I pomeriggi passati a riscoprire le cartucce delle vostre vecchie console sono molto sottovalutati. Solitamente la magia inizia per caso, la leggenda narra che quando una persona si ritrova all’interno delle mura domestiche per molto tempo, dal nulla potrebbe scattare quello che gli scienziati chiamano il ‘pomeriggio dei ricordi’. Di solito avviene così: avete appena ritrovato il vostro vecchissimo lettore mp3, non lo vedevate da anni, e siete già pronti a gasarvi a ritmo di quella musica che non ascoltate dai tempi delle medie… ma ci vorrebbe il caricatore… dove l’avete messo?… ah, si! È nel cassetto!
Il cassetto in questione di solito non viene aperto da anni ed è pieno di tutti quegli aggeggi e aggeggini ormai volti all’ignobile sorte del disuso; così, mentre frugate intenti a trovare l’antico caricatore da portare in salvo, una valanga di ricordi vi arriva in faccia come una fucilata: il tamagotchi ormai morto di fame, le vostre vecchie cuffie, persino le figurine di quando andavate alle elementari! ‘Molto probabilmente ho anche l’album da qualche parte… forse è nello scatolone dentro l’armadio’ pensate, mentre vi ci dirigete.
Ecco, dal momento un cui vi avvicinerete a quello scatolone sarà impossibile tornare indietro, sarete come una palla in discesa, un treno in corsa con i freni rotti, un aereo in picchiata… da quel momento sarete ufficialmente entrati nel tunnel, non vi fermerete più e un ricordo tirerà l’altro. Spinti dall’impeto della curiosità, deciderete di partire per una spedizione, destinazione: le zone più remote della casa. No, non volete pulire, e neanche riordinare… Volete semplicemente vedere quali sorprese ormai dimenticate dalla memoria sono sepolte negli angoli archeologici della vostra abitazione, ispezionare quei piccoli spazi sul quale lo sguardo non si posava da anni. E proprio in quegli spazi si annidano tesori resi ancora più preziosi dal tempo che hanno passato a riposare, magari nascosti in un cassetto, o ricoperti da vecchi album di fotografie, o magari sepolti sotto una valanga di documenti. E mentre voi, miei piccoli, cari speleologi domestici, siete rannicchiati a quattro zampe cercando di recuperare quello scatolone di fumetti che eravate convinti di aver dato via in beneficenza, ecco che appare lei, splendente, bella, come nuova: quella console ormai riposta nell’armadio e con la quale non giocate da anni. Come avete fatto a dimenticarvene? Ma si, perfetto! Vediamo se funziona ancora. I ricordi che riaffiorano sono qualcosa di impareggiabile, è una cosa che andrebbe fatta più spesso. D’altronde, i pomeriggi passati con i vecchi amici sono sempre i migliori. Quindi prendete cavi, adattatori e tornate bambini per un po’: ecco 10 console da rispolverare con annessi videogiochi.
Atari 2600 (1977)
Partiamo dalla (quasi) preistoria. Una console che ha fatto letteralmente la storia del videogame, in particolare se la si associa 2 giochi: Pac-Man e E.T. The Extraterrestrial. Ora vi spiego: Una delle 1000 mosse che garantirono il meritato successo all’Atari, era stata di convertire i videogiochi arcade per la sua console. Trascinati da questa idea che aveva già ottenuto grandi risultati, l’azienda decise di produrre Pac-Man, e la prima tiratura sarebbe stata di 12 milioni di copie (nonostante le console vendute sino a quel momento fossero solo 10 milioni). L’azienda puntava al successo del gioco, ma purtroppo alla sua uscita il videogame lasciò invendute più di 5 milioni di copie a causa della sua difficile giocabilità. Se poi ci aggiungete la forte critica negativa ricevuta dai fan nei confronti dell’altra novità: E.T. The Extraterrestrial (tanto da essere definito ‘il gioco più brutto mai creato’), Atari si è certamente trovata in magazzino un bel po’ di carucce invendute. Nel corso degli anni una leggenda metropolitana veniva tramandata da gamer a gamer: si diceva che nel settembre dell’83 ad Alamogordo, in Texas, Atari avesse seppellito nel deserto tutte le cartucce invendute per scongiurare un’eventuale crisi finanziaria. Con il passare degli anni la curiosità delle persone diventava sempre più grande, tanto che nel 2014 iniziarono degli scavi presso il sito dove si pensava che Atari avesse sepolto i titoli incriminati… beh, che ci crediate o no, le cartucce erano veramente lì, sepolte sotto uno strato di terra. Questo evento è dettagliatamente raccontato nel documentario Atari: Game Over di Zak Penn linkato qui sopra.
Commodore 64 (1982)
‘Monta tutti i cavi mi raccomando… ok, prendi le cassette… accidenti, a questa è uscito il nastro! Usa la penna e rimettilo apposto… bene, inseriamo la cassetta… ok, mando avanti veloce, ci siamo quasi…. Cavolo! Mi sono dimenticato di azzerare il contagiri, devo ricominciare da capo!’. No, non è un rito propiziatorio per fare piovere, era il modo con cui di solito ti preparavi per giocare al mitico Commodore 64, una console che consigliamo vivamente di servire a temperatura ambiente con il videogioco Impossible Mission (annata 1984). Il protagonista era un agente segreto che tramite salti acrobatici e la ricerca dei pezzi di password doveva sventare i piani del malefico Professor Elvin Atombender. Un gioco in cui dovevi avere una destrezza con il joystick che neanche Billy The Kid con le pistole. Un videogame che univa azione (specialmente quando si evitavano le terrificanti sfere della morte elettriche galleggianti) ad enigmi complicati (come l’assemblaggio di vari pezzi per avere la password). E ogni volta che si cadeva in un burrone il protagonista emetteva un simpaticissimo urlo straziante così fuori luogo da garantire qualche seduta di terapia a tutti i bambini che hanno avuto la fortuna si cimentarvisi.
Game Boy (1989)
Questa perla ha fatto la gioia di una generazione. Un mattone grigio alimentato con 4 torcioni a propulsione nucleare (o erano 4 batterie stilo… I ricordi d’infanzia a volte sono così offuscati), pronto a catapultarti in mille mondi fantasiosi. Primo di questi mondi, gentilmente offerto dalla Nintendo, come cartuccia inclusa all’interno della scatola della console: Tertris (basta nominarlo che subito parte in testa la sua canzone). Un gioco d’incastri di una finezza matematica talmente sottile che il giocatore neanche se ne rendeva conto. Il gioco, che nonostante le semplici apparenze era in grado di risucchiare la tua attenzione anche per svariate ore, vanta il primato di secondo gioco più venduto nella storia dei videogiochi (dopo Minecraft) con ben 170 milioni di copie acquistate.
Sarebbero mille le cartucce da citare per questa meraviglia di console; un monolito di così pregiata fattura che molti lo hanno salvato dalla sorte che prevedeva la sua conservazione in uno scatolone sperduto dentro al magazzino de ‘I predatori dell’arca perduta’, bensì lo custodiscono nel posto in cui si è meritato di stare dopo anni di impeccabile servizio, quel posto dove tutti hanno sempre bisogno di lui: in bagno.
Vecchie console, Game Gear (1990)
‘Ma come, ho appena comprato il Game Boy e la SEGA mi fa uscire a sorpresa il Game Gear che, oltre ad essere a colori, ha pure lo schermo illuminato e puoi anche giocarci al buio?!?’ In questo preciso momento storico che stiamo descrivendo, sarebbe potuta partire un epica battaglia tra le case produttrici, una guerra fredda a colpi di console portatili in cui alla fine si sarebbe nominato l’imperatore supremo dei videogame. Ma la faida durò ben poco, perché il Game Boy, che già faceva lo splendido con una vasta gamma di titoli, costava meno del suo concorrente e le batterie duravano di più, costringendo il Game Gear a rallentare la sua produzione che si fermò definitivamente nel 1997 dopo 11 milioni di console vendute. Ma non disperiamoci, nel suo piccolo anche questo bellissimo oggettino ha fatto la sua storia, creando uno dei personaggi più iconici della storia del videogame: Sonic, il velocissimo porcospino blu antropomorfo.
SEGA Master System 2 (1990)
‘Eh, ma il SEGA Mega Drive era moooolto più figo’. Bene, il giorno che farai una tua classifica sulle console datate ce la potrai inserire, adesso parliamo del SEGA Master System 2. Abbiamo deciso di inserire questa console per una sua particolarità che ha coronato l’infanzia di tanti ragazzi: al suo interno era già installato un gioco, il mitico Alex Kidd in Miracle World! Alex Kidd era la mascotte ufficiale della SEGA da un po’ di anni prima dell’arrivo di Sonic, che successivamente ne prese il posto ufficiale. Senza sistemi di salvataggio, Alex Kidd in Miracle World era la versione SEGA di Super Mario, in cui il protagonista, oltre a riempire di pugni gli avversari, doveva sfidarli alla morra cinese. Si, è vero, detto così non ci state capendo nulla, ma vi assicuro che il gioco era molto più divertente e avvincente di quanto possa sembrare con questa descrizione.
- L'iconica console di SEGA, il 55% più piccola
- Include 40 giochi leggendari
- Include due controller classici con 3 tasti
Vecchie console, Play Station (1994)
Non c’è più bisogno di soffiare dentro le cartucce per farle funzionare! Questa va a cd! Il grande esordio della Sony nel mondo delle console si apre con questo gioiellino, un successo tale che in breve tempo riuscì a primeggiare contro aziende storiche del settore come Nintendo e SEGA. Si dice che una delle mosse di marketing più utile fu rendere la console facilmente modificabile di modo che leggesse senza difficoltà i videogiochi piratati, per aumentare a macchia d’olio la richiesta di acquisto da parte dei consumatori. Con una console così ci vuole un videogame che abbia fatto la storia: Metal Gear Solid. La trama segue le vicende di Solid Snake, un agente segreto che deve infiltrarsi in una remota struttura per lo stoccaggio di armi nucleari, con l’obiettivo di neutralizzare la minaccia terroristica rappresentata da FOXHOUND. Un videogioco d’azione con visuale principalmente dall’alto, Metal Gear Solid è stato fortemente acclamato dalla critica per la sua buona riuscita: un’ottima modalità di gioco, una trama matura e ricca di colpi di scena, e una notevole qualità sia grafica che sonora. È vero, potevamo mettere altri titoli, come Silent Hill o Resident Evil 2, ma abbiamo deciso di inserire Metal Gear Solid per un semplice motivo: la classifica è nostra, quindi vale la stessa regola del SEGA Mega Drive sopra citato.
- Contiene Console, 2 controller e cavi di connessione
- Nella console saranno pre-caricati 20 titoli classici: Battle Arena Toshinden, Cool Boarders 2, Destruction Derby, Final...
- La mini console è circa 45% più piccola rispetto alla PlayStation originale, della quale emula l’aspetto generale,...
Power player super joy
Potete considerarla come un’interruzione pubblicitaria, ma chi si ricorda il mitico Roberto Artigiani e l televendita della Power player super joy?! Una console che aveva inclusa una lista di ben 76 mila titoli di videogiochi… che in realtà erano solo gli stessi 76 ripetuti per 1000 volte, ma anche 76 per un bambino equivalgono ad una vita intera! Il tempo di convincere i tuoi genitori ad acquistarti la Power player super joy… che l’azienda aveva ritirato tutti i prodotti sul mercato. Eh, si, perché l’azienda produttrice si ritrovò tra mille controversie legali a causa della proprietà intellettuale della Nintendo e dei suoi licenziatari. Così noi poveri bambini cresciuti negli anni ’90, ci siamo sempre dovuti accontentare di vedere giocare Roberto Artigiani.
Play Station 2 (2000)
Considerata la versione magra della sua sorella maggiore, la PlayStation 2 entra in scivolata aggiudicandosi il primato di console più venduta di tutti i tempi. Una console rimasta in produzione per ben 12 anni, vantando delle massicce richieste anche negli ultimi periodi. E come non presentare una console del genere con un videogame di altrettanto successo? Non sarà stato il videogame più venduto, certo, ma GTA Vice City gode sicuramente di una fama al pari della console. Quanto era bello potersi dilettare tra simpatiche rapine i banca, birbanti massacri di persone innocenti e goliardici spacci di droga, il tutto contornato da esplosioni, estorsioni, rapimenti, donne, soldi e armi. Un emozione che i possessori della Play Station 2 potranno rivivere ancora.
Vecchie console, Xbox 360 (2005)
Console per videogiochi prodotta dalla Microsoft, Xbox 360 introdiceva per la prima volta nel mondo Xbox live, servizio che permetteva di giocare online in modalità multigiocatore con altre persone. Un sistema che in quegli anni portò alla ribalta il gioco di rete su console, ponendosi come fonte di ispirazione per i successivi Play Station Network e Nintendo Network. Uno dei primi giochi iconici sviluppati appositamente per questa console, fu Dead Rising. La trama è semplice: siete un fotografo bloccato dentro ad un centro commerciale in mezzo ad una città invasa da zombie. La particolarità di questa meraviglia stava nela possibilità di poter interagire con qualsiasi oggetti ti si parasse davanti. Il protagonista così, oltre ad avere una vasta gamma di abiti e divertenti costumi da poter indossare, poteva utilizzare una serie di oggetti assurdi come armi (come ad esempio mettere una maschera ad uno zombie, o la spada laser giocattolo di Star Wars). È cosa buona e giusta rimembrare come nel secondo capitolo di questa saga, il giocatore poteva assemblare diversi oggetti per creare delle super armi ignorantissime, come ad esempio, assemblare una sedia a rotelle con un tosaerba creava una sedia mobile a lame rotanti che falciava qualsiasi cosa o creatura gli si parasse davanti. Ah, che ricordi!
Wii (2006)
Creata dalla Nintendo, Wii è la console più venduta tra quelle di settima generazione e tra quelle del marchio, nonché una delle console più diffuse al mondo. Nonostante lo scetticismo iniziale e la paura di fare una strage a colpi di wiimote, Wii ha rappresentato il principale concorrente sia della Xbox 360 che della PlayStation 3. Una console che si basa sul movimento doveva per forza associarsi ad un videogioco altrettanto valido, anzi… in questa tipologia di videogame basata sulle movenze del giocatore, questo è IL videogame: Just Dance. Il rituale di solito comincia quando uno dei partecipanti afferma ‘Nooo, Just Dance non mi piace, facciamo un altro gioco…’, per poi trovarsi puntualmente in mezzo alla partita a sudare come un bue e a divertirsi come un matto. Un gioco che si comincia puntualmente controvoglia e sistematicamente non volete più che finisca. Convinti che sia il vostro iniziale disinteresse nei confronti del videogioco a parlare, e invece la verità è annidiata nel fondo del vostro cuore: voi avete paura. Eh si, perché Just Dance è un gioco in cui bisogna lasciare da parte la dignità in tutte le sue sfumature e tirare fuori la Shakira che c’è in noi… Comincia sempre così, c’è una sorta di dissenso, assenso e scetticismo nei suoi confronti, si inizia controvoglia e non si ha più voglia di fare altro nella vita.
E voi? quali console avete ritrovato nascosta tra gli anfratti della vostra casa? qual è il videogioco che più di tutti è rimasto tra i vostri cuori?
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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