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La recensione di Nothing Phone (2), un’altra categoria

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Un processore più potente, un design ancora più curato, molto lavoro sul software della fotocamera. E soprattutto, un prezzo di partenza più alto. Dopo questa recensione non abbiamo dubbi: Nothing Phone (2) si pone su un’altra categoria rispetto al primo smartphone della compagnia di Carl Pei, lanciato solo l’anno scorso.

In alcune aree, la differenza si sente. Ma con un prezzo che si avvicina ai top di gamma (o perlomeno, alla versione meno costosa dei vari top di gamma) riesce a emergere e far luce con i suoi Glyph? Vale la pena spendere qualcosa di più per questa seconda generazione? E che differenze ci sono rispetto al primo modello? Cerchiamo di rispondere a tutte queste domande nella nostra recensione di Nothing Phone (2).

La nostra recensione di Nothing Phone (2)

Nothing torna con un nuovo smartphone, cercando di migliorare il dispositivo senza “snaturarlo“. Caparezza diceva che “il secondo album è sempre più difficile nella carriera di un artista”, perché la sorpresa sparisce e bisogna confermare le proprie qualità, limando i difetti. Nothing ci è riuscita piuttosto bene con le Ear (2), nonostante anche in quel caso abbia dovuto aumentare il prezzo. Ma con gli smartphone, lo spazio di manovra sembra minore: la competizione è davvero enorme.

Di certo, l’azienda ha voluto raddoppiare sulla cura dei dettagli. Già dal packaging, che anche quest’anno potete riclare nella sua totalità: niente plastica, tutto cartone decorato con lo stesso stile del Phone (2). E Nothing ha portato un po’ di questo stile persino nel cavo di ricarica USB-C, con le porte trasparenti.

Un design più curato, nei dettagli

La cura del dettaglio non si ferma alla confezione, ma continua con il design del prodotto. Come vi abbiamo raccontato anche nelle nostre prime impressioni sul dispositivo, Nothing ha deciso di tenere il “concetto” del primo smartphone. Un grande schermo con bordi sottili e simmetrici, cornici metalliche tutto attorno (che ricordano molto lo stile di Cupertino) e un retro trasparente che mostra alcune componenti e soprattutto i Glyph che si illuminano. Ma ha affinato alcuni dettagli per rendere il proprio Phone (2) pronto a competere con un’altra fascia di smartphone.

Il profilo dello smartphone, realizzato in alluminio riciclato al 100%, ha una finitura elegante e piacevole al tatto, davvero ben realizzata. Troviamo il pulsante di accensione e blocco a destra, mentre i due pulsanti per il volume sono a sinistra: entrambi cliccano con sicurezza e danno un buon feedback. In basso troviamo lo slot per la SIM e l’ingresso USB-C, oltre a uno dei due speaker stereo (l’altro si trova nel margine superiore, sopra lo schermo).

Anche quest’anno il retro fa da protagonista, con il vetro posteriore che però in Nothing Phone (2) è leggermente tondeggiante sui lati. Questo rende più maneggevole il dispositivo, che seppur largo e alto, sta comodamente in mano. Nothing ha ridotto gli spazi fra le varie componenti sul retro, ma resta il fascino di un retro trasparente, che ci fa intuire le componenti all’interno. Ha inoltre deciso di “spezzare” le linee dei Glyph, i LED luminosi sul retro dello smartphone, in modo da poterli meglio sfruttare per notifiche e funzionalità intelligenti (approfondiamo nella sezione dedicata al software).

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Le dimensioni restano importanti: alto 162,1 mm, largo 76,4 mm e spesso 8,6 mm. Ma ormai ci aspettiamo misure simili da quasi tutti gli smartphone di questa fascia, con poche (ma gradite) eccezioni. Il peso di 201,2 grammi risulta leggermente superiore a quello di Phone (1), ma ci sembra che Nothing abbia lavorato molto bene sul design per renderlo più comodo da tenere fra le mani. Migliora anche la resistenza ad acqua e polvere, con un IP54.

Nel design, ha fatto tutto quello che deve fare un buon sequel: ha migliorato senza stravolgere un concetto che già ci era piaciuto molto.

Recensione Nothing Phone (2): un gran bello schermo

Lo schermo di Nothing Phone (2) aumenta di dimensioni rispetto l’anno scorso, arrivando a ben 6,7 pollici per questo display che ci ha piacevolmente impressionato durante questa recensione. Lo schermo OLED ha un contrasto perfetto e colori a 10-bit davvero ottimi. La risoluzione da 2412×1080, per una densità di 394 ppi, rende la visione di video e serie TV un vero piacere sul Phone (2).

Rispetto l’anno scorso, il display LTPO permette di variare il refresh rate da 1 a 120Hz in maniera automatica (l’anno scorso variava da 60 a 120 Hz). Questo, come vedremo, ha un impatto decisamente positivo sulla batteria.

Ci sembra ottima anche la luminosità a 1000 nits, con picchi in HDR da 1600 nits. Anche guardando lo smartphone sotto il sole troppo caldo di quest’estate, riusciamo a distinguere i menu e le applicazioni. La visione di serie TV sotto luce diretta non è ottimale, ma questo vale per qualsiasi schermo retroillumanto al mondo.

Il touch sampling da 240Hz non è il più alto in circolazione, ma permette di giocare senza problemi anche ai gamer più accaniti. Sullo schermo troviamo anche il sensore per le impronte, davvero ottimo: una volta che le vostre dita avranno “memorizzato” la posizione, sbloccherete lo smartphone in un attimo (c’è anche lo sblocco con il riconoscimento facciale). Lo schermo in Gorilla Glass di Corning dovrebbe garantire una buona resistenza ai graffi.

Anche in questa categoria Nothing partiva da un buon livello con il Phone (1), ma ha migliorato luminosità e soprattutto refresh rate, allungando la batteria.

Un processore da top di gamma, ma non di ultima generazione

Un altro grande cambiamento riguarda il processore. L’anno scorso Nothing aveva puntato su uno Snapdragon 778G+, uno processore per la fascia media. Una scelta che aveva apprezzato, perché eccezion fatta per i gamer mobile professionisti, i processori per smartphone moderni riescono a coprire senza troppi problemi praticamente ogni attività che possiate immaginare.

Quest’anno, tuttavia, Nothing ha voluto puntare su Snapdragon 8+ Gen 1. Un chip da top di gamma. Sebbene quest’anno siano già arrivati i primi smartphone con la seconda generazione del chip, la versione scelta da Nothing non arriva troppo lontano da quei picchi nei benchmark. Nell’uso quotidiano, difficilmente noterete differenze con gli altri top di gamma.

Nothing assicura perfomance migliori dell’80% rispetto a Phone (1). Ma sulla potenza “pura” diventa difficile farsi un’idea precisa. Di certo, Nothing Phone (2) non ha mai avuto rallentamenti durante i test di questa recensione e si è riscaldato solamente durante gli stress test – ma nell’uso quotidiano, lo smartphone gestisce tutto senza scaldarsi. La nostra versione da 12GB di RAM e 256GB di memoria (ci sono anche una versione da 8+128GB e 12+512GB) ha sempre funzionato al massimo senza problemi.

Ci ha però stupito in positivo la gestione dell’energia, che ha contruibuito non poco alle ottime prestazioni della batteria.

Nothing OS 2.0 e Glyph, tanta personalizzazione (ma qualche intoppo)

Alle prestazioni positive contribuisce anche il software, con il nuovo sistema operativo Nothing OS 2.0. Basato su Android 13 e pronto per l’aggiornamento non appena Google lo renderà disponibile, il sistema operativo resta molto vicino a quello “stock”. Potete anche scegliere di rinunciare a molte delle personalizzazioni Nothing, puntando per un look più simile a quello dei Pixel. Ma sarebbe un peccato: Nothing ha lavorato bene sulle icone personalizzate per le app e per i colori e lo stile del sistema, con app monocromatiche davvero di buon gusto. Ci piacciono molto anche i widget minimalisti che potete usare per rendere la vostra home ancora più funzionale.

Nothing ha adottato un approccio che sposiamo per la gestione di Android. Poche app in più (come Nothing X per gestire i dispositivi come le cuffie Ear) e una personalizzazione flessibile. Tuttavia, abbiamo trovato alcune incertezze. Come il fatto che alcune app (come Outlook) abbiano fatto il logout automatico dopo un po’ che non le usavano, costringendoci ad accedere nuovamente. Pensiamo siano piccoli bug che Nothing risolverà con il primo aggiornamento ufficiale (nel periodo di prova prima dell’uscite il software degli smartphone spesso a piccoli problemi di stabilità). Ma ci sembrava corretto segnalare questo problema – l’unico che abbiamo avuto.

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Sottolineamo inoltre che Nothing assicura tre aggiornamenti Android (fino ad Android 16, se così si chiamerà) e quattro anni di patch di sicurezza bimestrali.

I Glyph

L’anno scorso Nothing fece notizia con il suo Phone per diverse ragioni. Ma soprattutto per una novità luminosa: i Glyph LED sul retro dello smartphone. Era la funzione che trasformava lo smartphone in un oggetto di conversazione, quella che tutti volevano provare. Con Nothing Phone (2), l’azienda ha voluto portare diverse novità alla sua peculiarità più vistosa. A partire dal design.

Sebbene il “percorso” di LED sul retro sia piuttosto simile all’anno scorso, Nothing ha ‘spezzato’ le linee dei Glyph. Che sono diventati due attorno alle fotocamere invece che uno solo, ben sei al centro invece che uno solo. Questo permette un controllo maggiore dei Glyph, che hanno diverse funzionalità in più.

Anzitutto, le notifiche sono meglio gestite. Non si può ancora personalizzare i pattern per ogni applicazione o contatto, ma potete specificare alcune app che avranno delle notifiche persistenti. Noi abbiamo messo i messaggi su Telegram e WhatsApp in questa categoria, cui tendiamo a rispondere con più urgenza rispetto alle mail o alle notifiche dei social. Resta la comoda funzione “Flip to Glyph”: se girato lo smartphone, entra in modalità Silenzioso e riceverete notifiche solo tramite le luci.

Inoltre, potete attivare i Glyph come torcia tenendo premuto il toggle nelle notifiche. Potete importare dei timer, per vedere il tempo scorrere come scia luminosa. Inoltre, potete vedere il livello del volume o della batteria durante la ricarica. E poi c’è la novità del compositore di Glyph: potete creare la vostra suoneria personalizzata, qualcosa che i nostalgici dei vecchi telefonini apprezzeranno senza dubbio.

Recensione Nothing Phone (2): una fotocamera di buona qualità

Nothing ha mantenuto anche quest’anno i due sensori della fotocamera da 50MP. Ma se il grandangolo resta un sensore Samsung JN1, quest’anno la principale usa un sensore Sony IMX890. E dobbiamo dire che ci ha colpito in positivo durante i test per la recensione di Nothing Phone (2).

Nothing non ha solo migliorato i sensori. Ha anche adottato un Image Signal Processor (ISP) a 18-bit e ripensato gli algoritmi dell’app fotocamera. Che riesce a catturare immagini estremamente dettagliate e mostrare buoni dettagli anche in complesse situazioni di luce, come durante la notte o al crepuscolo. Anche la Modalità Notte (che abbiamo lasciato si attivasse in automatico) produce buoni risultati, seppur zoomando qualche dettaglio si perde. Lo zoom 2x non perde alcun dettaglio, ma se dovete avvicinarvi di più la mancanza di un sensore dedicato allo zoom si fa sentire. Meno performante invece il grandangolo, che non offre gli stessi colori vividi e la qualità del dettaglio del sensore principale.

Anche la fotocamera da selfie migliora, passando da 16 a 32MP: la qualità non è stupefacente, ma molto solida.

Buona la resa dei video, che potete girare anche in 4K a 60fps. La stabilizzazione EIS e OIS in particolare ci ha convinto anche in situazioni complesse, come una camminata dopo il tramonto, che Nothing Phone (2) ha ben stabilizzato.

Il mix di hardware e software migliorato permette scatti decisamente buoni e in linea con la categoria di prezzo. C’è chi riesce a fare meglio, soprattutto alzando un po’ il prezzo. Ma potete ottenere ottimi scatti e buoni video.

Test della fotocamera

Zoom x1
X2
Zoom X10
X0,6
Zoom X1
X0,6
Fotocamera Selfie

Batteria e ricarica

Nothing ha dotato il suo Phone (2) di una batteria da 4.700 mAh che, durante i test della nostra recensione, ha saputo davvero soddisfarci. Non batterà dei record assoluti, ma anche durante la nostra giornata di test più intensi (quasi 7 ore di schermo acceso, quasi due di gaming e quasi un’ora di benchmark) il Phone (2) ha superato la giornata brillantemente, arrivando a coprire addirittura quasi trenta ore totali prima di arrivare a zero.

Con un uso normale, potete arrivare tranquillamente alle due giornate di lavoro senza alcun problema. Il mix di schermo LTPO e il chip di ottima fattura hanno superato i test alla grande.

La batteria si ricarica a 45W (il caricatore non è incluso), permettendo di arrivare a una ricarica completa in 55 minuti. Interessante anche la ricarica Qi wireless a 15W, che abbiamo spesso usato mentre scrivevamo al PC, ritrovando lo smartphone carico quando ci alzavamo dalla scrivania (una carica intera in circa due ore).

Potete anche abilitare la ricarica inversa a 5W, per dare un po’ di energia alle Ear (2) o ad altri auricolari che supportano la ricarica wireless.

Confronto con Nothing Phone (1): vale l’upgrade?

Nothing ha migliorato in diversi aspetti il Phone (2). Il chip è più potente, lo schermo diventa LTPO 1-120Hz, la fotocamera è migliore e la batteria dura più a lungo. E anche design e Glyph fanno un salto in avanti. Uno smartphone decisamente di altra categoria. Ma il primo modello resta valente anche oggi, con buone prestazioni fotografiche e un’esperienza software davvero impeccabile.

Non vale la pena di fare un upgrade, soprattutto perché Nothing supporta tre anni di update software Android e quattro di patches di sicurezza. Anzi, speriamo che l’azienda continui a vendere il Phone (1), che ora che costa attorno ai 350 euro è uno dei migliori smartphone di fascia media e rappresenta un buon punto di ingresso nel mondo Nothing.

Recensione Nothing Phone (2): vale la pena?

Come avrete capito da questa recensione, Nothing Phone (2) ci è piaciuto. Ha tutto quello che potete cercare in un telefono: ottimo display, design originale, prestazioni buone e grande autonomia, con fotografie di buona fattura.

Ma come dicevamo, gioca in un’altra categoria con un prezzo di 679 euro per la versione 8+128GB, 729 euro nella versione 12/256GB (che abbiamo testato) e 849 euro in quella da 12/512GB. La prima versione risulta disponibile solo dal sito di Nothing. Aggiungendo un centinaio abbondante di euro, sarebbe in competizione diretta con i nuovi iPhone, supera i Pixel di Google e ha prezzi in linea con i Galaxy S23 (che pure al lancio costavano molto di più).

Insomma, compete con i migliori. E lo fa a testa alta, ma temiamo che non saranno moltissimi gli appassionati di tecnologia pronti a scommettere su Nothing, visto i competitor eccellenti. Vale la spesa: è un telefono solido. Ma scommettiamo che molti aspetteranno che si abbassi il prezzo. Se nella fascia top se la gioca, in quella media potrebbe fare la differenza.

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