Non ci saremmo mai aspettati di dover farci impartire lezioni di vita e di esistenza da una rapa e dai suoi simili. E infatti non è proprio quanto ci viene offerto da Minabo – A Walk Through Life, il nuovo titolo indie di DevilishGames in arrivo il 28 aprile su PC e console, ma qualcosa di simile. Proprio a partire dalla nascita sottoterra e dalle sue prime fasi di germogliazione, la nostra rapa ci conduce in diverse fasi della sua vita, e in diverse missioni con obiettivi variabili da raggiungere, per mostrarci come il nostro comportamento possa avere impatti anche fatali sugli altri. Vediamo insieme quanto abbiamo visto durante la nostra prova su Nintendo Switch di questo nuovo titolo indie!
Minabo – A Walk Through Life, essere una testa di rapa anche in un videogame
Minabo – A Walk Through Life è un titolo indie più ansiogeno di quello che possa sembrare. Abbiamo vissuto le varie missioni con l’ansia e la tensione molto più elevata di quanto potessimo immaginare. E ne scoprirete presto il motivo. Partiamo dall’inizio, con i giocatori che devono coltivare la propria rapa e sperimentare tutto il suo ciclo di vita, dall’inizio alla fine, interagendo con altre rape e l’ambiente circostante, in continuo cambiamento.
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Siamo chiamati a stringere rapporti con i nostri genitori e conoscere altre rape, fare amicizia con loro e cominciare anche una storia d’amore, fino alla nascita di una nuova famiglia. Con animali domestici inclusi. Con il progredire della nostra vita da rape però, dovremo prendere decisioni difficili per quanto riguarda le nostre interazioni sociali. Sposare una rapa e avere figli, o rimanere single e prendersi cura dei nostri genitori? Davvero è una scelta esclusiva e non inclusiva? Ne parleremo meglio tra poco.
Minabo, che è anche il nome predefinito della nostra rapa, è una pura e dura metafora di vita, dove abbiamo a disposizione ben 4 barre indicatrici dei nostri valori. I primi tre riguardano il Contatto Fisico, la Confidenza e l’Accoglienza, mentre il quarto è la nostra Aspettativa di Vita, che varia a seconda di come si comportano gli altri valori e in relazione a come ci rapportiamo con gli altri. E quale oggetto migliore, se non una mela che troviamo random durante il percorso, per allungare l’aspettativa di vita?
La caducità della vita in tutte le sue forme
Oltre a questo, man mano che passa il tempo e, sperabilmente, allunghiamo la nostra vita, i cui anni sono indicati sopra le barre, possiamo anche osservare l’alternanza delle stagioni e le fasi dell’esistenza. A ognuna di queste corrisponde un comportamento diverso sia del nostro protagonista, sia delle altre rape, con uno scorrimento più o meno veloce dei valori nelle nostre barre a seconda del nostro comportamento e dell’età raggiunta.
Il tutto avviene cercando di portare a termine un totale di 25 missioni, ricche di momenti che cambiano la vita, e approdando anche alla modalità Vita libera solo dopo aver completato le prime 4 missioni e poter cambiare di nuovo il nostro percorso, oltre a poter condividere la nostra storia anche sui social media. Ci sono però anche dei fattori che non abbiamo particolarmente apprezzato, sia tecnici che di contenuto. Partiamo proprio dai primi, dove non possiamo salvare i nostri progressi mentre siamo in missione, e il rischio che diventi abbastanza lunga esiste.
Per questo motivo rischiamo di perdere i progressi fatti in partita, se non attendiamo la fine di ciascun livello, che prevede non solo il raggiungimento degli obiettivi imposti, ma anche altri progressi secondari. E l’aspetto più duro da accettare è stato dover assistere alla morte sistematica delle rape a cui non diamo sufficiente attenzione.
Come nasce e muore una rapa
Crescere la propria rapa e sperimentare il cerchio della vita è una delle cose incredibilmente più commoventi e difficili da digerire che potessimo immaginare. E se con “Il cerchio della vita” avete in mente proprio la canzone della colonna sonora de Il Re Leone, beh, avete già pronto il fazzoletto in mano. Proprio come accade nella nostra vita reale, anche la nostra rapa esperirà fin dall’inizio il rifiuto alle attenzione e al contatto fisico che cercherà con i suoi simili.
E accadrà anche con i nostri genitori, che non saranno sempre pronti e disposti ad accettare le nostre attenzioni e richieste. Anche cercare di imbastire una relazione amorosa non sarà facile, in quanto richiede di tenere la mano a un’altra rapa (e non vi anticipiamo nulla sulla nascita delle rape, ma non aspettatevi lezioni inedite di botanica!) e rimanere sulla stessa linea d’onda è un’impresa non sempre facile da portare a termine.
Vedere le altre rape sempre più deboli e distaccate da noi le condurrà a un tristissimo fine vita. Ossia la loro caduta a terra e la conseguente comparsa di una lapide. La nostra reazione potrebbe essere di tre tipi diversi, stesse opzioni che avremo a disposizione a fronte di un rifiuto: tristezza, indifferenza, rabbia. Sta a noi alternare le reazioni e scegliere come portare avanti la nostra esistenza, tra un pianto, qualche dubbio esistenziale e un sano gesto dell’ombrello a chi ci rifiuta.
Saremo davvero liberi di scegliere solo in Vita Libera, l’opzione che ci consente di sperimentare un po’ di più senza il legame con gli obiettivi imposti dal gioco. Il tutto avviene all’interno di un gioco dal gameplay in 2D a scorrimento orizzontale, senza particolari plot twist e impostazioni complesse da poter selezionare. Rimane pur sempre un titolo semplice nel suo concetto e nelle sue meccaniche, con pochi comandi da imparare per conseguire le varie missioni. Non abbiamo riscontrato particolari impedimenti tecnici e un buon caricamento fluido da parte del motore di gioco nelle varie fasi del gameplay.
La recensione di Minabo – A walk through life in pillole
Minabo – A walk through life è un titolo indie che ci ha fatto riflettere in diverse occasioni. Si tratta di un life simulator apparentemente semplice e non in versione open world come potremmo immaginare, ma è comunque un buon compromesso grazie a facili meccaniche da apprendere velocemente e obiettivi da raggiungere in maniera non troppo immediata, anzi talvolta forse un po’ troppo dilungata. Le missioni sono tante e si alternano abbastanza bene, per quanto il core del gameplay possa risultare abbastanza ridondante man mano che si prosegue nel gioco. Nel complesso, è un titolo che vi consigliamo e che ha delle buone performance su Nintendo Switch, così da poter piangere disperati alla perdita di una rapa, o semplicemente mandarle a quel paese se vi rifiuteranno. Senza troppe conseguenze nella vita reale.
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