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Parkinson: tecnologiva vs malattia neurodegenerativa

Dall'Italia e dall'Inghilterra la creazione di due guanti specifici. Il primo servirà a diagnostica la malattia anni prima della sua insorgenza, il secondo a controllarne i tremori

Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa, facente parte della categoria “disordini del movimento”. Il disturbo è conosciuto praticamente da sempre, ma il nome lo si deve a James Parkinson, farmacista e chirurgo inglese che nel XIX secolo fu il primo a scriverne dettagliatamente i sintomi.

Il Parkinson, inoltre, non è solo una malattia degenerativa ma anche ad evoluzione molto lenta. Tuttavia, ci sono delle importanti novità, sia per una diagnosi precoce della malattia sia per combattere il tremore.

Il guanto che diagnostica il Parkinson anni prima della sua comparsa

L’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha messo a punto un dispositivo capace, in maniera del tutto non invasiva, di prevedere l’insorgere del morbo di Parkinson cinque o sette anni prima della comparsa del disturbo.

Il guanto, chiamato SensHand, è stato realizzato nel Biorobotics for Parkinson Disease Lab, guidato da Filippo Cavallo e da Carlo Maremmani, con la collaborazione dell’Ospedale delle Apuane di Massa e Carrara. La ricerca, inoltre, è stata anche pubblicata sulla prestigiosa rivista Parkinsonism & Related Disorders.

Sostanzialmente, quando vi è una diagnosi positiva al morbo di Parkinson, ci si concentra soprattutto sui sintomi motori. Di contro, con questo guanto, ci si vuole orientare soprattutto sui sintomi non motori. Quello più famoso è sicuramente la riduzione dell’olfatto.

Questo campanello d’allarme indica che la malattia potrebbe svilupparsi entro cinque anni. Quindi perché non unire un test dell’olfatto con il SensHand? In questo modo la diagnosi sarebbe precocissima: delle 96 persone su cui è stato sperimentato (30 individui sani, 30 con la riduzione dell’olfatto e gli ultimi 30 con il Parkinson) l’accuratezza della diagnosi ha raggiungo una percentuale del 79%.

Cosa è stato fatto, invece, per coloro che il morbo lo hanno già sviluppato e diagnosticato?

Il guanto che aiuta a controllare i tremori del Parkinson

Direttamente da Londra, precisamente dall’Imperial College, arriva un tipo di guanto del tutto diverso da quello Made in Italy.

Ideato da dottor Faii Ong quando era solo uno studente di medicina, questo guanto ha la capacità di controllare i tremori causati dal Parkinson. Il progetto, nato grazie al tempo passato con una paziente, ha portato Ong a realizzare quello che inizialmente poteva sembrare un traguardo utopistico: migliorare la qualità della vita di coloro affetti da questo morbo. Il tutto grazie all’impiego della fisica.

Scartate fasce elastiche, robotica e pesi, Ong ha avuto la geniale idea di rifarsi ai giocattoli per bambini, utilizzando un semplicissimo giroscopio.

Difatti un giroscopio cerca di rimanere sempre in piedi, proprio come una trottola. Questo, adattandolo al tremore di una mano, lo porta inevitabilmente ad opporsi al tremore stesso, resistendo al movimento incontrollato dell’arto e riducendo i tremori fino al 90%.

Il GyroGlove, così ribattezzato, ha un’estetica ed una funzionalità molto semplice: il giroscopio, direttamente proporzionale alla grandezza del guanto, si trova all’interno di un piccolo contenitore di plastica attaccato direttamente sul dorso della mano.

Un futuro migliore

La tecnologia al servizio dei malati di Parkinson; in futuro ci saranno sicuramente altre invenzioni che aiuteranno le persone affette da quella malattia. I guanti sono solo un esempio di quello che ci aspetta nei prossimi decenni, perché è giusto garantire anche a chi è affetto da una malattia neurodegenerativa la conduzione di una vita quanto più normale possibile.

Un diritto imprescindibile, che dovrebbe spettare a chiunque.

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Autore

  • Maria Stella Rossi

    Mangiatrice seriale di biscotti e ghiotta di pizza, adoro scrivere da sempre, ancor prima di imparare a tenere per bene una penna fra le dita. Sono una grande appassionata di libri, telefilm, film, videogiochi e cucina, mentre il mio sogno nel cassetto è quello di riuscire a catturare ed addomesticare una Furia Buia. Ma anche continuare a scrivere non è poi così male come desiderio.

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