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Come è cambiato: il telegiornale

Breve storia dei tigì dal 1952 a oggi

La figlia dell’estensore di questa rubrica, prossima a compiere dieci anni, per mesi ha ascoltato tigì che sciorinavano dati sulla pandemia. Dopo di che, senza soluzione di continuità, i medesimi tigì si sono messi a destinare la prima metà dei servizi agli aggiornamenti sulla guerra tra Russia e Ucraina. Al che, legittimamente, qualche giorno fa la già citata figlia ha chiesto ai genitori se i telegiornali abbiano sempre dato solo brutte notizie.

La risposta non è facile da fornire. Mentre il padre della bambina penserà a come risponderle, concentriamoci su un breve excursus storico. Come è cambiato il telegiornale in Italia? Quando è nato?

Ma, come sempre accade per questa rubrica, prima di scoprire come è cambiato il telegiornale, diamone una breve definizione.

orsi tv

Cos’è il telegiornale

Il telegiornale (o TG, o notiziario o tigì, e talvolta – con sfumatura ironica – anche tiggì) non è altro che un programma televisivo di informazione giornalistica.

Che di solito, per agevolare i telespettatori, va in onda diverse volte a giorno in orari prestabiliti. Salvo le edizioni speciali, per dare il prima possibile notizie di particolare rilievo.

Quando nasce il telegiornale

Non sobbalzate se vi diciamo che il telegiornale in Italia è nato nel 1954 ma è andato in onda per la prima volta nel 1952.

L’apparente paradosso è presto spiegato. Il telegiornale è ufficialmente stato trasmesso per la prima volta sul Programma Nazionale (allora rete unica, poi diventata Rete 1 e successivamente Rai 1) nel 1954. E più precisamente il 3 gennaio.

Tuttavia, già dal 10 settembre del 1952 il Programma Nazionale aveva iniziato a trasmettere, con scadenza quasi quotidiana, in via sperimentale. Ed ecco quindi che, alle ore 21 di quel 10 settembre, dagli studi di Milano è entrato nelle case degli italiani il primissimo telegiornale, dodici anni dopo il primissimo telegiornale della storia, trasmesso nel 1940 dalla NBC.

La prima notizia data dal nostro telegiornale? Quella che parlava della regata storica di Venezia.

Come è cambiato il telegiornale: le origini

Il telegiornale è il naturale sviluppo dei radiogiornali e dei cinegiornali, nati rispettivamente nel 1929 e nel 1927.

Prima dell’ufficialità del telegiornale, va segnalata la notizia della morte di Iosif Stalin, avvenuta il 5 marzo del 1953, e scoperta a brevissima distanza di tempo da tutti gli italiani in possesso di un apparecchio televisivo.

Si comincia dunque a comprendere come, a differenza della stampa, la TV sia in grado di fornire informazioni pressoché in diretta. Pensiamo al presente e alla guerra tra Russia e Ucraina, narrata dai social: ogni evento piccolo o grande è di pubblico dominio nell’istante in cui accade, o pochissimo dopo.

Come è cambiato il telegiornale: dopo l’ufficialità

Dicevamo che il primo telegiornale ufficiale del nostro Paese (che si chiamava proprio telegiornale, per antonomasia, non avendo… concorrenti), è andato in onda a partire dalle 20.45 del 3 gennaio 1954. Direttore era Vittorio Veltroni, padre di Walter. Durava 15 minuti e le notizie erano lette da Riccardo Paladini.

Il Programma Nazionale, antenato di Rai 1, resterà l’unico canale sino al 1961. E la struttura del telegiornale rimarrà sempre quella: un mezzobusto che annuncia le notizie con il supporto, in alcuni casi, di filmati d’epoca.

Sede rai di firenze studio televisivo del telegiornale regionale 03

L’offerta si amplia

Con il 1961 e la nascita del Secondo Programma, che diventerà poi Rai 2, il palinsesto si amplia. Ai quattro tigì del Programma Nazionale (tre a orari fissi e uno, notturno, a chiusura delle trasmissioni) si affianca quello delle ore 21.00 del Secondo Programma.

Nascono anche i programmi di approfondimento (i mitici rotocalchi televisivi) e le telecronache in diretta dei principali eventi.

Con la riforma della Rai del 1975, la direzione giornalistica dei due canali si rende autonoma da quella per così dire generalista. Quattro anni dopo, siamo nel 1979, arriva la Terza Rete (in futuro Rai 3): ed ecco introdursi, il 15 dicembre dello stesso anno, una grande novità: il notiziario regionale, appunto sulla Terza Rete.

Le prime emittenti private

Già negli anni Settanta nascono le prime emittenti TV private via cavo. Il primo telegiornale di una rete privata si chiamava Contatto, era diretto da Maurizio Costanzo ed è andato in onda su Primarete Indipendente nel biennio 1980-1981.

Una curiosità: il programma era registrato, perché una legge vietava le dirette alle emittenti private.

La legge Mammì

Solo nel 1990 la legge Mammì concede anche ai gruppi televisivi privati la possibilità di avere un proprio telegiornale. Mediaset di Silvio Berlusconi non se lo farà ripetere due volte: nel 1991 esordiscono Studio Aperto e TG4, seguiti l’anno successivo da TG5.

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I canali all-news e il futuro del telegiornale

Nel frattempo il mondo, e il modo di comunicare, stavano cambiando. Con l’avvento di Internet, come rimanere al passo con un continuo flusso di notizie in presa diretta?

Beh, con i cosiddetti canali all-news, adibiti unicamente a fornire notizie a ciclo continuo al pubblico. Nascono così Rai News 24 (nel 1999), Sky TG24 (2003) e TGCom 24 (2011). E nel 2001 anche La7 si dota di un proprio notiziario.

E adesso che larga parte dell’informazione è competenza dei social, non dobbiamo chiederci come è cambiato il telegiornale, ma come dovrà cambiare nell’imminente futuro. Un’ipotesi potrebbe essere che, paradossalmente, il tigì perda la sua primitiva funzione di dispensatore di news, e diventi fonte di approfondimenti, come lo è ormai da qualche tempo l’informazione su carta stampata.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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