L’iniziativa dell’apertura di uno sportello di primo soccorso psicologico per le vittime del revenge porn cade in un periodo, anzi in una giornata, particolare.
Proprio oggi, 10 ottobre, si celebra infatti la Giornata mondiale della salute mentale. Ed è inutile aggiungere le ricadute mentali anche profonde che affliggono le vittime della diffusione non consensuale di materiale intimo.
Inoltre, le cronache di questi giorni hanno portato all’attenzione di tutti le gesta di una baby gang romana, che ha ricattato una ragazzina allora tredicenne, ha pubblicato sue foto in topless. L’adolescente, come conseguenza indiretta di questo gesto di cui è stata solo vittima, è stata anche malmenata da un altro gruppo di ragazzini.
La diffusione non consensuale di materiale intimo, insomma, è un fenomeno largamente diffuso, come vedremo più avanti.
E in difesa di chi ha subito il cosiddetto revenge porn ha aperto uno sportello di primo psicologico. Scopriamo qualcosa in più, ma dopo una doverosa precisazione terminologica.
Revenge porn, anzi: pornografia con consensuale
Adoperiamo per brevità la locuzione revenge porn (letteralmente vendetta porno) per indicare la condivisione non consensuale di materiale intimo. Azione che, dunque, non necessariamente implica una vendetta.
La locuzione più corretta, come suggerisce PermessoNegato, sarebbe “pornografia non consensuale”.
Non è una precisazione pedantesca: adoperare le parole corrette significa aver inquadrato un fenomeno nella sua complessità e specificità.
Le ricadute psicologiche del revenge porn
Non è un caso che le due realtà promotrici dello sportello di primo soccorso psicologico per vittime del revenge porn abbiamo presentato il progetto lunedì 10 ottobre. Ovvero nella Giornata mondiale della salute mentale.
Nel comunicato leggiamo infatti: “Isolamento sociale, stigma sociale, familiare e lavorativo, vergogna, sino ad arrivare a veri e propri danni psicologici come depressione, disturbo post traumatico, atti autolesivi, azioni suicidarie.
Queste le conseguenze della pornografia non consensuale su chi la subisce, in un fenomeno in continua ascesa e di sempre più alta portata che vede coinvolte circa due milioni di vittime italiane a prescindere dal genere, tra revenge porn ed estorsione sessuale.”
Revenge porn: lo sportello di primo soccorso
Per tutti questi motivi PermessoNegato, ovvero la più grande associazione europea per il contrasto della pornografia non consensuale, ha attivato una serie di servizi dedicati alla salute mentale delle persone interessate al fenomeno.
I nuovi strumenti sono stati approntati in collaborazione con Tconsulta, la piattaforma digitale dedicata al benessere mentale dei dipendenti. È una startup che nasce con l’obiettivo di rendere più accessibile la richiesta di assistenza psicologica a tutti i livelli. E la collaborazione con PermessoNegato rientra tra i progetti speciali pensati per raggiungere questo obiettivo.
I numeri sempre il crescita del fenomeno, su cui torneremo, hanno fatto sentire come necessaria l’attivazione di un supporto di primo soccorso rivolto alle vittime indipendentemente dal genere di appartenenza. Un servizio gratuito ed erogato in modalità audio-video, avvalendosi delle più moderne tecnologie di interazione.
Primo Soccorso Psicologico
Primo Soccorso Psicologico, questo il nome del servizio, si articola in un incontro in un “luogo sicuro” online e che può essere raggiunto prenotandosi, 24 ore su 24 per sette giorni a settimana, nella helpline di PermessoNegato.
Ciascuna vittima avrà accesso al percorso di ascolto gratuito del Primo Soccorso Psicologico che comprenderà fino a tre consulenze virtuali, per aiutare anche le persone in località distanti dai servizi di ascolto. Dove sarà ritenuto necessario, le vittime potranno anche fruire di un counseling aggiuntivo.
Si tratta di un servizio unico nel suo genere, il cui modello segue linee di ricerca e sperimentazione estremamente avanzate.
PermessoNegato e Tconsulta
PermessoNegato è la più grande associazione europea per il contrasto della pornografia non consensuale.
Si avvale di un team di esperti di tecnologia, cybersecurity, legali e criminologi, e offre sostegno interamente gratuito alle vittime del fenomeno.
Tconsulta è una startup innovativa, che nasce nel 2020 (in concomitanza con il diffondersi della pandemia) per offrire un servizio di consulenza psicologica online. Si rivolge soprattutto alle aziende che desiderano offrire un supporto psicologico ai propri dipendenti.
- Editore: Alpes Italia
- Autore: Alessandra Paladino
- Collana: Psiche e dintorni
Pornografia non consensuale: i numeri
Come abbiamo accennato, e come abbiamo sviluppato in un precedente articolo, i numeri della pornografia consensuale sono allarmanti.
Da un’indagine condotta proprio da PermessoNegato nei mesi di maggio e giugno scorsi, è emerso che ben il 4,1% degli italiani (circa 2 milioni di persone) è stato vittima di pornografia non consensuale.
Inoltre, quasi l’8,9% conosce almeno una vittima. L’età media delle vittime è di 27 anni, per il 70% sono donne e per il 30% uomini, mentre il 13% appartiene alla comunità LGBQT+.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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