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Come è cambiato: l’armadio

Un'evoluzione lunga secoli

Avete mai pensato all’armadio come ad un oggetto hi-tech? Probabilmente no, eppure in commercio esistono non pochi modelli di armadi smart. Questo ci porta, quindi, di fronte all’ennesimo oggetto di uso quotidiano che si avvale della tecnologia per migliorarne l’esperienza d’uso. Una caratteristica che fa del guardaroba il protagonista perfetto della nostra rubrica “Come è cambiato”. Senza dilungarci troppo, lanciamoci subito alla scoperta della storia dell’armadio, un oggetto le cui origini risalgono addirittura all’età ellenistica.

“Armarium”, dove la storia del guardaroba ebbe inizio

Ogni mattina ci svegliamo ed apriamo le ante dell’armadio per cercare di decidere cosa indossare prima di uscire di casa, eppure non ci chiediamo mai da dove abbia avuto origine un oggetto tanto essenziale nella nostra vita. In ogni caso, che vi siate posti o no questa domanda, la risposta è alquanto affascinante. Le origini del guardaroba, infatti, risalgono all’età ellenistica, quando si cominciarono ad utilizzare mobili con ripiani, sostenuti da fiancate verticali e chiusi da sportelli frontali. Una struttura che conosciamo bene, e che si è poi evoluta nel corso dei secoli. Solo in età romana, infatti, si ha una vera e propria definizione dell’armadio, meglio conosciuto come “armarium“, perchè destinato a custodire le armi. Un mobile ricavato da un incavo del muro, chiuso da sportelli e internamente diviso in due scomparti, uno inferiore ed uno superiore.

storia armadio

Pompei ce ne ha riportati diversi esemplari, il che ci dimostra che la storia dell’armadio è evidentemente italiana. In epoca alto-medievale, ad esempio, sono state le chiese del nostro Paese a segnare l’evoluzione di questo mobile, che cominciò ad essere utilizzato dagli ecclesiastici per custodire l’Eucaristia, assieme a reliquie, libri ed oggetti sacri. Una destinazione d’uso ben diversa da quella dell’epoca romana, seppur ancora lontana dalla nostra. Il Rinascimento, però, ha segnato una svolta importante nell’evoluzione dell’oggetto. È in questo momento che le strutture degli armadi cominciano a diventare più snelle e meglio decorate – e, soprattutto, non scavate all’interno delle mura -. E comincia anche a delinearsi una netta distinzione tra gli armadi destinati alle chiese e quelli destinati alle abitazioni, che diventano sempre più simili a quelli che conosciamo oggi.

Storia dell’armadio: da mobile ad oggetto hi-tech

Nel corsi dei secoli, l’armadio ha seguito un’evoluzione incredibile, seppur al di fuori dei confini italiani. È in Francia, infatti, che il mobile conosce la sua più grande fase di crescita sotto il profilo estetico. Nel 1600 cominciano a diffondersi i cabinets ricchi di fregi e intarsi, che anticipano gli stili dei re francesi, che si traducono in armadi altamente decorati e raffinati. Cambia l’estetica, quindi, ma la struttura interna rimane pressochè invariata: ripiani orizzontali destinati ad accogliere capi d’abbigliamento d’ogni genere – un bel passo in avanti se consideriamo che appena qualche secolo prima contenevano armi e libri sacri -. Dopo gli stili Luigi XIV e Luigi XV, quindi, gli armadi cominciano a diventare pomposi complementi d’arredo per ricchi. Una caratteristica che perderanno con l’epoca moderna, quando l’estetica comincerà a cedere il passo alla funzionalità.

Certo, saltare da Luigi XIV all’armadio hi-tech è un volo pindarico, eppure ha un suo senso. Come abbiamo detto, la struttura del mobile non è cambiato particolarmente nel corso dei secoli, ma la sua modalità d’uso assolutamente sì. E questo è successo anche negli ultimi decenni, quando le compagnie tecnologiche hanno cominciato a rilasciare sul mercato armadi dotati di sistemi di sanificazione incorporati. Una caratteristica che risponde alle esigenze di un mondo frenetico, in cui l’inquinamento – e non solo – è diventato oramai un nemico da combattere. Ancora una volta, la struttura rimane invariata, ma il mobile viene dotato di una tecnologia che assicura l’eliminazione totale – o quasi – di germi e batteri, oltre a quella dei cattivi odori. Questo rivoluziona completamente la storia dell’armadio, trasformandolo da mobile atto a contenere cose ad un oggetto pensato per il benessere personale. Eppure, la forma rimane ancora invariata. E forse lo rimarrà per sempre.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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