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Westworld: la serie tv HBO diventa un gioco – Recensione

Se, come me, anche voi siete tra i milioni di spettatori che hanno amato la serie Westworld, avrete sicuramente drizzato le antenne appena saputo dell'uscita di un gioco a tema per smartphone. Quest'ultimo, disponibile gratuitamente per dispositivi Android e iOS, si è infatti proposto di riempire il periodo d'attesa tra le fine della seconda stagione e l'arrivo della successiva, mantenendo allo stesso tempo tutti i fan nell'iconico mondo della serie. Sarà riuscito nel suo intento? Ve lo spiegherò in questa recensione.

Un genere perfetto per adattare la serie tv Westworld

Trasmettere tutte le contrastanti emozioni che la serie tv Westworld ha fatto nascere nei cuori degli spettatori non è un compito facile. Forse proprio per evitare di deludere questi ultimi gli sviluppatori del gioco mobile basato sulla storia del parco di androidi hanno preferito optare per un genere che non desse troppo spazio alla narrativa.

Il titolo è infatti uno strategico-gestionale, un genere che ha già dimostrato in passato le sue grandi qualità, grazie a Fallout: Shelter.

Anche in questo caso la tipologia sembra adattarsi alla perfezione alle idee alla base dello show televisivo, tramite poche meccaniche facilmente intuitive.

Una grafica cartoon perfetta per il gioco

Per la creazione del gioco mobile Westworld gli sviluppatori hanno voluto puntare su una grafica in perfetto stile cartoon, forse per rendere più leggero un titolo basato su vicende non proprio facili da metabolizzare. Lo stile scelto riesce infatti ad avvicinare sia tutti gli appassionati dell’omonima serie tv sia coloro che sono soltanto alla ricerca di un contenuto multimediale interessante e facilmente vivibile su mobile.

L'ambiente di gioco è sviluppato in due parti: una superiore, su cui sono presenti tutti i terreni su cui costruire le diverse attrazioni del parco, e una sotterranea, in cui si sviluppa il centro operativo della Delos.

L'interfaccia, per quanto piena di piccoli indicatori e icone che rischierebbero di distrarre qualunque giocatore, riesce comunque ad essere intuitiva, e permette di capire le meccaniche di gioco anche senza prestare particolare attenzione al tutorial.

Poche e intuitive meccaniche

Il gioco offre ad ogni giocatore la possibilità di gestire il proprio parco, in un modo che riporta subito la mente al titolo di Bethesda già citato in precedenza, e che è costata una citazione per violazione di copyright a Warner Bros.

Il gameplay è basato su una serie di piccole eppure fondamentali decisioni, che porteranno il giocatore – nei panni di gestore delle “attrazioni” umanoidi del parco – a sfruttare al meglio le proprie risorse. Per farlo sarà necessario controllare sempre le caratteristiche dei propri residenti, continuando a crearne di nuovi e potenziarli, in modo tale da poterli poi man mano assegnare agli ospiti più adatti, tutto in base alle esigenze di questi ultimi.

Lo scopo finale è infatti quello di soddisfare il maggior numero possibile di visitatori ed ottenere, in base all’affinità tra loro e gli androidi, la migliore percentuale di appagamento, così da ricevere più punti esperienza e, ovviamente, più guadagni.

Proseguendo nella storia e portando a termine le carine – per quanto estremamente ripetitive – azioni, sarà possibile sbloccare nuove aree e edifici nella parte superiore del parco, così come tra gli uffici sotterranei della Delos. Questa espansione permetterà di creare androidi nuovi e con caratteristiche diverse, e di attirare ospiti molto diversi e dalle esigenze sempre più particolari.

A rompere la ripetizione sono i glitch

Un aspetto che, purtroppo, appare già evidente fin dall'inizio è quanto il gameplay di Westworld sia ripetitivo.

Le meccaniche sono infatti davvero poche e, tra un'interazione androide-ospite e quella successiva, al giocatore è sempre richiesta una gran dose di pazienza. Una volta impegnato un androide, infatti, prima che quest'ultimo sia disponibile per l'interazione successiva dovrà portare a termine quella precedente, perciò bisognerà aspettare.

L'unico modo per velocizzare tutti i processi è utilizzare monete di gioco o, nel caso in cui fossero terminate, sfruttare le micro-transazioni per proseguire nella gestione del parco.

A rappresentare una – purtroppo non molto piacevole – interruzione alle poche azioni precedentemente descritte sono i glitch. A volte i residenti andranno incontro a dei malfunzionamenti, che dovranno essere immediatamente sistemati altrimenti, proseguendo come se nulla fosse successo, l'androide potrebbe presto diventare inutilizzabile, o creare problemi con gli ospiti del parco. 

Un accorgimento simile avrebbe potuto rappresentare un particolare "stacco" dalle continue ripetizioni del gioco, eppure finisce soltanto per infastidire il giocatore, che si trova costretto a rinunciare a lungo (per sistemare un glitch senza utilizzare monete è necessario un ampio lasso di tempo) ad un residente.

Il punto della situazione

Tutti coloro che hanno già sperimentato le intuitive meccaniche alla base di Fallout: Shelter si sentiranno perfettamente a loro agio con l'adattamento videoludico della serie Westworld. Il gioco può infatti contare sul giusto numero di riferimenti alla serie, presenti su più livelli, uniti ad un meccanismo di gestione semplice e fluido e ad uno stile grafico estremamente accattivante.

A smorzare l'entusiasmo, oltre alla somiglianza estrema con il titolo Bethesda, è anche il catalogo di azioni non particolarmente ampio, che potrebbe portare subito il giocatore meno interessato al lato gestionale ad annoiarsi.

Tirando le somme, il gioco basato sulla serie tv HBO si rivela interessante sotto molti aspetti ma, forse, non in grado di soddisfare un vero e proprio appassionato dello show. L'applicazione Westworld è quindi un piacevole passatempo ma, per trovare la stessa intensità della serie, temo che sarà necessario aspettare la terza stagione.

Westworld
Westworld
Developer: Warner Bros.
Price: Free+

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Maria Elena Sirio

Videogiocatrice dall'infanzia, innamorata del fantasy e dell'avventura (ma, soprattutto, di Nathan Drake), con una passione per il disegno, il cinema e le serie tv, che tenta di conciliare tutti questi interessi con la facoltà di Biotecnologie.

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