Scoprire le origini del lavoro SCRUM o conoscere ancor più da vicino l’architettura dei software, ma anche viaggiare indietro nel tempo per ripercorre le fasi che hanno portato alla nascita dei personal computer o l’evoluzione degli algoritmi di deep learning: l’estate può essere il momento ideale per sviluppatori ed appassionati di tecnologia per dedicarsi alla propria formazione. Proprio per questo aulab, la prima Coding Factory italiana, nata nel 2014 e specializzata in corsi di programmazione e sviluppo software, consiglia 5 libri da viaggio in queste settimane per gli sviluppatori che vogliono rientrare a lavoro più aggiornati e preparati o per chi vuole avvicinarsi al mondo dello sviluppo web per la prima volta.
“Abbiamo scelto 5 libri da viaggio che abbracciano il mondo del coding da diversi punti di vista e che permettono di fare un vero e proprio viaggio tra metodologia agile, sviluppo software, curiosità legate all’evoluzione della nostra professione”, spiega Giancarlo Valente, CTO di aulab.
“L’aggiornamento continuo, anche attraverso i testi che abbiamo individuato, è fondamentale per approfondire delle tematiche o scoprire nuovi spunti nel settore dell’informatica”, sottolinea Valente.
Aulab si occupa di di coding e programmazione, oltre che di libri e viaggi
Allo stesso tempo, libri come questi possono essere un ottimo punto di partenza per avvicinarsi al mondo dello sviluppo web di aulab e scoprire una nuova passione che può trasformarsi in una professione ed un nuovo viaggio.
“La mission del corso Hackademy di aulab è proprio consentire a chiunque di acquisire in soli 3 mesi le competenze necessarie ad avviare una nuova carriera come sviluppatore web, ri-qualificandosi professionalmente per intraprendere un nuovo percorso lavorativo o trovando una direzione alla propria passione per l’informatica”.
Alle origini del lavoro SCRUM
“Fare il doppio in metà tempo” di Jeff Sutherland, creatore del Framework Agile, è il libro giusto per scoprire le origini di SCRUM.
Pilota militare durante la guerra del Vietnam, laureato in medicina al rientro negli USA e infine a capo di vari team di sviluppo software, Jeff Sutherland ha sviluppato questa metodologia per la gestione del ciclo di sviluppo del software. Una lettura gradevole che consente di capire nel profondo come sia possibile applicare il metodo SCRUM agli ambiti più disparati, che si conclude con un capitolo sulla Felicità come indicatore predittivo del successo. “Molti degli studenti del corso Hackademy sono stati così colpiti da questa lettura che hanno deciso di basare la propria vita professionale sugli spunti e sugli insegnamenti ricevuti”, sottolinea Giancarlo Valente.
Scoprire l’architettura del software
Per chi vuole avventurarsi in una lettura più tecnica sull’architettura del software e sul come scrivere codice, il libro giusto – disponibile solo in lingua inglese – è “A Philosophy of Software Design” di John Ousterhout, professore di Computer Science alla Stanford University, cuore della Silicon Valley. Il libro offre un punto di vista pragmatico sullo sviluppo dei moduli del software, partendo dal concetto di complessità e di come il lavoro degli sviluppatori sia proprio volto a ridurla. “Il libro offre spunti che possono essere considerati ‘controversi’ ed in contrasto con le tecniche mainstream ritenute ‘best practice’, scardinando alcuni concetti che la comunità agile stessa a volte considera validi sempre e a priori”, sottolinea Valente. “Una lettura che conferma come sia impossibile ingabbiare la nostra professione in schemi prestabiliti: c’è sempre tanto da scoprire e da imparare. Programmare è una vera e propria arte”.
La storia del personal computer
“Non è nato in un garage: La storia vera del personal computer” di Fabio Carletti è la lettura perfetta per chi ha una passione per il retrocomputing. Il libro descrive nel dettaglio il lavoro svolto da una serie di aziende storiche che, a partire dagli anni Sessanta, hanno posto le basi necessarie per la rivoluzione informatica che sarebbe esplosa di lì a poco. Si ripercorrono così le fasi di lavoro che hanno portato alla nascita del primo microprocessore che, nelle mani dei famosi ‘smanettoni’ che si incontravano all’Homebrew Computer Club, ha determinato a partire dalla metà degli anni ‘70 la nascita dell’home computing.
Viaggio nel deep learning
“Programming Machine Learning: From Coding to Deep Learning” di Paolo Perrotta è una lettura tecnica in lingua inglese per comprendere, anche partendo da zero, come funziona il Machine Learning. “Gli algoritmi di ML ormai pervadono la nostra vita: basti pensare al riconoscimento facciale presente in quasi tutti i nostri smartphone. Alla fine del libro si avrà una comprensione molto pratica e concreta del funzionamento di questi meccanismi”. Il libro parte con una semplice regressione lineare ed arriva agli algoritmi di deep learning per il riconoscimento delle immagini. Si parte dalla prima rete neurale in codice python per poi mostrare l’evoluzione, passo dopo passo, del semplice algoritmo di regressione lineare iniziale. “Paolo Perrotta è un mio amico e mentore – spiega Valente – e ho avuto la possibilità di leggere e revisionare le bozze del libro in fase di stesura: lo ritengo un must have da leggere quest’estate per chi vuole fare un salto in avanti con le proprie competenze”.
Scoprire un metodo di studio
“Ottenere il massimo da un corso Full-Stack Developer spendendo qualche euro (e non è una truffa)” di Luca Solfanelli è il testo da leggere prima – e non dopo – aver iniziato un corso da sviluppatore. Con la prefazione di Iacopo Melio e le illustrazioni di Michelangela Caldarella e Caterina Brillante, quello di Solfanelli è un libro chiaro, semplice e veloce che da una parte “insegna ad insegnare”, dall’altra “insegna ad imparare”, offrendo spunti e strumenti per un approccio propositivo e sano allo studio. L’autore ha scritto il libro dopo aver partecipato in prima persona al corso per diventare sviluppatore web Hackademy di aulab condividendo la sua esperienza e rispondendo alle domande che lui stesso si era posto: “Come posso affrontare un corso al meglio? Come posso risparmiare tempo e trarne il massimo?”: ne esce fuori un metodo di studio, da applicare non solo ai corsi da sviluppatore ma in generale anche ad altri percorsi di studio.
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