L’incontro annuale con gli azionisti non ha sciolto i dubbi sull’accordo. I dirigenti di Twitter assicurano che stanno “lavorando per chiudere la transazione” ma l’accordo con Elon Musk resta incerto, dopo che il miliardario lo ha “messo in pausa”. Tuttavia, l’azienda social si dice determinata a concludere l’affare. E Musk ha aggiunto 6 miliardi di investimenti personali per svincolare le azioni Tesla che aveva messo come collaterale per l’acquisto. Segnalando che, in una direzione o nell’altra, potrebbe presto arrivare una decisione.
Twitter prova a “chiudere la transazione” con Elon Musk
La earning call annuale degli azionisti di Twitter quest’anno sarebbe dovuta essere eccezionale per diversi motivi. Il co-fondatore Jack Dorsey ha lasciato le redini al nuovo CEO Parag Agrawal. E poi sarebbe dovuta essere l’ultima: l’acquisizione di Elon Musk avrebbe tolto Twitter dal mercato azionario. Invece la riunione sottolinea le molte incertezze.
Agrawal ha spiegato che “Anche mentre ci avviciniamo alla chiusura della transazione, io e i nostri team restiamo focalizzati sull’importante lavoro che dobbiamo fare tutti i giorni per servire la discussione pubblica”. Ma il fatto che Elon Musk abbia detto (proprio su Twitter) che l’accordo è “in pausa” non può che diventare il centro dell’attenzione.
Già prima della riunione, Twitter aveva fatto sapere che non avrebbe risposto riguardo l’acquisizione della compagnia da parte di Musk. Ma durante le domande a margine dell’incontro, gli azionisti hanno comunque chiesto conto della situazione, già dalla prima domanda. Costringendo i dirigenti a un silenzio forzato.
Alcuni azionisti hanno chiesto delle policy di moderazione, ma l’azienda non ha nemmeno accennato alle dichiarazioni di Musk a riguardo. Invece Agrawal ha solo detto che “restiamo focalizzati per diminuire la nostra dipendenza dalle segnalazioni degli utenti“. Ma ha anche sottolineato che “silenziare il commentario politico è antitetico al nostro impegno per la libertà di parola”. Qualcosa di più vago rispetto all’apertura di Musk a un ritorno di Donald Trump sulla piattaforma. Ma che lascia spazio di manovra nel caso il futuro “capo” volesse cambiare le policy.
Jack Dorsey lascia la compagnia (e non tornerà con Musk)
Questa earning call ha visto il successore di Jack Dorsey come CEO, a guidare la conferenza e rispondere (o quasi) alle domande degli azionisti. Un ruolo che Parag Agrawal ricopre da qualche mese. Ma il co-fondatore del social restava ancora come membro del Consiglio di Amministrazione, ruolo che ha mantenuto dalla nascita di Twitter dal 2006.
Con questa riunione degli investitori, invece, Jack Dorsey ha lasciato anche il suo seggio nel Consiglio di Amministrazione. Ora non avrà più potere decisionale diretto (anche se la sua opinione resterà di certo influente). E anche se nelle scorse settimane ha parlato più volte di come sia contento dell’acquisizione da parte di Musk, non ha commentato in alcun modo i recenti problemi e la messa “in pausa” dell’accordo.
Dorsey si concentrerà su Block, la sua compagnia precedentemente nota come Square. E lascerà la difficile situazione di Twitter in mano a qualcun altro.
Elon Musk svincola 6 miliardi di azioni Tesla dalla transazione per Twitter
Nel frattempo, Elon Musk ha depositato presso la SEC una nuova distribuzione dei fondi necessari per chiudere la transazione per Twitter. Il piano iniziale prevedeva che Musk investisse 21 miliardi di dollari personalmente nell’affare, con altri 25,5 miliardi dati in prestito. Per coprire questi prestiti, il miliardario aveva messo a garanzia 12,5 miliardi di azione in Tesla di sua proprietà.
Musk però ha voluto tagliare quella cifra a metà, aggiungendo 6,25 miliardi di dollari di fondi personali e svincolando altrettante azioni. Una mossa dovuta alla pressione che quel collaterale stava avendo sull’andamento sul mercato della compagnia di auto elettriche. Infatti nell’arco dell’ultimo mese aveva perso il 30% del valore azionario, proprio per il timore degli investitori sull’accordo per Twitter.
Di recente Musk si era assicurato il supporto da 7 miliardi di dollari da parte di un fondo di private equity, con investitori come Sequoia, Binance, il fondatore di Oracle Larry Ellison e il fondo sovrano del Qatar. Tuttavia, non c’è la certezza che questi fondi raccolti siano quelli utilizzati per svincolare le azioni Tesla (anche se i conti tornano).
Questo potrebbe significare che Musk voglia chiudere l’accordo tanto quanto Twitter, magari provando a rinegoziare qualche termine. Ma le lamentele per il numero eccessivo di bot potrebbero portare anche nella direzione opposta. Con Musk che vuole svincolare le azioni nel caso in cui fosse costretto a pagare la penale da un miliardo di dollari per aver annullato l’affare.
La situazione sembra incerta, ma in un modo o nell’altro entrambe le parti sembrano intenzionate a finirla in fretta. Vi terremo aggiornati.
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