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Google Maps sfruttato per una truffa bancaria?

E’ il 2002.
Siete in un posto qualunque, che può essere casa vostra o l’ufficio, e ad un certo punto suona il cellulare.
Il numero non è salvato in rubrica ma rispondete lo stesso perché, in fondo, se chi vi sta chiamando ha il vostro numero è sicuramente qualcuno che già conoscete.
Ed è proprio così. Un amico, un parente, un conoscente vi ha chiamati per condividere con voi un’informazione importante, com’è giusto che sia.

Ora torniamo nel presente.
E’ il 2022 e succede la stessa cosa.
Voi però rifiutate la chiamata.
Questo perché anni di telefonate aggressive da parte di sedicenti venditori vi ha insegnato a non farlo. E poi lo smartphone vi avverte. Quando è spam ve lo dice subito, così non perdete tempo prezzo; quando invece è un’azienda reale e riconoscibile, condivide con voi l’informazione, così potete decidere cosa fare.

Ma che succederebbe se questa piccola certezza crollasse di colpo?
Insomma, pensate come potreste sentirvi se le informazioni ricevute si rivelassero errate. E’ quello che è successo ad un nostro utente, vittima di quella che ha definito una truffa basata su Google Maps e sulla reputazione di Intesa Sanpaolo.

La filiale Intesa San Paolo che non esiste

Il tempismo è stato a dir poco incredibile e ha contributo in buona parte alla sua riuscita.
Il nostro utente ed ex redattore, che ci ha prontamente segnalato l’accaduto prima tramite sistema di messaggistica e poi tramite email, stava aiutando i propri genitori sia a passare dalla vecchia app business alla nuova app Intesa Sanpaolo Mobile sia ad attivare l’app Nexi Business per la gestione di un POS. Questo significa tante procedure e tanti codici per autorizzare spostamenti e accessi.
In quei giorni frenetici, il nostro utente riceve una telefonata da una filiale Intesa Sanpaolo. Gli spiegano gentilmente che non era ancora stato attivato il 3D secure code per i pagamenti, operazione che avrebbero potuto fare loro da remoto in cambio di pochi dati, incluso il codice cliente. Sovrappensiero e convinto fosse solo l’ennesima procedura, ha fornito i dati.

Peccato che la filiale sembra essere in esistente. Quanto meno nella realtà.
Su Google Maps invece era presente, con tanto di foto, indirizzo e, naturalmente, numero di telefono, motivo per cui lo smartphone ha fornito tutte le informazioni quando il nostro utente ha ricevuto la chiamata.
Google è prontamente intervenuta. Una volta segnalata come inesistente, la filiale è stata rimossa.
Pochi giorni dopo però ne è comparsa un’altra, che anche questa volta sembra non esistere, con un indirizzo differente ma lo stesso numero di telefono.
Tra l’altro, stando a quanto riportato su chiamanti.it e tellows.it, sembrerebbero anche in grado di inviare SMS che risultano indistinguebili da quelli effettivamente mandati da Intesa Sanpaolo, il che porta le persone a fidarsi e a condividere i propri dati.

Il rischio è altissimo: una volta ottenuto l’accesso al conto in banca pare riescano ad effettuare prelievi e bonifici, lasciandovi a bocca asciutta. I clienti Intesa Sanpaolo contattati da questa finta filiale lamentano furti di 5.000/7.000 €. Insomma, state particolarmente attenti.
Nel frattempo speriamo che gli inquirenti e l’istituto bancario riescano a far luce su quanto accaduto.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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