Gli ex sviluppatori di The Witcher 3 hanno fondato lo studio Rebel Wolves e hanno svelato nuovi dettagli su The Blood of Dawnwalker, il loro ambizioso (ma non nella durata) RPG open-world a tema vampiri. Il gioco punterà ad un’esperienza di altissima qualità, con una campagna di 30-40 ore, evitando l’eccessiva lunghezza e ripetitività tipica di alcuni titoli del genere.
Un RPG che punta alla qualità AAA, ma senza eccessi
The Blood of Dawnwalker è il primo capitolo della nuova saga dark fantasy annunciato a gennaio 2025. Il gioco sarà ambientato in una valle ispirata all’Europa del XIV secolo, popolata da mostri e pericoli. Il protagonista, un Dawnwalker a metà tra umano e mostro, dovrà affrontare una maledizione vampirica, cercando di salvare la sua famiglia entro trenta giorni. Il suo viaggio sarà influenzato dal legame che ha con la sorella malata, che sarà centrale nella narrazione.
In termini di qualità, vogliamo raggiungere il livello AAA, perché è da lì che proveniamo. Non puntiamo alla stessa mole di contenuti di un titolo come The Witcher 3, ma vogliamo offrire un’esperienza altrettanto robusta, anche se più compatta.
– Direttore creativo di Rebel Wolves, Mateusz Tomaszkiewicz
La scelta della durata breve di The Blood of Dawnwalker
Come citato nell’articolo di Games Radar, Tomaszkiewicz ha anche parlato della durata del gioco, sottolineando come molti titoli odierni siano eccessivamente lunghi e dispersivi:
Con The Witcher puntavamo a un’esperienza da oltre 100 ore, ma molti giocatori hanno superato le 200-300 ore. Con The Blood of Dawnwalker vogliamo invece creare un titolo di altissima qualità senza che la durata diventi un ostacolo.
– Direttore creativo di Rebel Wolves, Mateusz Tomaszkiewicz
Il gioco si concentrerà su una narrazione sandbox, offrendo ampia libertà ai giocatori nelle loro scelte e nell’approccio alla storia.
La durata del gameplay di un gioco ne definisce la qualità?
Secondo il mio parere, la qualità e l’esperienza di un gioco non sono dettate da quante ore dura il gameplay e la storia. Abbiamo chiari esempi di videogiochi (come alcuni Assassin’s Creed) che sono inutilmente longevi e che portano spesso ad abbandonare il gioco prima di completarlo. Nella società odierna, dove il numero dei giochi in uscita aumenta ogni anno di più ed il tempo libero della persona rimane limitato, è complesso riuscire a portare avanti un gioco da 100+ ore di gameplay. E soprattutto, lo sviluppo di un gioco AAA del genere, porta ad una grande esigenza di budget e risorse, investendo molteplici anni in un singolo RPG o open-world.
Seguire le orme dei grandi studi di sviluppo
Alcuni studi di sviluppo più famosi, come la Rockstar o Bethesda, sono riusciti nell’intento di produrre giochi longevi, ma d’impatto. Titoli quali Red Dead Redemption 2 o Skyrim dimostrano come un gioco longevo, se curato a livello tecnico e creativo, può essere in grado di immedesimare e di intrattenere per lunghe ore, senza il rischio di annoiare il giocatore.
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Il problema di molti team di sviluppo è che, pensando di seguire l’orma delle aziende big, tendono a concentrarsi sull’incremento non necessario della durata di gioco. Spesso inseriscono elementi di gioco superficiali ed incoerenti, piuttosto che investire su una storia scritta bene, esaustiva e con meccaniche semplici ed efficaci per il genere di gioco.
I live service: un fenomeno in continua discesa
Parlando di durata, non possiamo che citare i famosi live service, quali Fortnite o Marvel’s Avengers, che hanno lo scopo di far giocare le persone il più a lungo possibile, introducendo contenuti aggiornati periodicamente. Questa tipologia di gioco può essere definita “coinvolgente“, perché incentiva il giocatore a tornare più volte durante il giorno o quando è uscito un nuovo aggiornamento, per ottenere i bonus e non sentirsi indietro rispetto agli altri giocatori. Tale meccanismo è ben distinto dal divertimento ed immersione che si possono trovare in altri generi di giochi.
Il crollo lento ed inevitabile dei live service è la dimostrazione di come la società videoludica sia in continua evoluzione. Oggi i videogiocatori sono tornati a preferire giochi più compatti ed intensi, il cui completamento lascia solo una bella esperienza videoludica, senza necessariamente sentire il bisogno di prolungarlo per altre lunghe ore.
Data di uscita di The Blood of Dawnwalker
Anche se non è stata ancora annunciata una data di uscita, The Blood of Dawnwalker promette di essere un’esperienza profonda e coinvolgente, senza inutili dilatazioni, mantenendo l’eredità qualitativa di The Witcher 3, ma con un focus più mirato sulla compattezza e la rigiocabilità.
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