Niente balletti, sfide, meme; niente più approfondimenti giornalistici, divulgazione scientifica e post di politici. TikTok ha ufficialmente cessato le sue operazioni negli Stati Uniti nella serata di sabato 18 gennaio 2025, poche ore prima della scadenza fissata dalla legge americana per il ban che ne ha determinato la chiusura negli USA. La società che controlla il social, ByteDance, ha rimosso l’app dagli store di Apple e Google, mentre gli utenti che tentano di accedervi vedono un messaggio che annuncia la chiusura del servizio. Ma forse c’è ancora una speranza. Il presidente eletto Donald Trump, che si insedierà domani 20 gennaio, ha suggerito la possibilità di concedere una proroga di 90 giorni per trovare una soluzione. Nel frattempo, però, il social resterà chiuso.
TikTok chiude i battenti negli USA: c’è ancora speranza che riapra?
La chiusura di TikTok negli Stati Uniti rappresenta un evento senza precedenti nel mondo dei social media. Coinvolge ben 170 milioni di utenti americani, una cifra vicina alla metà della popolazione americana (anche se probabilmente diversi utenti hanno più di un account). La decisione è il risultato del “Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act“, una legge approvata dal Congresso nell’aprile 2024 con ampio sostegno bipartisan e firmata dal presidente Biden: in un ambiente politico molto diviso, la chiusura di TikTok sembra essere l’unica cosa che ha unito i parlamentari degli USA.
La legge impone a ByteDance, la società madre cinese di TikTok, di vendere le operazioni statunitensi dell’app entro il 19 gennaio 2025 (oggi) o affrontare un divieto totale. Le preoccupazioni principali riguardano la sicurezza nazionale: i legislatori americani temono che il governo cinese possa accedere ai dati degli utenti americani e manipolare l’algoritmo dell’app per influenzare l’opinione pubblica.
ByteDance ha costantemente rifiutato di vendere TikTok, sostenendo che l‘algoritmo che alimenta l’app è proprietà intellettuale cinese e non può essere ceduto. Questo algoritmo, considerato il “condimento segreto” di TikTok, è ciò che rende l’app così efficace nel personalizzare i contenuti per ogni utente. Il governo cinese ha esplicitamente dichiarato che non permetterà la vendita di questa tecnologia.
D’altro canto, ByteDance ha proposto di utilizzare server americani per tenere i dati degli utenti USA di TikTok. E ha sottolineato come l’app non raccolga più dati di quanto facciano i social media rivali. Che però, e questa è la differenza fondamentale, sono controllati da società americana. Più che tecnologica, la questione è geopolitica — e di non semplice soluzione. Anche se il presidente americano che si insidierà domani ha dato speranza agli utenti americani di TikTok.
La decisione della Corte Suprema e la speranza nelle dichiarazioni di Trump
Venerdì 17 gennaio, la Corte Suprema ha confermato all’unanimità la costituzionalità della legge, respingendo l’argomento di TikTok secondo cui il divieto violerebbe il Primo Emendamento, quello che tutela la liberta di parola negli USA. La Corte ha stabilito che il Congresso aveva “buone ragioni per riservare a TikTok un trattamento speciale” data la minaccia alla sicurezza nazionale.
Questa decisione ha esaurito le possibilità legali di ByteDance: se la Corte Suprema non ha bloccato la chiusura di TikTok, non può sperare proroghe da parte delle corti minori negli USA. L’unico modo per fermare, ora, è la politica.
Il (quasi) presidente Donald Trump ha suggerito già in passato che potrebbe intervenire per salvare l’app. In un’intervista di sabato ha dichiarato che “molto probabilmente” dopo il suo insediamento di domani concederà una proroga di 90 giorni, con un annuncio atteso già per lunedì. Il cambio di posizione di Trump è notevole, considerando che durante il suo primo mandato aveva tentato di vietare l’app. Ma il presidente sostiene che TikTok lo ha “aiutato a vincere i giovani” elettori americani durante la recente campagna presidenziale, cosa che ha portato al dietrofront. E gli utenti di TikTok non hanno nessuna intenzione di ricordargli che, invece, ha perso in tutte le categorie sotto i 50 anni a novembre.
In ogni caso, come riporta RaiNews, Trump ha parlato di TikTok con il presidente cinese Xi Jinping al telefono e l’amministratore delegato di TikTok Shou Zi Chew sarà fra gli ospiti d’onore di Trump alla cerimonia — insieme a praticamente ogni altro CEO di grandi aziende tech.
Come reagiscono gli utenti USA alla chiusura di TikTok
La reazione degli utenti americani è stata di profonda delusione. Molti creator che hanno costruito il loro business sulla piattaforma stanno affrontando una crisi professionale, testimoniando sul social il proprio disappunto. Non è da escludere che, se Trump non dovesse mantenere la parola data, gli utenti non si organizzino per protestare la chiusura di TikTok negli USA. Nel frattempo, però, stanno anche cercando nuove app su cui esprimersi.
In risposta alla chiusura, infatti, molti utenti si stanno spostando su piattaforme alternative. RedNote (conosciuta in Cina come Xiaohongshu) e Lemon8 hanno visto un’impennata di nuove registrazioni. Tuttavia, anche queste app potrebbero affrontare problemi simili in futuro, poiché sono anch’esse di proprietà cinese. Anzi, Lemon8 è della stessa TikTok e RedNote ha sede ufficiale in Cina e adotta misure di censura dettate dal governo di Pechino. Quindi c’è il rischio reale che potrebbero ricadere sotto le stesse restrizioni della legge americana.
Cosa cambia per l’Italia
Per gli utenti italiani, TikTok continuerà a funzionare normalmente. Tuttavia, non potremo più visualizzare i contenuti creati dagli utenti americani. Questo rappresenta una significativa perdita di contenuti, considerando che gli USA sono uno dei mercati più importanti per la piattaforma.
Sebbene al momento non ci siano iniziative simili nell’Unione Europea, il ban americano potrebbe influenzare le future decisioni europee sulla regolamentazione delle app di proprietà cinese. L’UE ha già mostrato preoccupazioni simili riguardo alla sicurezza dei dati e alla possibile influenza del governo cinese attraverso le piattaforme social. Tuttavia, è probabile che i legislatori europei attendano di capire cosa succederà negli Stati Uniti con Trump: se il ban USA dovesse rimanere, l’influenza di TikTok diminuirebbe in tutto l’Occidente.
Sebbene la chiusura sia ufficiale, in molti sperano ancora che non sia definitiva. La nuova amministrazione Trump potrebbe cambiare le carte in tavola: vi terremo aggiornati.
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