Quanto costa la potenza nel mondo smartphone? Se una volta chi voleva processori potenti e prestazioni da gaming aveva la necessità di acquistare i top di gamma, oggi si può stare ben al di sotto dei 400 euro — e giocare felici. In questa recensione, infatti, vi raccontiamo POCO X7 Pro, uno smartphone che con un prezzo difficile da battere riesce comunque a sprigionare tutta la potenza del nuovissimo chip Dimensity 8400-Ultra. Ma con qualche limite fotografico, potrebbe non essere il dispositivo per tutti: in questa recensione, vi aiutiamo a capire se POCO X7 Pro fa per voi.
La nostra recensione di POCO X7 Pro
Il POCO X7 Pro ha un prezzo piuttosto competitivo per uno smartphone: parte da 369,90 euro, ulteriormente scontati di 50 euro con la promozione di lancio. Nonostante questo, può vantare un primato: è il primo smartphone con il nuovo processore MediaTek Dimensity 8400-Ultra, realizzato a 4nm. Un chip estremamente interessante, perché sulla carta è sul livello dei top di gamma dell’anno scorso (e considerando che il 2025 è appena iniziato, di smartphone che fanno meglio ce ne sono pochi).
Ma uno smartphone non è solo la potenza: deve garantire un’esperienza di buon livello ogni giorno, non solo durante le sessioni di gioco.
Design e costruzione: un giallo che distingue
Il telefono adotta un frame in plastica con finitura curata e offre due varianti per la back cover: plastica lucida o ecopelle. Noi abbiamo provato quest’ultima e dobbiamo ammettere che si fa davvero notare. Sul lato sinistro, dove ci sono anche le due fotocamere, ha un bel colore nero con la scritta POCO in rilievo; sul destro il giallo tipico del brand con un design a righe che ci ha convinto appieno.
Il retro in ecopelle ha anche il vantaggio di non trattenere le impronte, così come la cornice dura su cui troviamo anche i pulsanti di accensione (in giallo) e volume sono posizionati sul lato destro. Nella parte inferiore troviamo lo slot dual SIM, la porta USB-C e uno speaker, mentre superiormente sono collocati il blaster a infrarossi (sempre comodo da avere per controllare TV e quant’altro con il telefono) e il secondo speaker.
Le dimensioni di 160.7 x 75.2 x 8.2 mm e il peso di 195g lo rendono maneggevole nonostante le dimensioni importanti. A noi piacciono gli angoli appena stondati e il design “squadrato”, che si sposa bene anche con i colori vivaci della versione in ecopelle. Che comunque ha una certificazione IP68 per la resistenza ad acqua e polvere, la migliore su uno smartphone del brand.
Sebbene sia un peccato coprirlo, nella confezione trovate anche una comoda custodia in silicone che in questa fascia di prezzo è sicuramente un valore aggiunto.
Un display OLED ottimo per il prezzo
Il pannello AMOLED da 6.67 pollici presenta una risoluzione 1.5K (2712 x 1220 pixel) con refresh rate adattivo fino a 120Hz. Nessuno di questi valori è da record, ma insieme permettono di garantire un’ottima esperienza nella navigazione e nel gioco. Anche perché la luminosità di picco dichiarata è di 3200 nit per i contenuti HDR. Raggiunge comunque i 1400 nit, non abbiamo avuto nessun problema a guardare il display anche al sole. Il pannello include diverse opzioni di calibrazione colore e supporta il PWM Dimming a 1920 Hz. Non manca il supporto a Dolby Vision e HDR10+, ed è protetto esternamente da Gorilla Glass 7i, che dovrebbe evitare graffi e rotture. Anche qui, non siamo alla qualità assoluta, ma per la fascia di prezzo le caratteristiche tecniche sono ottime. Ma come si comporta nell’uso quotidiano?
I neri del display OLED sono profondi e i colori piuttosto precisi. Si tratta davvero di un’ottimo display, lo si vede anche solo navigando fra le schermate e aprendo qualche app. Ma dà il meglio di sé nel gaming. La frequenza di campionamento del tocco raggiunge i 480 Hz, aumentando a 2560 Hz in modalità gaming. Questo significa ottime prestazioni per chi gioca, anche saltuariamente: è un punto di forza di questo smartphone.
Chiudono il comparto multimediale due speaker stereo di buona qualità: hanno un buon volume senza grandi distorsioni. Mancano i bassi, ma quello è un problema per un po’ tutti gli smartphone, con rarissime eccezioni.
Il sensore d’impronte sotto lo schermo, invece, non è preciso e rapido come quelli ultrasonici — ma fa il suo dovere senza troppi fronzoli. Forse, un po’ troppo piccola l’aerea di lettura dell’impronta, ma vi abituerete velocemente.
Hardware e prestazioni: la potenza del nuovo Dimensity 8400-Ultra
La grande novità, però, si trova sotto lo schermo. Il processore Dimensity 8400-Ultra utilizza core ARM Cortex-A725 che operano a frequenze diverse: tre core a 3 GHz e gli altri a 2.1 GHz. Il chip è accompagnato da configurazioni di memoria che partono da 8GB di RAM LPDDR5X e 256GB di storage UFS 4.0, arrivando fino a 12GB/512GB.
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Abbiamo a che fare con un chip davvero molto potente, capace di prestazioni da vero top di gamma. Se per alcuni giochi i migliori chip di Qualcomm e Apple possono fare meglio, questo chip Dimensity ci arriva molto vicino. Abbiamo provato sia Genshin Impact che alcuni Battle Royale, e le prestazioni sono paragonabili a quelle di smartphone decisamente più costosi. Il sistema di raffreddamento LiquidCool Technology 4.0 mantiene tutto piuttosto fresco. Il telefono si scalda solo se giocate mentre state ricaricando (che non è un buon modo per trattare nessuno smartphone).
Anche nell’uso quotidiano, il Dimensity 8400-Ultra dimostra buona efficienza: il multitasking è fluido grazie alla RAM LPDDR5X, e i consumi non sono esagerati (e, come vedremo, la batteria è ottima).
Software: come si comporta HyperOS?
HyperOS 2, basato su Android 15, ha alcuni dei limiti cui gli smartphone POCO ci hanno abituati. In particolare, troppi software non richiesti alla prima accensione. Sono app utili e usate, ma vorremmo essere noi a scegliere di scaricarle. Tuttavia, ci sembra che sia piuttosto reattivo e ben realizzato, in generale. Nel nostro uso quotidiano abbiamo avuto qualche glitch (tipo l’animazione del volume che non voleva andarsene per quasi un minuto), ma nulla che rovini davvero l’esperenzia.
Invece, il nuovo OS introduce diverse funzionalità basate sull’intelligenza artificiale. Potete usare la Gomma magica per eliminare disturbi nelle immagini, potete usare l’AI per trascrizione, riassunti, sottotitoli, per Cerchia e Cerca. Tutte le novità arrivate su Android nell’ultimo anno, in sostanza. A proposito: riceverete tre update ad Android, cosa che dovrebbe garantire una buona longevità al telefono.
Recensione POCO X7 Pro: com’è la fotocamera?
Il comparto fotografico si basa su un sensore principale Sony IMX882 da 50MP con OIS e apertura f/1.5. La tecnologia pixel binning 4-in-1 combina quattro pixel in uno da 1.6 μm. La seconda fotocamera è un ultra-grandangolare da 8MP con sensore Smartsens SC820CS. La fotocamera frontale da 20MP utilizza un sensore Omnivision OV20B.
I più esperti fra voi forse l’avranno già capito sentendo i nomi dei sensori: c’è un grande divario fra il sensore principale e l’ultragrandangolare. Se il sensore Sony da 50MP ha una buona gestione dei colori, soprattutto quando c’è una tanta luce, e riesce a catturare dettagli piuttosto precisi; l’ultrawide ha qualche limite in più. Un po’ troppo morbida, va bene per qualche stories sui social, ma se volete fare foto artistiche spostatevi più indietro e usate la principale. Soprattutto se c’è poca luce: la principale controlla piuttosto bene il rumore anche di notte e con luci al neon; l’ultrawide no. Insomma: avrete a disposizione una buona fotocamera e una con più limiti. Però la principale gestisce piuttosto bene lo zoom digitale, se c’è abbastanza luce: anche a 4x arriva con buoni dettagli.
La fotocamera frontale va bene per qualche selfie e videochiamata, però non di più. Il sistema supporta la registrazione video 4K a 60fps dalla camera principale, mentre la frontale si ferma al 1080p a 30fps. La stabilizzazione non è ideale, ma sono utilizzabili per i social. Non è uno smartphone per chi crea contenuti, ma per la fotografia occasionale e qualche video non è male.
Grande batteria e ricarica rapida
La batteria da 6000 mAh è grande e, grazie anche al processore, l’autonomia è ottima. Con un uso moderato, copre quasi due giorni di utilizzo. Ma anche se lo usate molto per il gaming, come abbiamo fatto noi durante questa recensione, POCO X7 Pro arriva a fine giornata con ampio margine.
La ricarica HyperCharge da 90W completa il ciclo in 42 minuti, raggiungendo il 38% in 10 minuti e il 50% in 20 minuti. Il telefono supporta anche la ricarica Power Delivery, permettendo l’utilizzo di caricatori di terze parti compatibili con questo standard. Cosa comoda, visto che in confezione non c’è il caricatore dedicato.
Recensione POCO X7 Pro: prezzo e conclusioni
Il POCO X7 Pro è un ottimo smartphone per il prezzo che ha: la versione 8/256GB costa 369,90 euro, quella da 12GB e stessa memoria costa 399,90 euro e quella che abbiamo provato noi durante la recensione da 12+512GB costa 429 euro. A tutti questi prezzi vanno tolti 50 euro di coupon per il lancio sul sito ufficiale, cosa che porta il prezzo iniziate a 319,90 euro. Un’offerta davvero imperdibile (ma valida ancora per poco).
Se volete giocare e volete contenere le spese, è un affare. Il Dimensity 8400-Ultra offre prestazioni paragonabili a chip di fascia superiore, la batteria da 6.000mAh fa meglio della maggior parte dei telefoni indipendentemente dal prezzo. E poi ha un bel display, un design interessante. Insomma: se per voi foto e video non sono le caratteristiche più importanti di uno smartphone, vale assolutamente la pena.
A questa cifra, ci sono rivali che offrono esperienze software migliori, che fanno qualcosa di più con la fotografia. Nessuno, però, batte POCO X7 Pro per prestazioni sotto i 400 euro: chi cerca la potenza, l’ha trovata (e spende anche poco).
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