Non è più una sorpresa, ma a volte ci dimentichiamo comunque il periodo di crisi nella produzione di vetture nuove che sta attanagliando l’intero mondo dell’auto. Neanche il tempo di contare l’ennesimo ritardo alla produzione che ne arriva un altro: Volkswagen ordina lo stop alla produzione di elettriche per una settimana nella sua fabbrica dedicata di Zwickau. Il motivo è il solito, annoso disastro che tutte le Case stanno affrontando: la scarsità di semiconduttori. Quanto costerà al Gruppo Volkswagen questo stop? Perdurerà nel tempo? E quali auto sono coinvolte? Scopriamolo insieme.
La Volkswagen Sachsen, la fabbrica EV-only del Gruppo: da qui escono 6 modelli di 4 Case diverse
Lo stop delle intere operazioni di uno stabilimento è già una notizia, ma è ancora più importante se pensiamo a quale fabbrica si sia fermata. Il Gruppo Volkswagen ha infatti deciso di fermare temporaneamente lo stabilimento Volkswagen Sachsen di Zwickau, in Sassonia. Questo stabilimento è uno dei più importanti di Germania, non solo per la capacità produttiva ma anche (e soprattutto) per la sua storia. Lo stabilimento di Zwickau è infatti il più antico del Gruppo Volkswagen. Fu fondato nel 1904 da August Horch, che nella città sassone fondò la propria Casa, la Horch appunto.
Cinque anni dopo, la Horch cambiò nome diventando la traduzione in latino del cognome di Horch, che in tedesco significa “Ascolta”: Audi. Esatto, quella Audi, che vide la luce nel 1909 proprio a Zwickau. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Zwickau si trovò nel territorio della DDR, e in Germania dell’Est iniziò la produzione della vettura più diffusa nella Repubblica Democratica, la Trabant. Dopo la produzione della Trabant, andata avanti dal 1957 al 1991, la VEB, ovvero la Casa automobilistica statale della Germania Est, in seguito alla riunificazione della Germania cessò di esistere. La società venne privatizzata, diventando la Sachsenring, e poi acquistata da Volkswagen. La Casa di Wolfsburg rilevò lo stabilimento rinominandolo Volkswagen Sachsen e, dopo aver prodotto fino al 1991 la Trabi, iniziò prima la produzione della Volkswagen Polo II, a cui poi subentrarono la Golf e la Passat.
Dopo quasi tre decenni di produzione di vetture termiche con il marchio Volkswagen, nel 2019 il Gruppo VAG decise di trasformare la sua fabbrica sassone in un polo dell’automobile elettrica. Dopo la produzione dell’ultima auto termica a Zwickau, una VW Golf R Variant, da qui escono solo vetture elettriche. Qui infatti vengono prodotte tutte le automobili elettriche basate sulla piattaforma modulare MEB del Gruppo. Dopo la prima vettura dotata della piattaforma MEB, VW ID.3, arrivò infatti a Zwickau anche la Volkswagen ID.4. Ma a Zwickau non si producono solo Volkswagen. Qui vedono la luce anche la Skoda Enyaq, l’Audi Q4 e-tron e Q4 e-tron Sportback e la CUPRA Born. In totale da Zwickau escono 6 modelli di 4 brand differenti, prodotti ad un ritmo massimo di oltre 1.400 vetture al giorno.
Volkswagen, lo stop della produzione durerà una settimana. I motivi? La crisi dei semiconduttori
Visto il successo ottenuto negli ultimi mesi da parte del Gruppo sul mercato delle auto elettriche, inoltre, Volkswagen ha introdotto recentemente un terzo turno per portare la produzione da 800 a 1.400 vetture. In più, il Gruppo VAG ha dichiarato di voler lanciare altri quattro modelli da produrre qui a Zwickau. Oltre alla già nota VW ID.5, la versione Coupé del SUV ID.4, ci saranno altri tre modelli prodotti qui. Ma non per ora.
È infatti notizia delle ultime ore che Volkswagen ha indetto lo stop alla produzione nella fabbrica di Zwickau per almeno una settimana. Come confermato da un portavoce dello stabilimento ai colleghi di Automobilwoche, per tutta la settimana in corso non verrà prodotto neanche un esemplare dei sei modelli assemblati nella Volkswagen Sachsen, i macchinari rimarranno fermi e gli operai a casa. Volkswagen ha infatti indetto quattro giorni di stop, che vanno sommati alla già programmata sosta di oggi, mercoledì 17 novembre, in quanto in Germania è giorno festivo per festeggiare il Giorno dell’espiazione. E qual è il motivo per uno stop così lungo? Si, è quello che state pensando: i semiconduttori.
Il Gruppo aveva già subito dei rallentamenti a causa della mancanza di semiconduttori, soprattutto però nella fabbrica principale di VW a Wolfsburg e nella Fabbrica Trasparente di Dresda. Lo stabilimento di Zwickau era infatti rimasto finora toccato in minima parte dalla crisi dei semiconduttori, poiché la stessa Volkswagen ha sempre privilegiato le sue vetture elettriche, a discapito delle classiche termiche. Grazie anche alla concomitanza con il giorno di festa infrasettimanale, il Gruppo ha deciso di fermare la produzione per 5 giorni. La speranza è quindi quella di accumulare componenti sufficienti a supportare una produzione massiva nelle prossime settimane.
Quante auto perderà il Gruppo Volkswagen dopo lo stop della produzione?
Ma quanto peserà questo stop di 4 giorni non programmato? Facendo dei semplici calcoli, vediamo come al netto dello stop programmato per il Giorno dell’Espiazione, Volkswagen da questo stop alla produzione avrà un bel danno. Oltre 5.000 vetture in meno, per l’esattezza. Un bel colpo per l’intero Gruppo, che non vedeva l’ora di lanciare sul mercato la nuova e molto interessante CUPRA Born, di cui trovate il test drive in anteprima linkato qui sotto.
Qual è il futuro della fabbrica di Zwichau dopo lo stop di Volkswagen alla produzione?
Non si sa se poi se questo stop di Volkswagen alla produzione sarà prolungato oltre questa settimana. Tutto fa pensare che già dalla prossima settimana si possa tornare ai normali regimi di produzione della iper-tecnologia fabbrica sassone. In ogni caso, comunque, questo stop alla produzione da parte di Volkswagen non fa altro che alimentare ancora di più le preoccupazioni per questa difficile situazione. Se infatti persino una delle Case più grandi e potenti in Europa decide di fermare la produzione sui modelli sui quali crede maggiormente, significa che questa crisi è davvero più grande di quanto si pensi. Quando si tornerà alla normalità? Gli addetti ai lavori parlano di un ritorno a condizioni di lavoro più tranquille entro la fine dell’anno prossimo, o persino all’inizio del 2023. Di certo, comunque, è un momento critico per il settore auto, che speriamo possa passare presto.
- Lange, Sasha (Autore)
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