L’importanza del 5G per arte, cultura e informazione

PAESTUM – Cosa mai può unire tecnologia, cinema e Paestum? Insomma, per certi versi possiamo comprendere l’abbinamento tra gli ultimi due elementi. Da un lato infatti abbiamo l’affascinante cittadina dell’ex Magna Grecia, con i suoi iconici e suggestivi templi, dall’altro una delle arti più apprezzate dal grande pubblico, un’arte che punta in primis sull’utilizzo di quelle immagini evocative di cui Paestum è davvero piena.
Ma la tecnologia?
A portare al centro dell’attenzione questo connubio tra innovazione e cultura è stata ZTE che, in occasione del Cilento Film Festival, ha voluto organizzare una tavola rotonda dedicata proprio a questo apparentemente insolito binomio.

ZTE sponsor del Cilento Film Festival

Facciamo però un passo indietro. Quest’anno ZTE è stata uno degli sponsor del Cilento Film Festival, una manifestazione giunta quest’anno alla sua seconda edizione e nata con l’intento di favorire il confronto tra i cineasti e gli artisti provenienti da ogni parte del mondo.

Qual è il nesso tra i due mondi? A spiegarlo è Lucio Fedele, Vice President di ZTE: “Il cinema è però tra le arti quella che più di tutte è nata, è cresciuta e si è sviluppata di pari passo con la tecnologia e l’innovazione”

È quindi qui che entra in gioco l’azienda cinese, che ha deciso di mettere a disposizione dell’evento il suo know-know. Questo però è solo un piccolo tassello di un piano molto più grande ed elaborato, un piano che vede ZTE collaborare con il territorio e le istituzioni per andare a valorizzare quello che il Bel Paese ha da offrire. Da qui il nome scelto per la tavola tavola rotonda: “La Cultura della Rete e la Rete per la Cultura”.

5G e cultura, il binomio al centro della tavola rotonda di ZTE

Come si concretizza tutto questo? Come si legano tecnologia, 5G e cultura nel 2022?

Siamo soliti pensare che la tecnologia sia qualcosa di freddo, asettico, senz’anima. E più la tecnologia si allontana dalla nostra quotidianità più ci riesce difficile coglierne i benefici. Insomma, possiamo agilmente comprendere perché è comodo avere uno smartphone ma perché dovremmo gioire per la presenza del 5G? Come può fare la differenza la realtà aumentata? Cosa ce ne facciamo del metaverso?

Vi facciamo qualche esempio pratico prendendo spunto dalle discussioni nate durante la tavola rotonda organizzata da ZTE, che ha visto alternarsi figure istituzionali, come il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Salerno Raffaele Tarateta, a personalità come Massimo Bonetti, regista, attore e sceneggiatore, fino ad arrivare ai rappresentati di diverse realtà del territorio, come Maria Rosaria della Rocca, Dirigente Ufficio Ambiente per la Regione Campania, Giuseppe Abbagnale, CEO di Connectivia, Francesco D’agostino, Professore associato Università degli Studi di Salerno, Michele Nappi, ordinario presso la stessa Università, e Sergio Parolari, Direttore ZTE per gli standard tlc e Vicepresidente 3GPP RAN2.

Pensate ai musei. Nella nostra testa tendono ancora ad essere luoghi rigidi, con bacheche di vetro, cordini a protezione delle opere e lunghe didascalie da leggere; in realtà i musei oggi possono prendere vita grazie alla tecnologia, con visite guidate che ora sono a portata di smartphone, con QR code che ci permettono di espandere l’esperienza, con elementi interattivi che permettono di toccare la cultura e la storia del nostro Paese.Ma non solo. Come spiega il Vice President di ZTE, Lucio Fedele, il colosso delle telecomunicazioni ha aperto a L’Aquila un enorme centro di Innovazione e Ricerca che, da ormai quattro anni, porta avanti sperimentazioni importanti, sperimentazioni che hanno permesso di navigare i modelli 3D della chiesa di Fossa, danneggiata dal terremoto del 2009, e della chiesa di Collemaggio.

Per fare tutto questo però servono i dati. Ed è qui che entra in gioco il 5G. La connettività di ultima generazione rende possibile l’accesso e l’utilizzo di tutte queste tecnologie, diventando un elemento vitale per lo sviluppo del territorio e delle singole realtà.
Ecco perché è importante per ZTE collaborare anche con i sindaci e le istituzioni, aiutandoli tanto nel posizionamento delle antenne quanto nello sviluppo di un piano adeguato.

Lo sappiamo, starete già pensando: “Altre antenne? Ma non fanno male?”
In realtà no. Ad oggi nessuna ricerca scientifica ha fornito prove a favore di questa teoria. Anzi, come spiega anche il Professor Michele Nappi, è più nocivo lo smartphone in tasca di un’antenna 5G sopra la testa.
Questo ovviamente non significa installarle ovunque, senza riguardi. Come spiega Maria Rosaria della Rocca, “non c’è futuro senza controllo e senza monitoraggio”.

Raccontare la tecnologia

Proprio per evitare allarmismi diventa fondamentale affidarsi a qualcuno che possa raccontare la tecnologia.
Entrano così in gioco i content creator. E se da un lato è vero che oggi lo smartphone rende tutti potenziali creatori di contenuti, dall’altro è bene ricordare che non tutti poi sanno effettivamente fare informazione, cultura e arte. La chiave, come racconta la nostra Fjona Cakalli al termine dell’evento di ZTE al Cilento Film Festival, è saper raccontare in maniera vera e umana la realtà, su qualsiasi medium, sfruttando quindi la tecnologia ma senza perdere di vista il rapporto con gli altri.

Tecnologia e cultura viaggiano sempre più spesso a braccetto e la tavola rotonda di  ZTE Italia lo ha evidenziato, mostrando come questo connubio sappia generare discussioni che fanno guardare al passato della nostra storia quanto al futuro dell’innovazione.

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