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VivaTech è la fiera di tecnologia che non ti aspetti

PARIGI – CES, IFA, Mobile World Congress… sono tutte manifestazioni legate alla tecnologia che hanno una storia lunga decenni. Vi basti pensare che il MWC – la più giovane di queste fiere – è nata nel 1987. Che significa che abbiamo tutte e due quasi 40 anni.

VivaTech ne ha solo 8 anni.
Che in questo settore sono davvero molto pochi.
Eppure, nonostante l’inesperienza, il risultato è incredibile.
Viene quindi da chiedersi quale sia la ricetta che rende possibile questo evento che attira ogni anno decine di migliaia di visitatori.
E così abbiamo deciso di indagarla facendo quattro chiacchiere con Francois Bitouzet, Managing Director di VivaTech.

La ricetta di Vivatech – Intervista a Francois Bitouzet

Vivatech intervista a Francois Bitouzet
Francois Bitouzet, Managing Director di VivaTech

“Sono solo un tipo francese che parla in inglese quindi se non sono chiaro dimmelo”, scherza Bitouzet mentre ci sediamo nella stanza destinata alla nostra intervista.
Sorridente, disponibile e preparato, il Managing Director di VivaTech lavora nella comunicazione da anni, e si vede. Decido però di partire con qualcosa di semplice e di chiedergli come sta andando la fiera.

Al momento le persone sono felici. I partecipanti possono incontrare una marea di persone, ci sono molti Paesi che prendono parte alla manifestazione – 120 quest’anno – e soprattutto abbiamo molti decisori, che è importante in un evento B2B.”

E questo già risponde indirettamente ad una domanda che mi stavo ponendo in questi giorni: ma al VivaTech si fanno accordi commerciali?
A quanto pare la risposta è sì. L’impressione è che non sia ancora un polo consolidato come potrebbe essere il MWC (giusto per rimanere in Europa) ma la strada tracciata pare molto buona.

François Bitouzet mi dice che preferisce rimanere umile e non sbilanciarsi sul successo di questa edizione prima ancora della chiusura delle porte ma “per ora stiamo sorridendo”.

Come nasce una fiera tech?

Io però sono curiosa e vorrei capire come nasce una fiera dedicata alla tecnologia, soprattutto una come il VivaTech che è sicuramente più piccola di molte altri eventi analoghi ma con una percentuale altissima di aziende, prodotti e idee interessanti e innovative: Cerchiamo di avere startup, di avere grandi società come Google, IBM, Meta e di portare il meglio di settori come energia, lusso, logistica e così via. Da tutti loro poi ci aspettiamo che portino il meglio delle loro innovazioni ma anche un racconto di come il loro business si stia trasformando – mi racconta il Managing Director della fiera parigina – Inoltre proviamo a coinvolgere il settore pubblico. Quest’anno abbiamo circa 40 padiglioni nazionali. Insomma, proviamo ad avere un mix tra i diversi attori del mercato e di avere più settori possibili […] perché è quello che le persone si aspettano dal VivaTech”.

Viva Technology 2024
Credits: Viva Technology 2024

A monte di tutto questo però c’è la decisione di avere una manciata di temi su cui focalizzarsi, temi che vengono scelti prima degli espositori. Una scelta non semplice perché significa avere una rosa di argomenti papabili a settembre che poi vengono ulteriormente indagati per riuscire a prendere una decisione intorno a dicembre.
5 mesi prima dell’evento.
E in 5 mesi nel tech tutto può cambiare. Per ora però VivaTech non pare aver sbagliato nemmeno un colpo.

Ricapitolando… ci sono i temi, ci sono gli espositori ma ci sono anche gli speech e i panel ospitati dai vari palchi sparsi per le due Hall del Paris Expo Porte de Versailles. Bitouzet ci tiene a dirmi che “non si paga per stare sul palco. Abbiamo al 100% il controllo delle conferenze. […] Per me è come per voi media: c’è la parte di advertising, cioè l’esposizione, e poi c’è la parte editoriale, che sono le conferenze”.

Il Q&A con Elon Musk al Vivatech 2024
Il Q&A con Elon Musk

C’è poi un altro elemento chiave: la volontà di attenersi alla realtà.
Non c’è niente di futuristico, non c’è nulla che succederà tra 10-20 anni, ma solo innovazioni che viviamo già adesso o che al massimo vedremo nei prossimi 12-18 mesi. Soprattutto quest’anno dove uno dei temi è l’intelligenza artificiale, argomento che tende a spaventare un po’ le persone dando vita a fantasie (speriamo) apocalittiche.

VitaTech, intervista a Francois Bitouzet: il contributo del governo

Vivatech 2024 airbus
Credits: Viva Technology 2024

Ministri, segretari, stand dedicati alla Difesa e in passato anche lo stesso Presidente Macron: in fiera c’è una forte presenza delle istituzioni. Viene quindi da chiedersi quanto e quale sia il contributo del governo francese: “Siamo al 100% una compagnia privata, creata da Publicis (una tra le più importanti agenzie pubblicitarie del mondo, ndr) e dal gruppo editoriale Les Échos-Le Parisien (che a sua volta è parte del gruppo LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE, ndr). L’idea inziale era che per permettere all’ecosistema francese ed europeo di essere riconosciuto come leader in campo tecnologico e digitale fosse necessario un grande evento. E c’era questa idea che se una volta l’anno non fossimo riusciti a portare il mondo tech a Parigi o in Europa c’era qualcosa che ci mancava. Quindi all’inizio c’era questa visione politica. E poi è vero che in Francia il governo è molto coinvolto quando si tratta di aiutare ricerca e innovazione.”

Il futuro del VivaTech

Vivatech intervista Francois Bitouzet
Credits: Viva Technology 2024

 A giudicare dai corridoi intasati, questa edizione ci pare un successo, ancora prima di ricevere i numeri ufficiali.
Chiedo però a Francois Bitouzet se c’è qualche azienda o qualche persona che avrebbe voluto partecipasse alla fiera ma che invece è assente, lui ha le idee chiarissime: “Vorrei avere le aziende retail. […] Sono pionieri nel tech e nel mondo digitale. Per la customer experience, per la gestione dei magazzini, per la produzione… […] Vorrei vedere qui Walmart, Carrefour… E sogno McDonald’s. E poi vorrei più turismo. Siamo in Francia, siamo in uno dei Paesi più visitati al mondo, dovremmo innovare il settore del turismo e portare aziende che lavorano nel turismo. Penso a Airbnb o Disneyland”.

Vivatech 2024 hall 2
Credits: Viva Technology 2024

Il Managing Director di VivaTech introduce anche un altro punto interessante: una fiera dedicata all’innovazione dovrebbe essere innovativa anche per chi la visita.
Quest’anno hanno introdotto un AI Copilot nell’applicazione che aiuta a pianificare la visita e orientarsi ma sicuramente si può fare di più, anche nella gestione delle code.
Fondamentale per questo è il contributo anche degli espositori stessi che per la fiera sono prima di tutto dei partner: si lavora insieme per ottenere il risultato migliore e offrire a chi passa di qui un’esperienza interessante, utile e piacevole.
Basti pensare a FNAC che è sì espositore ma con una libreria che include anche i libri degli speaker che possono passare allo stand per i fermacopie.

Per la prossima edizione però Francois Bitouzet spera anche di portare “più sorprese. Perché VivaTech è composto da “Tech”, e penso siamo abbastanza bravi in questo, ma anche da “Viva”, quindi una celebrazione. Le persone vengono da tutto il mondo per questo, magari è la loro prima e unica volta a Parigi, dobbiamo offrire loro qualcosa che non sia solo un evento”.

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Autore

  • Erika Gherardi

    Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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