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Il 5G manda in tilt gli aerei

Non è una teoria del complotto: negli Stati Uniti le compagnie aree sono in rivolta

Le compagnie di telecomunicazione americane AT&T e Verizon hanno posticipato l’arrivo di nuove linee 5G degli Stati Uniti, dopo che le proteste delle compagnie aeree. Infatti sembra che il 5G crei interferenze che mandando in tilt i sistemi elettronici degli aerei.

Il 5G crea problemi agli aerei, posticipato l’arrivo delle linee vicino agli aereoporti

Negli ultimi anni abbiamo potuto leggere di diverse teorie del complotto riguardo la tecnologia del 5G. I complottisti si sono inventati che le torri controllano la mente, che il segnale propaga il Covid-19, persino che possa causare ‘combustioni spontanee’ negli umani. Tutte sciocchezze senza fondamento scientifico. Ma un problema c’è e non è una teoria del complotto: il 5G crea problemi ai sistemi degli aeroplani.

All’inizio di quest’anno AT&T e Verizon dovevano portare il 5G in moltissime zone degli Stati Uniti, compresi alcuni aeroporti. Ma dopo le proteste delle compagnie aeree hanno posticipato al 19 gennaio. Il giorno prima, hanno però posticipato nuovamente l’arrivo vicino agli aeroporti e questa volta senza una data precisa.

aerei 5g problemi interferenze

A confermare le preoccupazioni di piloti e linee aeree la Federal Aviation Administration (FAA), che regolamenta il traffico aereo negli USA. Che spiega: “Poiché la proposta messa in uso del 5G include nuove combinazioni di livelli di potenza, frequenze, vicinanza alle operazioni di volo e altri fattori, la FAA imporrà restrizioni alle operazioni di volo che usano certi tipi di altimetri radar vicino alle antenne 5G“.

Un problema che potrebbe lasciare a terra moltissimi arei, che non possono volare senza quell’equipaggiamento che fa interferenza con le antenne 5G.

Obbligati a restare a terra

La FAA ha imposto nuove regole per la sicurezza, che hanno scatenato le proteste delle compagnie aree. I CEO di American Airlines, Delta, United Airlines e Southwest Airlines hanno detto che la situazione non è sostenibile: il traffico aereo senza i mezzi con quelle strumentazioni sarà bloccato.

“A meno che i nostri principali hub non possano volare, la maggior parte dei viaggi e delle consegne pubbliche saranno obbligati a restare a terraspiegano in annuncio pubblicato da Reuters.

Ma la situazione non è solamente federale: il rischio è che ci siano decine di migliaia di americani lasciati oltreoceano“. Infatti anche alcune compagnie come Air India, Emirates, Japan Airlines e All Nippon Airlines hanno annunciato la cancellazione dei voli verso gli Stati Uniti per via del rischio sicurezza con il 5G.

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5G e aerei: il rischio della C-band

Il problema infrastrutturale riguarda in particolare una tecnologia precisa: il C-band. Questa frequenza, in arrivo per il 5G negli Stati Uniti, precedentemente riguardava solo le TV satellitari. Ma nel marzo 2020 la Federal Communications Commission (FCC) ne ha consentito l’uso anche per il 5G. Questa tecnologia può aumentare la velocità di connessione su larghe aree. Un salto generazionale importante, visto che al momento il 5G va veloce quanto il ‘vecchio’ LTE negli Stati Uniti.

Tuttavia, anche gli altimetri radar degli aerei operano su questa frequenza. Un sensore fondamentale, visto che valuta l’altezza da terra, soprattutto quando la visibilità è ridotta. Quindi il segnale potrebbe ricevere delle interferenze, che darebbero ai piloti indicazioni falsate sull’altezza del velivolo. Qualcosa di incredibilmente pericoloso e da evitare a ogni costo.

L’amministrazione Biden sta lavorando per trovare un compromesso fra aziende di telecomunicazioni e compagnie aeree, che dovrebbe consentire di utilizzare il 90% delle torri 5G. Questo migliorerebbe il servizio di rete, evitando però cancellazioni di volo negli Stati Uniti e per chi dall’estero vola in terra americana.

Una situazione complessa, ma che sembra poter essere arginabile. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.

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Source
Mashable

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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