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Buon compleanno Shazam: l’app che da 20 anni riconosce la musica per noi

“Ma come si chiama questa canzone?”. Una domanda che attanaglia l’uomo fin dalla nascita della radio. A questi dubbi, da 20 anni, risponde Shazam. L’app è divenuta così popolare che è nato un verbo, shazammare appunto, che consiste nell’atto di avviare il riconoscimento musicale attraverso la popolare applicazione. Non a caso oggi, nel 2022, alla domanda “Come si chiama questa canzone?” è facile sentirsi rispondere: “non so, shazammala”.

Ma sono già passati 20 anni? Ebbene si. Infatti, ben prima dell’utilizzo informale dell’applicazione sul cellulare, con la leggendaria S obliqua, Shazam esisteva in una forma leggermente diversa. 

Da 2580 a Shazam: 20 anni di storia

Shazam nasce nel lontano 2002, quando il concetto di smartphone era pura utopia. Per comunicare si usavano ben più primitivi mezzi, a metà strada tra il piccione viaggiatore e WhatsApp: l’SMS. Le connessioni web erano infatti ancora relegate all’utilizzo di computer, e i pochi cellulari che permettevano l’accesso ai browser dovevano combattere con la lentezza delle linee.

In questo contesto però alcuni domande restano eterne. Tra i grandi quesiti dell’umanità infatti, tra ontologia ed aristotelismo, resta la fatidica domanda: “Ma come si chiama questa canzone?”.

Nel frattempo due studenti dell’Università Berkley, in California, decidono di trasferirsi a Londra, con pochi soldi in tasca ma un enorme bagaglio di idee. Si chiamano Chris Barton e Philip Inghelbrecht, e scoraggiati dall’ambiente della Silicon Valley fondano nella capitale inglese un servizio rivoluzionario chiamato 2580

Il nome era in realtà lo stesso numero da chiamare. Telefonando era possibile lasciare un messaggio di 30 secondi, come una segreteria telefonica, facendo ascoltare lo spezzone di una canzone. Pochi minuti dopo il servizio avrebbe inviato all’utente un SMS riportando il nome del brano, l’autore e – in seguito – anche il link per il download digitale. Era nato Shazam.

Nel 2017 la società viene acquisita da Apple per 400 milioni di dollari, pur rimanendo un marchio indipendente dall’iconica mela morsicata.

Come funziona esattamente?

Ad oggi l’utilizzo del servizio è decisamente più semplice e immediato, grazie all’app per smartphone, immancabile sui dispositivi degli appassionati di musica. Nonostante l’evoluzione smart però, il meccanismo di Shazam è rimasto pressoché invariato nel corso di questi 20 anni.

Alla base del funzionamento del servizio c’è una sorgente audio che, una volta catturata dal microfono del cellulare, viene trasposta sotto forma di spettogramma. Questo viene poi confrontato con gli spettogrammi di tutti i file audio contenuti nell’enorme database di Shazam (che ad oggi comprende tutti i brani caricati sulle principali piattaforme musicali in streaming). Una volta trovato lo spettogramma identico, Shazam restituisce il risultato sotto forma di titolo del brano, autore, copertina e nome dell’album di riferimento.

Tanti auguri Shazam!

Ad oggi Shazam è utilizzato da circa 225 milioni di utenti in tutto il mondo. Questi, almeno una volta al mese, trovano risposta a quella fatidica domanda: “Ma come si chiama questa canzone?”.

Se dovessimo porre questa domanda a Shazam, oggi, mentre scriviamo questo articolo, la risposta sarebbe Tanti auguri a te.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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