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Differenza trazione posteriore e anteriore | Auto for Dummies

In meccanica la trasmissione è quell’insieme di componenti che accoppiano motore ed utilizzatore, ovvero il guidatore. Gli organi di trasmissione, composti grossolanamente da frizione, cambio, albero di trasmissione, differenziali e semiassi vari, permettono il trasferimento della potenza sprigionata dal motore alle ruote.

Dopo aver parlato, qualche articolo fa, di trazione integrale ci focalizziamo oggi su quella anteriore e posteriore evidenziandone le peculiarità, i vantaggi e gli svantaggi.

Le differenze meccaniche

Partiamo con uno dei dati più importanti: al contrario delle prime quattro ruote, il 70% delle autovetture in circolazione è a trazione posteriore. Questo tipo di soluzione è oggi il più economico, funzionale ed in grado di garantire prestazioni sufficientemente elevate. Il motore è, in questi casi, posizionato anteriormente e le ruote frontali devono far fronte al duplice compito di sterzare e scaricare tutta la potenza a terra.

In questa configurazione le ruote posteriori rimangono sostanzialmente libere e soggette al solo sistema frenante. Questo è uno dei motivi per cui le ruote davanti si consumano più velocemente ed occorre girare le gomme, ovvero scambiare gli pneumatici posteriori ed anteriori tra loro al fine di ottenere un’usura uniforme di tutto il treno di gomme.

La trazione posteriore si trova in genere su auto più performanti, associata in alcuni casi ad un posizionamento del propulsore al retrotreno. Questo, al di fuori di fondamentali differenze di guida di cui parleremo in seguito, consente di eliminare l’albero di trasmissione. In vetture a motore anteriore e trazione posteriore è infatti necessario un collegamento meccanico in grado di “trasportare” la potenza posteriormente: questo compito è svolto proprio dall’albero di trasmissione.

In questa configurazione le ruote anteriori sono meno sollecitate ed il loro unico compito è quello di deviare la traiettoria del veicolo attraverso il sistema sterzante. L’assenza dell’albero comporta anche un notevole vantaggio in termini di riduzione di peso: caratteristica fondamentale per ottenere le massime prestazioni.

credit to: daidegasforum.com

La dinamica di guida

In termini di prestazioni e comportamento della vettura su strada cambiano davvero moltissime cose; soprattutto se il motore è posizionato posteriormente. Una delle principali differenze di guida tra un’auto a trazione anteriore ed una posteriore è il comportamento ai limiti di aderenza degli pneumatici; avrete sicuramente sentito parlare di sottosterzo e sovrasterzo.

La perdita di aderenza è, in generale, una condizione legata in primo luogo alle ruote motrici; essendo esse forzate nel moto dal propulsore. La mancanza di attrito sufficiente in una trazione anteriore sfocia nel cosiddetto sottosterzo, facilmente recuperabile alleggerendo il gas e la sterzata. Al contrario, in una trazione posteriore il sovrasterzo tende a chiudere la traiettoria e, in alcuni casi, diminuire la potenza non basta e bisogna ricorrere alle tecniche di controsterzata.

Per quanto riguarda una dinamica di guida ordinaria, una trazione posteriore valorizza al meglio le prestazioni del veicolo grazie ad una migliore accelerazione complessiva su fondo asciutto ed un controllo molto più preciso ed efficace; il tutto penalizzato da una migliore esperienza richiesta dal pilota. Le difficoltà introdotte dalla trazione posteriore sono oggi ampiamente compensate da tutta una serie di controlli elettronici in grado di facilitare notevolmente la guida.

Le migliori prestazioni, riservate preferibilmente alla pista, sono ottenibili disattivando questi controlli e lasciando tutti gli oneri di controllo all’esperienza del guidatore. Si ottiene così una guida sportiva, vivace e divertente.

La soluzione intermedia è rappresentata dalla trazione integrale. Questo tipo di configurazione non è soltanto tipica di SUV e fuoristrada ma trova ampia diffusione anche su automobili ad alte prestazioni. Alcune di esse, fondamentalmente a trazione posteriore, sono in grado di trasferire all’occorrenza parte della potenza all’avantreno – prendete come esempio l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio in grado di trasferire fino al 40% della potenza all’anteriore. Tutto ciò penalizza peso e costi finali per via di tutto il set di elettronica e differenziali più elaborato e costoso.

Trazione posteriore: il mercato

Rimanendo bassi con il budget, le auto a trazione posteriore disponibili sul mercato non sono moltissime. Troviamo una versione un po’ alternativa della Renault Twingo che, nell’allestimento 1.0 SCe Wave, presenta la trazione posteriore per meno di 10,000 €.

Anche Smart ha rivisitato le piccole Smart ForTwo e ForFour producendo allestimenti a trazione posteriore. Allungando un po’ il passo, i costi e le prestazioni troviamo invece gran parte della gamma BMW e Mercedes-Benz. Troviamo poi le classiche Porsche, storicamente a trazione posteriore, e tutta quella serie di auto di alto segmento tra cui Ferrari, Lamborghini, Aston Martin e McLaren.

Non dimentichiamoci poi delle giapponesi, come Mazda e Nissan, e delle muscle car americane, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo di Auto for Dummies. Queste ultime sono infatti caratterizzate da un motore anteriore (longitudinale) ed una storica ed elevatissima potenza tutta scaricata al posteriore.

Conclusioni

Trazione anteriore

Pro
  • Costi minori
  • Semplice e funzionale
  • Facile risposta al sottosterzo
Contro
  • Prestazioni complessive minori

Trazione posteriore

Pro
  • Prestazioni migliori
  • Dinamica di guida sportiva e divertente
Contro
  • Poca aderenza su fondi sconnessi
  • Abilità maggiore richiesta dal pilota (in particolare nel controllo del sovrasterzo)
  • Costi maggiori
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