Pentiment è uscito da pochissimo tempo, eppure il nuovo videogioco di Obsidian – e sviluppato in collaborazione con gli Xbox Game Studios – ha conquistato una buona fetta di giocatori, arrivando a essere considerato un piccolo capolavoro del mondo Xbox. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere su Pentiment in questa recensione.
La nostra recensione di Pentiment: più di un’avventura grafica, più di un videogioco
Non solo avventura grafica. In Pentiment c’è tutta la maestria di Obsidian Entertainment unita a uno spaccato di storia che arricchisce, non solo la trama, ma il videogiocatore stesso.
Un po’ di trama, divisa in atti: ATTO I
La storia ha inizio nel 1518 nella piccola cittadina di Tessing, posta ai piedi dell’Abbazia di Kiersau, luogo custode della mano di San Maurizio, santo venerato non solo a Tessing, ma anche nella restante Baviera e oltre, tanto da attirare all’Abbazia numerosi pellegrini.
Il protagonista è il miniatore Andreas Maler, apprendista presso l’Abbazia sotto la guida di fratello Piero, uno degli ultimi amanuensi rimasti in circolazione. Pentiment non perde tempo e fa entrare subito il giocatore nel vivo della trama: suddivisa in tre atti, tutti collegati da un filo conduttore. Nel primo Andreas è chiamato a risolvere l’omicidio del barone Lorenz Rothvogel, assassinato proprio fra le mura dell’Abbazia e della cui morte verrà accusato fratello Piero.
Andreas quindi smette di vestire i panni dell’artista per indossare quelli di investigatore, convinto dell’innocenza del vecchio prelato e intenzionato a scoprire il vero assassino. Il videogioco, ovviamente, non è scevro da colpi di scena e da scelte che influenzeranno l’intera vicenda. Lo stesso Andreas, nel primo atto, ha una personalità che viene costruita dal videogiocatore stesso. Tolta una piccola base data dal gioco sulle sue origini, all’utente è data piena libertà di scelta su Andreas, dalle sue caratteristiche personali finanche agli studi portati avanti prima di intraprendere la carriera artistica.
- Questo personaggio possiede il coraggio e la determinazione necessari per scoprire l'identità degli assassini
- ogni sua decisione provoca conseguenze durature e lo attira inesorabilmente verso il centro di un'oscura cospirazione.
Ognuna di queste scelte presenterà nel corso del gioco dei pro e dei contro. Per esempio se si sceglierà un certo background che non contempla la conoscenza del francese, Andreas non sarà in grado di leggere i testi scritti in quella lingua.
Questo non fa altro che coinvolgere ancora di più il giocatore in una trama ricca di mistero. E le scelte non si riferiscono solo alla personalità di Andreas e alla sua vita, ma anche su chi ha ucciso il barone. Grazie a un’attività investigativa fatta di interrogatori, chiacchierate con i paesani e la più meticolosa osservazione, il giocatore è chiamato alla fine a fare la sua scelta per rendere giustizia non solo alla vittima, ma anche a fratello Piero.
Atto II e atto III
Il secondo atto è direttamente collegato alle conseguenze del primo e si svolge sette anni dopo l’omicidio del barone. Andreas è invecchiato, ha fatto carriera come artista e girato l’Europa in lungo e in largo. Con sé ha anche un’apprendista, Caspar, e il suo ritorno a Tessing è accolto con una certa freddezza. Ma è chiamato ancora una volta a risolvere un nuovo omicidio, per salvare non solo l’Abbazia ma anche la cittadina stessa dalla furia delle guardie del Signore locale.
Nel terzo atto, ambientato diciotto anni dopo i fatti del secondo, il giocatore veste i panni di Magdalene, figlia del migliore amico di Andreas. Impersonando la fanciulla, il giocatore è chiamato a scoprire gli ultimi misteri legati a Tessing e il fil rouge che ha da sempre unito gli omicidi del primo e del secondo atto e il tentato omicidio del terzo. Anche nelle vesti di Magdalene, dovremo effettuare delle scelte le cui conseguenze saranno visibili solo a fine partita.
La grafica è uno dei punti di forza dell’intero videogioco, capace di richiamare un’epoca lontana dalla nostra, con uno stile che mischia il medievale e gli albori del Rinascimento. La testimonianza di questa transizione è palpabile osservando le linee delle stampe e delle xilografiche, che evidenziato un netto passaggio fra i disegni del tardo medioevo e uno stile più moderno.
Gli stessi personaggi e l’ambientazione circostante rispecchiano perfettamente questo mix di stili, con una grafica in 2D di grande effetto. Queste sensazioni sono esaltate dai movimenti dei personaggi: quando il protagonista si muove all’interno della mappa di Pentiment, sembra quasi che lo faccia leggiadramente.
Volendo fare una comparazione più visiva, pensate all’eleganza della Primavera di Botticelli e a come si muoverebbero i personaggi se li ritrovassimo in un videogioco.
Il gameplay
Pentiment è un single player giocabile su Xbox e PC. Tutto quello di cui si necessita, quindi, è il controller o mouse e tastiera. Oltre all’aspetto puramente tecnico, in Pentiment serve anche un sostanziale intuito e occhio investigativo, in quanto l’intera trama si basa su delle scelte che il giocatore deve necessariamente effettuare.
A esaltare il tutto ci sono anche le musiche composte ed eseguite dall’Alkemie Early Music Ensemble, un gruppo di musicisti specializzati in musica popolare medievale che ha saputo creare una colonna sonora immersiva e di grande impatto.
La nota stonata
Unica nota stonata, su cui si può in ogni modo soprassedere, è la mancata risposta ai dubbi del giocatore. Come detto, Pentiment si basa su una serie di scelte: quando il giocatore è chiamato a indicare i colpevoli del primo e del secondo atto lo fa solo sulla base di alcuni indizi raccolti e, ammettiamolo, anche sulla base delle proprie simpatie e antipatie.
Tuttavia il gioco non rivela mai, neanche alla fine, se quelle scelte effettuate siano corrette o meno, se sono stati condannati degli innocenti o se l’occhio investigativo di Andreas abbia visto giusto. Nonostante tutto, però, il dubbio si rivela anche stimolante: consente di concentrarsi meglio sull’indagine e di lasciarsi sfuggire il meno possibile.
La recensione di Pentiment in breve: perché considerarlo un capolavoro?
A questo punto della recensione, la domanda a cui vogliamo rispondere è “Perché Pentiment è considerato un capolavoro?”. La verità è che Pentiment è un titolo che non pone solo il giocatore di fronte a delle scelte che andranno a costruire e sviluppare la storia, ma arricchisce il tutto con una grafica che nella sua semplicità riesce a trasportare il giocatore nell’atmosfera del XVI secolo e a rispondere a ogni curiosità relativa a quel periodo. Che sia un’opera d’arte, un personaggio realmente esistente o un libro, il giocatore troverà tutte le risposte nel videogioco stesso. Anche la psicologia dei protagonisti è ben delineata, tanto da far sorgere automaticamente delle simpatie per alcuni di loro.
Questi ingredienti, uniti a una trama coinvolgente e al dubbio perenne sulle scelte effettuate, potrebbero rendere Pentiment uno dei videogiochi più belli da giocare (e perché no, rigiocare) in questo 2023.
Pentiment è disponibile per Windows, Xbox One e Xbox Series S/X.
- Questo personaggio possiede il coraggio e la determinazione necessari per scoprire l'identità degli assassini
- ogni sua decisione provoca conseguenze durature e lo attira inesorabilmente verso il centro di un'oscura cospirazione.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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