Dopo Ted Lasso, continua la collaborazione fra Apple TV+ e Bill Lawrence, noto anche per essere l’ideatore di un altro gioiello della comicità seriale come Scrubs. Da oggi sono infatti disponibili su Apple TV+ i primi episodi di Shrinking, nuova serie scritta dallo stesso Lawrence insieme a Brett Goldstein e Jason Segel. Quest’ultimo dà vita insieme a una leggenda vivente della recitazione come Harrison Ford a un toccante viaggio nella vulnerabilità umana e nel disagio psichico, perennemente in bilico fra dramma e commedia e ancora più segnante in quanto incentrato su un gruppo di terapeuti. Una dramedy non particolarmente originale o innovativa, ma che episodio dopo episodio riesce a far affezionare al bizzarro gruppo dei protagonisti, scavando fra le pieghe delle loro anime tormentate.
Shrinking: disagio, vulnerabilità e risate nella nuova serie Apple TV+
Il protagonista del racconto è Jimmy (Jason Segel), psicologo alle prese con una difficile elaborazione del lutto dopo la prematura scomparsa della moglie. In pieno disagio emotivo ed esistenziale, Jimmy inizia a travalicare i confini della propria professione, dando ai propri pazienti suggerimenti fin troppo espliciti e netti. A tenerlo sotto controllo c’è per un nutrito gruppo di personaggi: il burbero collega più anziano Paul (Harrison Ford), la solare Gabby (Jessica Williams), la spigolosa vicina di casa Liz (Christa Miller) e la giovane figlia Alice (Lukita Maxwell), a sua volta alle prese con il dolore per la morte della madre. Fra risate, equivoci e momenti di malinconia, i protagonisti cercano una via per ricostruire le loro esistenze spezzate.
Disney+ Molto più di quello che ti aspetti
Fin dai primi minuti, è evidente il filo che lega Shrinking all’altro progetto Apple TV+ di Bill Lawrence Ted Lasso. Entrambi gli show si muovono infatti nel territorio della dramedy, fondendo l’umorismo con una lucida analisi delle fragilità umane. Un obiettivo centrato soprattutto a Jason Segel e Harrison Ford, abili a incunearsi nelle caratteristiche e nelle contraddizioni dei rispettivi personaggi. Dopo How I Met Your Mother e il gioiellino cinematografico The End of the Tour – Un viaggio con David Foster Wallace, Segel conferma le sue doti di attore poliedrico, restituendo allo spettatore un uomo letteralmente alla deriva, che nonostante il ricordo sempre vivo della moglie tenta in tutti i modi di riprendere il controllo della propria vita, a costo di commettere gravi errori. Un personaggio che risente inevitabilmente del paragone con il Ricky Gervais di After Life, dotato però di una propria stravagante unicità.
L’interpretazione di Harrison Ford
Di segno opposto l’interpretazione di Harrison Ford, che lavora di sottrazione sulla propria icona, dando vita al classico duro dal cuore d’oro, impegnato nella ricostruzione del rapporto con la figlia e alle prese con seri problemi di salute. Nei 9 episodi (su 10 totali) che abbiamo avuto l’opportunità di vedere, il rapporto fra Jimmy e Paul è chiaramente il principale punto di forza di Shrinking, che invece arranca quando si concentra sui personaggi secondari. Tutto è apparentemente al proprio posto: un gruppo di persone eterogenee (anche in ottica inclusiva), dai caratteri ben delineati e abitati da diversi demoni interiori.
Con Scrubs e Ted Lasso, ma anche con Spin City e Cougar Town, Lawrence ha dimostrato di saper tratteggiare personaggi complessi e stratificati anche con pochissimi minuti a disposizione. Stavolta invece il miracolo non avviene, con evidenti ripercussioni sul ritmo e sull’intensità di uno show che deve già fare i conti con importanti pretese sul fronte della sospensione dell’incredulità. In un’epoca di rinnovata attenzione nei confronti del disagio psichico e dei diritti dei pazienti, Shrinking si prende infatti qualche libertà di troppo, mettendo in scena situazioni e decisioni che difficilmente potrebbero essere tollerate dalle autorità sanitarie al giorno d’oggi. Ci troviamo così di fronte a una sorta di terapia di gruppo, in cui di puntata in puntata ogni personaggio deve mettere a nudo i propri problemi e abbassare le proprie difese, ambientata però in un universo in cui si fa troppa fatica a credere fino in fondo.
Shrinking: mettersi a nudo per andare avanti
Al netto dei sopracitati difetti e di un umorismo a tratti ripetitivo per temi e dinamiche, Shrinking si rivela comunque uno show degno del sempre più ricco catalogo di Apple TV+, in grado di fare riflettere sul trauma e sulla malattia mentale senza pietismo ed evitando la trappola della banalizzazione. Dopo i suoi precedenti successi, che spesso sono cresciuti col tempo fino a diventare un punto fermo nell’immaginario degli spettatori, dobbiamo a Bill Lawrence almeno il beneficio del dubbio per un’auspicabile seconda stagione in cui aggiustare leggermente il tiro. Nel frattempo, ci facciamo bastare questa traballante ma edificante dramedy, che ci ricorda l’importanza di imparare a convivere con le nostre ferite e di accettare l’aiuto del prossimo per andare avanti.
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