Fino a poco tempo fa, pensavamo che acquistare un paio di auricolari true wireless per meno di 100 euro significasse rinunciare a qualcosa. Poi abbiamo testato per questa recensione gli Urbanista Atlanta — che sebbene avessero un prezzo iniziale di 119 euro, trovate anche sul sito ufficiale a 99 euro.
Hanno un audio pieno di carattere, con bassi che riempiono le orecchie nonostante il peso e le dimensioni ridotte. Un’autonomia sopra la media, controlli touch funzionali e precisi, gesticono bene le chiamate. Hanno persino la ricarica wireless e una connessione Multipoint (che funziona molto meglio di quella di soluzioni molto più costose).
Non stiamo dicendo siano perfetti. Alcuni auricolari più costosi hanno l’audio lossless — per chi ha le orecchie capaci di cogliere la differenza. E alcuni auricolari in questa fascia di prezzo hanno un audio più “flessibile”, sebbene pochi abbiano bassi comparibili alle Atlanta. Altri auricolari hanno una migliore gestione dell’ANC e della modalità trasparenza (che pure non è niente male), ma per trovarli bisogna a volte raddoppiare il prezzo.
Insomma: Urbanista non ha fatto un miracolo audio. Ma ha creato un prodotto completo e con alcune caratteristiche eccellenti, il tutto in un prezzo contenuto. Pensiamo che le Urbanista Atlanta siano un’opzione davvero interessante: in questa recensione vi aiutiamo a capire se fanno per voi.
Urbanista Atlanta, recensione: auricolari completi e ottimi bassi
Urbanista con questi auricolari ha deciso di puntare sulla sostanza e lo dimostra fin dalla confezione. Interamente realizzata in cartone riciclabile, contiene le cuffie nella propria confezione, e all’apparenza niente’altro. Invece, sollevando la confezione trovate i manuali e dentro la struttura in cartone, ben protetti, ci sono un cavo USB-C per la ricarica (piuttosto corto ma solido) e altre due coppie di eartips in silicone.
Un tema che rivedremo anche negli auricolari stessi: questi auricolari valgono di più di quello che l’apparenza sembra far pensare.
Design semplice ma funzionale
Urbanista ci ha dato per questa recensione la versione Steel Blue degli Atlanta, anche se sul sito ufficiale trovate anche i più austeri Pure White e Midnight Black, insieme all’appariscente Vibrant Red. La versione blu che abbiamo testato ci sembra che abbia abbastanza carattere, senza risultare troppo sgargiante: ci piace molto.
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La custodia, dello stesso colore degli auricolari, risulta leggermente più grande e ingombrante della media dei prodotti in questa fascia di prezzo. Non abbiamo tuttavia trovato affatto scomodo tenerla in tasca: i bordi tondeggianti non danno fastidio e il fatto che risulti piuttosto piatta rende più semplice metterle anche nelle tasche dei pantaloncini. Chiavi e monete non sembrano rovinare la superficie in plastica (almeno nei giorni di test), morbida ma piuttosto resistente.
Sul coperchio, che ha una cerniera che ci pare resistente e scattante, campeggia la scritta “Urbanista”. Sul davanti trovate l’unico pulsante fisico e in basso l’ingresso USB-C. Il fatto che il coperchio sia piatto rende più semplice la ricarica, specie se usate cavi corvi (come quello in dotazione).
Gli auricolari hanno un look semplice (diciamo pure già visto), con un corto stelo (anche qui, con la scritta Urbanista) in fondo al quale trovate due pin per la ricarica. La ricarica magnetica aiuta a riporre gli auricolari nella custodia. Ma il fatto che l’ingresso per lo stelo nella custodia sia piuttosto stretto rende più scomodo rispetto ad altri auricolari il rimetterle dentro. Diciamo che dovete un po’ “prendere la mira”, mentre in altri prodotti potete quasi lanciare gli auricolari nella custodia.
La testina degli auricolari è tonda, terminando con gli eartips in silicone. L’aderenza con l’orecchio, nel nostro caso, risulta davvero perfetta – cosa che ha esaltato ulteriormente gli ottimi bassi delle cuffie. Questo è un dato soggettivo: potrebbero non adattarsi alla perfezione anche alle vostre orecchie. Ma con la giusta misura degli eartips siamo certi che potete trovare anche voi l’aderenza perfetta: sono auricolari molto ben realizzati.
Segnaliamo che gli auricolari sono IPX4, quindi resistono agli spruzzi d’acqua. Questo le rende interessanti anche per gli allenamenti. Noi le abbiamo usate senza problemi, anche se in attività cardio come la corsa (specie con il caldo estivo) non le consigliamo: servono prodotti dedicati. Ma per la palestra o per una camminata sostenuta vanno benissimo.
Recensione Urbanista Atlanta: audio buono, bassi potenti
Urbanista ci aveva detto fin da subito che gli Atlanta sono auricolari che puntano molto sui bassi: non potevamo che iniziare questa recensione provando a metterli in difficoltà. Collegate le cuffie con il Bluetooth 5.2 in un attimo, abbiamo aperto l’app Urbanista Audio (iOS e Android) per scegliere il profilo audio Bass Boost. E abbiamo iniziato il test dall’hip hop.
Visto che gli auricolari si chiamano Atlanta, abbiamo iniziato l’ascolto in Georgia: il basso di So Fresh, So Clean degli Outkast ci ha subito fatto vibrare le orecchie, senza perdere nessuna nelle parole di André 3000. Che con gli acuti di Ms. Jackson ci ha dimostrato che queste cuffie sono fatte per il rap: sentiamo il basso come se venisse da un subwoofer auricolare, mentre gli alti e i medi restano liberi di spaziare. Anche tracce piene di effetti come Bonfire di Childish Gambino suonano davvero bene,: sentiamo un buon livello di dettaglio, seppure le frequenze più basse ci fanno vibrare i padiglioni auricolari.
Anche spaziando fra le due coste, e arrivando anche in Italia, le Urbanista Atlanta ci sembrano perfette per hip-hop e trap. E in generale per tutte le tracce che prevedono bassi coinvolgenti, come l’R&B di Mark Morrison in Return of the Mack o le tracce complesse di Frank Ocean.
Forse abbiamo noi le orecchie poco educate, ma il Bass Boost non ci è sembrato male nemmeno ascoltando Miles Davis o Beethoven: c’è qualche dettaglio in meno di quanto vorremmo, ma tutto sommato l’esperienza è buona.
Gli unici generi moderni che ci sembrano perdere un po’ con il Bass Boost sono hard rock e il metal. Ma alzando il Tremble o usando profili più variegati come Energize o quello di Default Helter Skelter dei Beatles e Master of Puppets dei Metallica tornano a brillare. Anche se dobbiamo dire che sono meno ricche di sfumature rispetto ad altri auricolari: il driver dinamico da 10 millimetri di questi auricolari sembra pensato soprattutto per generi con bassi profondi e grande dinamismo. Alcuni dei dettagli nei toni medi si perdono un po’.
Quindi, dopo vari tentativi, abbiamo optato per lasciare l’audio su Bass Boost e goderci i bassi, anche quando se alcune tracce ne risentono un po’. E poi per vedere video e serie sono ideali: i dialoghi si sentono bene, gli effetti speciali alla grande.
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Non abbiamo invece sentito troppo la mancanza di codec per l’audio lossless (supporta il codec SBC o AAC). La maggior parte delle fonti in streaming trasmette audio lossy ma ben compresso, dovete avere un orecchio davvero sensibile per sentire la differenza. E se fate audio editing o lavorate nel mondo della musica volete qualcosa di più di un paio di auricolari Bluetooth, in ogni caso.
Cancellazione dell’audio, trasparenza e connessione Multipoint
L’audio pieno di bassi deve piacere: noi l’abbiamo apprezzato molto, ma c’è chi potrebbe volere profili più neutri. Quello che però tutti apprezzeranno su questi auricolari è che, in un prezzo a due cifre, riescono a includere tantissime funzionalità interessanti.
La cancellazione attiva del rumore (ANC) e la modalità Trasparenza non raggiungono i livelli massimi di alcuni auricolari che costano più del doppio. Ma passando fra le due opzioni potrete chiaramente sentire la differenza. L’ANC non cancella del tutto il ronzio del robottino per le pulizie o i rumori più forti nel traffico cittadino, specie se ascoltate podcast o audiolibri. Ma alzando un po’ il volume sulle tracce, rendono i rumori più gestibili. E anche se non capirete perfettamente chi vi parla con la modalità Trasparenza, saprete subito che vi sta parlando anche se siete girati e riuscirete a sentire i rumori stradali per una maggiore sicurezza.
Funziona invece benissimo la modalità di connessione Multipoint – qualcosa che per fortuna ora possiamo trovare anche in auricolari meno costosi. Noi abbiamo connesso sia laptop che smartphone, senza bisogno di software aggiuntivi o particolari settaggi. Abbiamo semplice collegato il bluetooth di entrambi, per poi testarli con un video YouTube sul PC e YouTube Music sullo smartphone. Se, stanchi del video, vogliamo passare alla musica, basta premere play sullo smartphone perché le cuffie passino immediatamente all’altra fonte. Lo stesso vale durante le chiamate: se siete connessi al PC, potete rispondere alla chiamata su smartphone con un doppio tocco sugli auricolari, e viceversa.
Un’implementazione ottima, specie in questa fascia di prezzo.
La nostra recensione di Urbanista Atlanta: promosse anche le chiamate
A proposito: le chiamate si sentono molto bene, anche se alcuni dei nostri interlocutori riportavano di sentire la nostra voce un po’ lontana – forse per il posizionamento dei microfoni troppo verso l’orecchio. Ma la nostra voce restava ben comprensibile, riducendo il rumore circostante in modo che fosse chiara.
Un’app semplice ma ben realizzata, comandi responsivi
L’applicazione Urbanista Audio ha una grafica accattivante e funziona in maniera costante. Qualcosa che purtroppo non possiamo dire di tutte le applicazioni per auricolari sul mercato. Le possibilità sono limitate, ma molto chiare e semplici. Potete attivare o meno l’ANC e la modalità Trasparenza, potete cambiare il profilo audio (anche se manca un EQ più personalizzato) e potete modificare i comandi degli auricolari.
A questo proposito, segnaliamo che potete cambiare solamente quello che succede con la pressione prolungata. Di default potete su un orecchio attivare l’assistente vocale e sull’altro la modalità audio. Ma noi abbiamo trovato più comodo usare le due cuffie per alzare e abbassare il volume. Il resto non si può cambiare, ma non l’abbiamo trovato un problema (anche se un’opzione in più non guasta). Due tocchi per fare Play/Pausa e rispondere alle chiamate, tre per mandare avanti (a destra) o indietro (sinistra) le tracce.
I comandi rispondono bene e il fatto di non aver nessun azione legata al tocco singolo evita problemi quando vi sistema le cuffie (o sfiorate gli auricolari per qualsiasi motivo). Comoda anche la possibilità di mettere in pausa in automatico togliendo gli auricolari dalle orecchie, anche se abbiamo notato che se appoggiate gli auricolari su un ripiano (invece che metterli nella custodia) a volte la musica ricominciare a suonare da solo.
Autonomia e ricarica (c’è anche quella wireless)
La batteria all’interno degli auricolari dura otto ore, tanto che abbiamo potuto sia tenerle nelle orecchie durante un’intera giornata di lavoro che addormentarci all’ombra durante il weekend senza che si scaricassero prima del dovuto (anche con l’ANC attivo). Con la custodia arrivate a un totale di 34 ore di autonomia, che sono un ottimo risultato.
Ma quello che non ci aspettavamo è la possibilità, in questa fascia di prezzo, di avere oltre alla ricarica USB-C anche quella wireless. Di solito bisogna rinunciarci stando sotto i 100 euro, ma Urbanista ha incluso questa caratteristica che forse non farà la differenza per tutti, ma chi ha un pad Qi per la ricarica apprezzerà di certo.
Recensione Urbanista Atlanta: vale la pena acquistarle?
Lo abbiamo detto all’inizio di questa recensione e lo ripetiamo alla fine: le Urbanista Atlanta sono ottime cuffie. Con un prezzo di 99 euro sul sito ufficiale e su Amazon, offrono davvero tantissimo. La connessione Multipoint e la ricarica wireless sono due caratteristiche che non sono indispensabili. Ma una volta provate diventa difficile rinunciare. E anche se l’ANC e la modalità Trasparenza non sono le migliori sul mercato, per arrivare al top bisogna spendere più del doppio. In questa fascia di prezzo, se la giocano con tutte le alternative.
Considerando che, con ogni probabilità, le dimensioni leggermente sopra la media della custodia non saranno un problema per il 99% degli utenti, la discriminante diventa il profilo audio. Sebbene in questa fascia di prezzo ci siano pochissimi rivali che sappiamo bilanciare così bene dei bassi potenti con un buon livello di dettaglio sonoro, ci sono alcuni modelli che offrono qualche sfumatura in più fra quelle che abbiamo segnalato nel nostro articolo sulle migliori cuffie true wireless. Ma non abbiamo dubbi sul fatto che alla modifica mensile della nostra classica includere le Urbanista Atlanta: sono auricolari davvero ottimi. Se amate i bassi, per fare di meglio dovete raddoppiare il budget: consigliatissime.
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