Cari lettori, si sa: ci si abitua a tutto. E quindi ci sembra normale tenere al polso un aggeggio che, se un tempo serviva per sapere che ore fossero, oggi è un infallibile computer.
Che ci dice tutto e di più di noi: le calorie che bruciamo, la qualità del sonno, i passi percorsi al giorno (e ci sgrida se ne facciamo troppo pochi). Oltre, naturalmente, a essere collegato anima e cuore col nostro altrettanto avveniristico smartphone.
Per non parlare degli sportwatch o degli orologi GPS multisport, con mappe, barometro, altimetro, saturimetro, e ci fermiamo qui per motivi di tempo.
Ebbene, cari lettori. Forti di questi strumenti all’avanguardia, sbagliamo a guardare con sufficienza i negozi fisici e online che ancora propongono orologi digitali di quando eravamo bambini: perché tutto è partito da lì.
Gli orologi digitali
Cosa sia un orologio da polso eviteremmo di dirlo, e altrettanto cosa sia un orologio digitale.
Questa rubrica, lo avrete imparato, viaggia sul binario dell’emotività e non su quello della filologia.
Pensate dunque a quale rivoluzione nell’immaginario collettivo dev’essere stata, negli anni Settanta del Novecento, la comparsa di orologi in cui l’ora non era più fornita da tre lancette bensì da numeri. E nei quali la rotella per caricare l’ingranaggio veniva sostituita da misteriosi pulsanti che avevano altre… funzioni?
Ebbene sì. In un solo colpo, l’orologio da polso non è diventato soltanto una cosa nuova, ma si è anche trasformato in qualcosa di più rispetto al mero strumento che ci permetteva di non far tardi agli appuntamenti.
Dal Pulsar al Casiotron
La voce della provvidenziale Wikipedia ci aiuta a scoprire che il primo orologio digitale da polso è stato il prototipo Pulsar, realizzato nel 1970 da Hamilton Watch Company e Electro-Data, e messo in commercio due anni più tardi.
Ma nella nostra memoria, inutile negarlo, associamo l’immagine degli orologi digitali a Casio (e magari anche a Seiko).
Proprio Casio nel 1974 ha messo sul mercato il Casiotron, ovvero il primo orologio digitale da polso con display digitale multifunzione. E, chissà quanto consapevolmente, ha fatto iniziare un’era.
Gli orologi digitali Casio
Non pretendiamo chissà quali mirabolanti funzioni, dal Casiotron, il capostipite degli orologi digitali.
Costoso come un loft al centro di Manhattan, permetteva solo di leggere l’ora e, per i più sbadati, anche di conoscere in che giorno si fosse, grazie a un calendario sulla parte superiore del display.
Ma il dado era tratto: l’azienda giapponese aveva fatto sapere al mondo che al polso si poteva portare solo un orologio, ma molto di più.
Un orologio e molto di più
Su quel “molto di più” degli orologi digitali l’azienda Casio, negli anni successivi, si sbizzarrirà.
Nel frattempo, grazie a costi sempre più abbordabili, sempre più persone al mondo imparano a conoscere questi formidabili (per allora) piccoli computer da viaggio.
Chi si ricorda le funzioni degli orologi digitali Casio degli anni Ottanta del secolo scorso? C’era l’illuminazione, che funzionava poco o niente e faceva consumare la batteria nel giro di quindici secondi. Quasi tutti i modelli erano impermeabili e dotati di cronometro, allarme e sveglia, alcuni addirittura con semplici videogiochi. E poi c’era la calcolatrice. E che, calcolatrice.
Michael J. Fox e noi
Ecco: la calcolatrice negli orologi digitali Casio merita un discorso a sé.
Perché ci pare il simbolo, a cui oggi guardiamo con un certo imbarazzo, di una simpatica e coraggiosa propensione a sperimentare.
Naturalmente non esisteva il touchscreen, perciò la calcolatrice di cui stiamo parlando era, né più né meno, una pulsantiera collocata sotto il display. E non importa se in questo modo il peso dell’orologio era simile a quello di una cabina telefonica. E non importa nemmeno se quasi nessuno, passeggiando per la città, ha la necessità di fermarsi ed effettuare calcoli complicatissimi.
Avere un modello simile era fico. E lo è stato ancora di più a partire dal 1985, anno in cui nelle sale è arrivato Ritorno al futuro, il cui protagonista – interpretato da Michael J. Fox – teneva al polso un Casio CA-50, dotato appunto di calcolatrice dalle dimensioni abnormi.
A noi piaceva così: ci sentivamo, proprio come nel film, nel futuro.
- Allarme giornaliero
- Illuminazione display
- Calendario automatico
Casio oggi
Oggi Casio è ancora fiorente nella produzione di orologi digitali.
E rende felici noi che ricordiamo i suoi primi passi. Sia perché continua a mettere sul mercato, a prezzi davvero abbordabili, diversi suoi modelli pioneristici, sia perché alcune linee storiche (come la G-Shock, nata nel 1984) continuano a sfornare nuovi modelli.
Ma anche perché, lo diciamo sottovoce e con affetto, qualunque nuovo prodotto dell’azienda giapponese ha un’estetica che ci sembra… in ritardo di qualche decennio.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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