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Tongyi Qianwen, il rivale cinese di ChatGPT creato da Alibaba

Il gigante della tecnologia cinese Alibaba ha annunciato il proprio prodotto in stile ChatGPT di intelligenza artificiale, il rivale cinese chiamato Tongyi Qianwen. La sua unità di cloud computing afferma che integrerà il chatbot nelle attività di Alibaba nel “prossimo futuro”, ma non ha fornito ulteriori dettagli.

Alibaba introduce il rivale cinese di ChatGPT per “cercare una risposta ponendo mille domande”

Risale all’inizio di quest’anno l’annuncio di Alibaba nel voler lanciare il rivale cinese di ChatGPT, chiamato Tongyi Qianwen, che approssimativamente significa “cercare una risposta ponendo mille domande”. L’azienda non ha ancora fornito una versione inglese del nome.

“Siamo in un momento di svolta tecnologica guidato dall’intelligenza artificiale generativa e dal cloud computing”, ha dichiarato Daniel Zhang, presidente e amministratore delegato di Alibaba, durante il lancio di Tongyi Qianwen. La società ha affermato che il rivale cinese di ChatGPT, che è in grado di lavorare sia in inglese che in cinese, sarà inizialmente aggiunto a DingTalk, l’app di messaggistica usata dai lavoratori di Alibaba stessa.

I compiti che è in grado di svolgere il rivale cinese di ChatGPT

Tongyi Qianwen sarà in grado di svolgere una serie di compiti, tra cui trasformare le conversazioni nelle riunioni in note scritte, scrivere e-mail e redigere proposte commerciali, secondo quanto affermato dalla società cinese. E non solo: è prevista anche l’integrazione di Tmall Genie, un altoparlante che fa da assistente vocale simile ad Alexa di Amazon.

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L’intelligenza artificiale al servizio dei colossi, tra speranze e timori

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Microsoft ha speso miliardi di dollari per la tecnologia ChatGPT, che è stata aggiunta al suo motore di ricerca Bing a febbraio. Il gigante del software statunitense ha anche affermato che incorporerà una versione di ChatGPT nelle sue app di Office, tra cui Word, Excel, PowerPoint e Outlook. Anche Google di Alphabet e il gruppo tecnologico cinese Baidu hanno annunciato i propri modelli di intelligenza artificiale e rilasciato chatbot simili.

Il mese scorso, un gruppo di figure di alto profilo nel settore tecnologico ha chiesto la sospensione dell’addestramento di potenti sistemi di intelligenza artificiale tra i timori di una minaccia per l’umanità. L’amministratore delegato di Twitter, Elon Musk, e il co-fondatore di Apple, Steve Wozniak, sono stati tra coloro che hanno firmato una lettera aperta di avvertimento sui potenziali rischi e hanno affermato che la corsa allo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale è fuori controllo.

Nel frattempo, un recente rapporto della banca d’investimento Goldman Sachs ha stimato che l’intelligenza artificiale potrebbe sostituire l’equivalente di 300 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. Sul fronte italiano, invece, la presa di posizione è drastica. All’inizio di questo mese, l’Italia è diventata la prima nazione occidentale a bloccare ChatGPT, con l’autorità per la protezione dei dati del paese che cita problemi di privacy.

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Roberta Maglie

Amante del cinema, serie tv, tecnologia e video games, mi piace approfondire la cultura pop attraverso il battere delle mie dita sulla tastiera del MacBook. La laurea in Comunicazione mi ha dato la spinta per buttarmi nel mondo del giornalismo, dandomi così l’opportunità di riflettere sui temi più disparati.

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