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Spotify ha eliminato migliaia di canzoni generate dall’intelligenza artificiale

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L’intelligenza artificiale (Ai) sta rivoluzionando il mondo della musica, ma non senza polemiche: in questi giorni Spotify, una delle più popolari piattaforme di streaming musicale, ha eliminato decine di migliaia di canzoni generate dall’Ai.

Molti brani sono stati creati da utenti utilizzando Boomy, una startup californiana che permette di generare musica Ai in pochi minuti. Alla base della manovra c’è la denuncia di Universal Music Group (UMG). La major discografica ha accusato Boomy di violazione del copyright, attingendo a brani già editi per creare la “propria musica originale”.

Cos’è Boomy: l’intelligenza artificiale i cui brani stanno spopolando su Spotify

Boomy, lanciata nel 2019, offre agli utenti la possibilità di scegliere tra diversi stili musicali, creando così canzoni personalizzate e “originali”. Abbiamo messo il termine tra virgolette perchè, per generare la propria musica, l’AI attinge ad un vasto catalogo di brani creati da autori e artisti in carne e ossa. Musica che quindi è regolarmente coperta dal copyright.

Secondo Boomy i suoi utenti hanno creato più di 14 milioni di canzoni fino ad ora. Spotify ha ammesso di aver eliminato solo una piccola parte (circa il 7%) di canzoni create con Boomy.

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Settimana scorsa Lucian Grainge, CEO di UMG, ha dichiarato (via Il Sole 24 Ore) che “il recente ed esplosivo sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa, se non controllato, aumenterà l’ondata di contenuti indesiderati sulle piattaforme e creerà problemi di diritti in relazione alla legge sul copyright”. Persino Daniel Ek, fondatore di Spotify, si è detto stupito dalla tecnologia, arrivando ad asserire di “non aver mai visto nulla del genere nella storia della tecnologia”.

Nel frattempo una band britannica ha registrato un album strumentale in stile Oasis e vi ha aggiunto, tramite l’AI, la voce di Liam Gallagher. Il risultato è impressionante. Decisamente più cinico è invece Nick Cave. Il leggendario cantautore si è detto molto critico nei confronti dell’AI, affermando che “non ha anima, è solo una sporca imitazione dell’essere umano”.

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