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L’API di Twitter diventa a pagamento per gli sviluppatori

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La situazione è chiara: Twitter mira a monetizzare. Accade così che proprio nel giorno in cui Twitter Blue arriva in Italia, la società annunci che la propria API non sarà più utilizzabile gratuitamente per gli sviluppatori. Questi saranno ora chiamati a sottoscrivere un piano a pagamento.

Per chi non fosse troppo avvezzo al mondo tech, le API – acronimo di Application Programming Interface – permettono a sviluppatori terzi di implementare delle proprie funzionalità sulla piattaforma ospite. In questo caso la piattaforma ospite, che fornisce accesso all’API, è Twitter.

Twitter: l’accesso all’API diventerà a pagamento

Con un tweet sulla propria pagina di supporto, la piattaforma ha rivelato che gli sviluppatori che vorranno utilizzare l’API non potranno più farlo gratuitamente. Dal 9 febbraio sarà lanciato un piano a pagamento.

Secondo PhoneArena questa mossa rappresenta l’ennesimo tentativo di Elon Musk di fermare il disastro finanziario in cui versa la società. Ulteriori dettagli in merito a questo nuovo piano a pagamento dovrebbero arrivare la prossima settimana. È tuttavia molto difficile prevedere quanti sviluppatori saranno disposti a pagare per il servizio, dopo che in molti hanno già rinunciato ad operare su Twitter. Un esempio su tutti è Tweetbot, un bot storico, creato tramite API, dismesso dagli sviluppatori. Questi hanno preferito lanciare un nuovo servizio su Mastodon, che nel frattempo sta accogliendo i numerosi esuli fuggiti da Twitter.

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