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La recensione di Grounded: combattiamo gli insetti nel nostro giardino

"Un piccolo passo per l'uomo è un grande balzo per un insetto"

Dopo ben due anni di early access è finalmente arrivata la versione definitiva di Grounded che, come scopriremo in questa nostra recensione, introduce diverse meccaniche interessanti a ciò che potrebbe banalmente essere confuso come un semplice survival. Il gioco, sviluppato da Obsidian Entertainment, è attualmente disponibile per console Xbox (anche su Game Pass) e PC (Steam).

Forte di un concept iniziale accattivante – quello del ragazzo misteriosamente ridotto alle dimensioni di una formica – il gioco riprende spudoratamente pellicole di culto tra i fan Disney, come ad esempio Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi e A Bug’s Life. Del resto gli stessi sviluppatori hanno palesemente ammesso le proprie fonti di ispirazione.

Grounded ci porta quindi in quello che sembra un tranquillo giardino di casa, che però assume tutta un’altra forma date le nostre nuove e ristrette dimensioni. Accade così che fili d’erba ci appaiano come fitte foreste, le pozzanghere laghi, gli gnomi da giardino enormi monumenti e la sabbia di un’innocente area giochi per bambini assumerà la forma di un arido deserto. In aggiunta a tutto ciò, come in tutti i giardini, vive un vero e proprio ecosistema di insetti, animali e temibili e orripilanti ragni. 

Bisognerà quindi sopravvivere, procacciare cibo, sfuggire ai predatori e costruire ripari. E poi, non dimentichiamocelo, dovremo trovare il modo di tornare alle dimensioni normali, svelando il mistero dietro al nostro rimpicciolimento.

Tra survival e avventura

Giocabile sia in singolo che in co-op, Grounded ben mescola meccaniche tipiche dei survival con una storia accattivante e sci-fi. Da un lato dovremo infatti trovare gli indizi che ci permettano di “ritornare alla normalità”, e per farlo saremo costretti ad esplorare l’enorme giardino, scoprendo aree nuove e i laboratori in miniatura di un misterioso scienziato. Esplorare però vuol dire anche imbattersi in creature orripilanti, che avremmo amabilmente ignorato nella vita reale, ma che ora rappresentano minacce. Tra formiche rosse soldato e zanzare assetate di sangue (letteralmente), le nostre esplorazioni saranno continuamente messe a repentaglio dalla fauna locale, per la quale siamo delle semplici prede. A complicare il tutto c’è poi il ciclo giorno-notte, con il buio che renderà le incursioni più ostiche.

Dovremo quindi agire in modo strategico, calcolando ogni mossa in funzione della nostra sopravvivenza in un contesto ostile. Grounded ci permetterà di raccogliere materiali con i quali costruire armi (lance, archi) e strumenti come asce, pale e martelli. Abbattendo i fili d’erba potremo costruire un riparo, scegliendo come e dove piazzare il nostro accampamento. Ogni risorsa trovata può essere analizzata nelle varie “stazioni da campo” disseminate in giro, il che ci permetterà di sbloccare ricette e nuovi progetti per potenziare armi, vestiti e accessori. Attrezzatura indispensabile per sopravvivere nelle aree più pericolose del giardino.

In caso di morte il nostro personaggio ripartirà dal punto di rigenerazione scelto, lasciando però nel luogo della morte lo zaino con le risorse accumulate. Niente paura però, se lo zaino dovesse trovarsi in un punto particolarmente ostico sarà possibile recuperarlo tramite il menù di gioco. Questa funzionalità è disponibile solo una volta per ogni caricamento. A completare l’aspetto gameplay ci sono le “mutazioni” e i “punti scienza“. Le prime sono abilità passive che si sbloccano dopo aver ucciso tot nemici. I punti scienza sono invece risorse spendibili nelle stazioni da campo e permettono di ottenere nuove abilità e progetti.

La recensione di Grounded: una modalità per gli aracnofobici

La presenza di ragni enormi potrebbe turbare non poco chi mal sopporta questi animali. Per questo motivo Obsidian ha introdotto numerose opzioni di accessibilità, come ad esempio una modalità appositamente pensata per gli aracnofobici. In questo caso si potrà scegliere tra diversi livelli di mitigazione delle immagini dei ragni. Nel livello più elevato questi appariranno come delle enormi palle fluttuanti, quindi niente peli, zampe e zanne.

I giocatori possono inoltre selezionare il livello di difficoltà. Questo inciderà sull’aggressività degli animali e sulla velocità con la quale calano i parametri vitali (rappresentati da energia, fame e sete).

Un gioco lontano dall’essere perfetto

Nonostante le interessanti meccaniche di gioco, e il concetto decisamente affascinante, Grounded non manca di criticità. Più volte nel corso del gioco ci siamo trovati al cospetto di enormi animali letteralmente incastrati tra le foglie e in condizioni di orientamento precario. La mappa di gioco è assolutamente sommaria, e per molto tempo si penserà più a sopravvivere che a progredire con la storia. Infatti, per buona parte della nostra esperienza di gameplay, ci siamo ritrovati a girare in tondo non capendo esattamente cosa fare.

Anche le meccaniche di costruzione sono da rivedere, mancando di una modalità editor dedicata (come quella, ad esempio, di The Sims). Progettare e realizzare “edifici” base sarà semplice, ma già con i tetti e le scale si avranno non poche difficoltà. Inoltre la mappatura dei pulsanti in fase di progettazione è assolutamente frustrante: basterà premere il tasto sbagliato per eliminare interi progetti di costruzione.

I combattimenti ci sono parsi assolutamente banali, nonostante ogni nemico abbia proprie caratteristiche e attacchi unici. Al nostro protagonista sarà infatti chiesto solo di parare e attaccare ripetutamente, esaurendo in men che non si dica la propria barra di stamina. Il vero cuore del fighting di questo gioco sta quindi nell’approccio strategico ed evolutivo, perfezionando armi e armature, piuttosto che nella meccanica di lotta in sé.

Altra criticità è l’assenza di un sistema metereologico. Nonostante l’ottimo ciclo giorno/notte, con le corrispettive dinamiche di gioco, il titolo non presenta pioggia, nebbia o vento. Il cielo è sempre sereno, rendendo ogni giorno uguale al precedente.

Più in generale bisognerà avere molta pazienza con questo titolo, soprattutto nelle prime ore di gioco. Bisognerà insomma abituarsi all’idea di una progressione molto lenta, dato che anche per esplorare il primo laboratorio sarà necessario craftare e racimolare preziosi materiali per costruire armi adeguate a fronteggiare i ragni.

Tirando le somme della recensione: com’è Grounded?

Al di là delle numerose imperfezioni sopra elencate, Grounded ci è parso un piacevole e accattivante survivor dalle ridotte dimensioni (sia del gioco che dei protagonisti). Con un peso di 8GB, Obsidian ci presenta una prospettiva inedita sulla vita, riflettendo la complessità della sopravvivenza in un contesto apparentemente sereno come un comune giardino.

La storia è ben scritta, ricca di citazioni e riferimenti culturali, con una progressione però fin troppo lenta per essere apprezzata fino in fondo. Ricordiamo però che questa è solo la versione 1.0. Non ci sorprenderebbe quindi se in un prossimo futuro Obsidian decida di perfezionare le numerose carenze del titolo. Tuttavia, dopo due anni di early access, ci aspettavamo qualcosa in più fin dal day one.

PRO

  • Prospettiva e storia interessanti
  • Ottime meccaniche survival
  • Aree di gioco enormi e ben caratterizzate
  • Accessibilità
  • Grande quantità di materiali
  • Ecosistema (flora e fauna) ben curato
  • Libero arbitrio del personaggio
  • Incluso su Game Pass
  • Solo 8 GB richiesti
  • Co-op multiplayer

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CONTRO

  • Meccaniche di costruzione
  • Progressione lenta
  • Mappatura di alcuni tasti
  • Animali che si incastrano nella mappa
  • Combattimenti banali
  • Ciclo giorno/notte privo di condizioni atmosferiche: è sempre bel tempo

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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