolo (acqua Ferrarelle per gli astemi) in un bicchiere che non sia un piccolo contenitore per bevande da portare alla bocca con una mano?

Martello e chiodo

Un’accoppiata di oggetti perfetti è costituita da martello e chiodo. Cambieranno i materiali del martello, ma esso sarà sempre costituito da un manico, una massa (che fornisce l’energia cinetica per il colpo) e una testa, per battere sul chiodo o altro oggetto.

Il chiodo, nella sua essenzialità, è ancora più immodificabile del martello. La coppia martello-chiodo esisterà per sempre. Così come sempre esisteranno persone che, per distrazione o imperizia, si pesteranno un’unghia cercando di appendere al muro una stampa di Klimt.

Le forbici

Tanto semplice quanto geniale e utile, la forbice è l’ultimo degli oggetti perfetti di questa nostra breve carrellata. Piccole, grandi, per destrorsi o mancini, col manico in acciaio o in plastica per bambini. Eppure, il loro funzionamento è sempre garantito da due lame che agiscono grazie alla loro rotazione attorno a un perno centrale. E se, per smentirci, vi venisse in mente di citare la forbice fatta con due dita nella morra cinese, beh: non vale.

Gli oggetti perfetti e inutili: l’intuizione di Katerina Kamprani

La designer ateniese Katerina Kamprani ha avuto una trovata geniale. Ha cioè giocato sull’idea archetipica di una serie di oggetti perfetti e indispensabili. E, modificandoli in parte, ne ha mostrato l’inutilità.

Ecco così che nel sito TheUncomfortable troviamo ventisei oggetti del tutto inutilizzabili: dai gambali aperti in punta alla forchetta col manico fatto a catena, dal doppio calice per champagne con un solo manico alla porta con tre aperture a differenti altezze.

Si ride dell’arguzia della designer, a vedere le immagini del suo sito. Ma subito dopo si pensa a… quanto siano perfetti gli oggetti nati perfetti.

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