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Tokyo 2020: le prime medaglie dell’Italia (e le prime delusioni)

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Dopo quattro giorni di Olimpiadi possiamo già fare un parziale bilancio: Tokyo 2020 ha portato le prime medaglie all’Italia, oltre a qualche delusione e a qualche risultato inatteso.

Il nostro bottino provvisorio è di una medaglia d’oro, quattro d’argento e quattro di bronzo. I nove podi ci assicurano una parziale nona posizione nel medagliere, subito dietro al Kosovo e prima del Canada.

Ripercorriamo brevemente una per una le prime medaglie dell’Italia a Tokyo 2020, e individuiamo anche i primi flop.

L’Italia a Tokyo 2020: il primo oro

Tra le prime medaglie dell’Italia a Tokyo 2020 ha fatto particolarmente scalpore il finora unico oro.

Se l’è assicurato il ventenne pugliese Vito Dell’Aquila, che nella giornata di sabato 24 luglio si è laureato campione olimpico di Taekwondo per la categoria 58 chilogrammi.

Vito ha sconfitto, in una finale combattutissima, il tunisino Mohamed Khalil Jendoubi, imponendosi in rimonta per 15 a 11.

Fa piacere che il primo oro italiano ricalchi perfettamente lo spirito olimpico: arriva da uno sport per nulla sotto i riflettori, ce lo regala un atleta giovanissimo e sconosciuto, che nella simpatica intervista ha dedicato la vittoria al nonno scomparso e ha ricordato i mesi di privazioni. Dell’Aquila ha spiegato ai microfoni come un atleta del suo livello abbia dovuto rinunciare alle uscite serali con gli amici e a ogni pur minimo sgarro alimentare. Sacrifici che però sono valsi a qualcosa. Anzi, a moltissimo.

L’Italia a Tokyo 2020: le quattro medaglie d’argento

In coda al trionfo di Vito Dell’Aquila nel taekwondo, sabato 24 ecco il primo prezioso argento, firmato Luigi Samele, nella sciabola. Pugliese proprio come Vito, Luigi si è arreso solo in finale all’ungherese Szilagyi.

A Tokyo 2020 le prime due medaglie dell’Italia, guadagnate nella giornata di sabato, sono presto aumentate. Gli altri tre argenti sono arrivati in altrettante giornate dell’Olimpiade.

Uno ce lo ha regalato il nuoto nella notte tra domenica e lunedì. O più precisamente la staffetta maschile 4×100 stile libero, composta da Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri e Manuel Frigo. I quattro Azzurri, con il tempo complessivo di 3 minuti e 10,11 secondi, si sono piazzati davanti all’Australia e dietro i soli (fortissimi) americani.

Il terzo argento è opera di Diana Bacosi nel tiro a volo. La specialità è quella dello skeet, nella quale si spara da otto posizione localizzate in un semicerchio. La Bacosi, campionessa olimpica in carica, ha dovuto cedere l’oro alla statunitense Amber English.

Quarto e provvisoriamente ultimo argento è quello conquistato lunedì da Daniele Garozzo nel fioretto individuale. Garozzo, sconfitto in finale dallo schermidore di Hong Kong Cheung Ka Long, non ha trattenuto le lacrime di delusione: il suo obiettivo era infatti l’oro.

L’Italia a Tokyo 2020: i primi quattro bronzi

A Tokyo 2020 le prime medaglie dell’Italia sono a oggi otto grazie anche ai quattro bronzi conquistati dai nostri atleti.

Uno ci è stato regalato sempre dal nuoto e sempre nella fortunata notte tra domenica 25 e lunedì 26. Protagonista è stato Nicolò Martinenghi nei 100 metri rana. Nicolò, in 58,33 secondi, è arrivato dietro al britannico Adam Peaty, già vincitore ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro del 2016, e all’olandese Arno Kamminga.

Ma il bronzo di Nicolò è stato preceduto da ben tre medaglie della stessa lega, conquistate dagli azzurri nella giornata si sabato 24.

Una l’ha conquistata Elisa Longo Borghini nel ciclismo. Nella prova su strada, Elisa si è posizionata al terzo posto dopo l’austriaca Anna Kiesenhofer e l’olandese Annemiek van Vleuten. A proposito della prima e seconda classificata, un piccolo giallo: l’olandese non sapeva di avere davanti l’austriaca. E così, una volta giunta al traguardo, Annemiek ha pianto due volte. La prima di felicità e la seconda dalla delusione, quando è stata avvertita del fatto che un’altra atleta era arrivata prima di lei.

Il secondo bronzo di sabato è sempre merito di una donna, la romana Odette Giuffrida. Che nel judo categoria 52 chili ha superato nella finale per il bronzo l’ungherese Reka Pupp. Avendo già conquistato l’argento a Rio 2016, Odette è la prima atleta europea a essersi aggiudicata due medaglie olimpiche in questa disciplina.

Ultima (finora) medaglia italiana a Tokyo 2020 è quella di Mirko Zanni, che nel sollevamento pesi categoria 67 chilogrammi ha alzato complessivamente 322 chili, stabilendo peraltro il nuovo record italiano di categoria.

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Le prime delusioni

Tokyo 2020 ha portato le prime medaglie all’Italia e, com’era inevitabile, anche le prime delusioni.

Tra queste va segnalata soprattutto la squalifica di Benedetta Pilato nei 100 rana. In batteria, Benedetta non solo fornisce una prestazione modesta cronometricamente, ma viene anche squalificata per una gambata irregolare. La giovane nuotatrice, scoppiata in lacrime, non ha accampato alibi: “Ho fatto una gara orribile”.

Male anche le due cosiddette medaglie di legno (equivalenti al quarto posto) a opera di Andrea Santarelli nella spada e, in particolar modo, di Alice Volpi nel fioretto: era dal 1988 che l’Italia non conquistava nessuna medaglia in questa disciplina.

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