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La lunga storia di Tiscali, dai nuraghi alla fibra | Intervista in live #SpazioAllOspite

Renato Soru ci ha raccontato tutto della sua azienda, nel nuovo appuntamento di #SpazioAllOspite

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Giovedì 18 giugno c’è stato un altro importante appuntamento per  #SpazioAllOspite, con la partecipazione di una figura particolarmente di rilievo. Si tratta di Renato Soru, CEO e Fondatore di Tiscali, una delle aziende tech più importanti a livello italiano. Un uomo che ha contribuito in maniera rilevante alla digitalizzazione del Paese e soprattutto della sua Sardegna, che ci ha raccontato tanti aneddoti interessanti sulla sua storia, fornendo il suo importante punto di vista sulla situazione attuale.  Ripercorriamo insieme la chiacchierata in questo riassunto.

L’antico passato di Tiscali e quello più recente

tiscali renato soru diretta spazioallospiteInnanzitutto Soru ha voluto specificare come non sia stato lui il primo a portare la rete in Sardegna. Il merito va infatti a Nicola Grauso, editore anche de L’Unione Sarda, che diventò il primo giornale online in Europa. Una spinta importante venne dal CSR4, un centro di ricerche sardo, guidato da Carlo Rubbia che già aveva giocato un ruolo chiave nella nascita del web ai tempi della sua presenza al CERN di Ginevra. Sarà proprio questa struttura a dare vita alla prima pagina web italiana.

Dopo questa premessa, si è passati a Tiscali, spiegando l’affascinante origine del nome dell’azienda. L’ispirazione nasce da un piccolo sito archeologico così chiamato sul confine dei due paesini sardi Dorgali e Oliena. Si tratta di un villaggio nuragico, costruito all’interno del monte Tiscali. Un luogo impervio, difficile da raggiungere, dove nascondersi e proteggersi isolati. Tiscali nasce da questa ispirazione, ma ovviamente opposta: l’obiettivo è farsi trovare ed entrare in contatto con più persone possibili e luoghi lontani.

Anche senza considerare questa origine antichissima, la storia di questa azienda inizia molto lontano nel tempo. Tutto parte da quando Soru iniziò, poco dopo la laurea alla Bocconi di Milano, a lavorare in una merchant bank. Qui ha potuto fare esperienza di una rete di informazioni in tempo reale, Reuters, e alle successive evoluzioni del processo, come quelle introdotte da Bloomberg.

Proprio in questo periodo Soru inizia ad appassionarsi alla rete. Prima gli abbonamenti a sistemi più avanzati, poi piano piano approfondì sempre di più. Quando scoprì che a Cagliari si stava sviluppando Video On Line, contattò Grauso, proponendosi come socio del progetto. Questi rifiutò, ma gli suggerì di riproporre lo stesso approccio in altri Paesi, di modo da creare successivamente un’unione sempre più ampia. E così, Renato Soru partì.

Alla volta di Praga!

tiscali renato soru diretta spazioallospiteEra la frontiera e la frontiera non è un viaggio di salute“. Correva l’anno 1994 e la Repubblica Ceca, appena uscita dal blocco sovietico, era l’Europa ‘nuova’, un territorio che aveva voglia di ripresa e in cui c’erano grandi opportunità. Per questo motivo Soru partì per Praga, con l’obiettivo inizialmente di installarvi una rete di supermercati e successivamente rivenderla, così come aveva fatto in precedenza in Sardegna. A quel punto però il piano cambiò e l’imprenditore decise di accogliere la complessa sfida di portarvi la rete Internet.

Raggiunto l’obiettivo, insieme al proprio socio decise di vendere tutto per una cifra importante e con quella tornare a investire in Sardegna, sfruttando l’apertura delle licenze di telecomunicazione. L’idea iniziale era quella di riproporre il modello di implementazione e rivendita successiva. Tuttavia poi si è innamorato del suo lavoro e ha voluto portarlo avanti sempre di più. E i risultati si sono visti, con l’azienda che in soli 4 anni è riuscita a raggiungere il miliardo di euro di fatturato.

Dopodiché c’è stata l’esperienza politica e la scelta di non ritirarsi del tutto, di non vendere la compagnia. Una decisione che forse sarebbe stata utile, ammette Soru, ma che a conti fatti non ha voluto fare. “Volevo un posto dove tornare“, ci ha spiegato.

L’importanza dell’obbligo di interconnessione per Tiscali (e non solo)

tiscali renato soru diretta spazioallospiteParlando delle difficoltà nell’ingresso in un settore monopolizzato da Telecom, Soru ha spiegato l’importanza dell’obbligo di interconnessione. All’epoca infatti i diversi sistemi non potevano essere chiusi, proprio per permettere la concorrenza. Quella norma garantiva che i clienti di un servizio potessero connettersi anche con quelli di altri, evitando la consolidazione totale delle posizioni dominanti. Senza quello, difficilmente gli utenti avrebbero scelto un servizio che contava un numero di sottoscrizioni minimo, impedendo la crescita di un’impresa nelle sue primissime fasi. In questo modo si ostacola l’innovazione.

Proprio questo tipo di norme sarebbero necessarie anche in altri settori moderni. Servizi come WhatsApp sono spesso tecnologicamente arretrati rispetto ai competitor, ma la propria base di utenti li rende quasi impossibili da superare. L’introduzione di un obbligo di interconnessione è auspicabile, secondo Soru, per rilanciare a livello europeo la concorrenza del settore e, di conseguenza, l’innovazione.

A questo punto, il discorso vira sul concetto di imprenditore. Per Renato Soru, si tratta di un mestiere che arriva per vocazione inizialmente, ma si può anche diventare tali. Serve coraggio, certo, ma non necessariamente meno di accettare un posto fisso, con la consapevolezza che si uscirà da quell’ufficio solo decine di anni più tardi, ormai vecchi e stanchi. E comunque non deve mai essere imprudenza: “Avere un’idea di impresa, senza avere un’idea di finanziamento è una mezza idea“, ci ha ricordato.

La burocrazia italiana tende a ostacolare le imprese, anche se non è sempre questo il caso. Soru ha raccontato di quanto sia stato facile (da questo punto di vista) richiedere le autorizzazioni per Tiscali all’epoca. Paradossalmente era stato meno impegnativo che aprire un bar, in termini di documentazione.

Gli incontri sulla strada di Tiscali

tiscali renato soru diretta spazioallospiteNel corso della chiacchierata, c’è stato spazio per parlare anche di grandi figure che Soru ha conosciuto nel suo percorso o che l’hanno guidato. Piccoli e grandi aneddoti su nomi importanti dell’informatica, come Bill Gates che per primo lo ha introdotto al concetto di tablet. Senza contare l’influenza di Adriano Olivetti, un modello importante di imprenditoria, per Soru.

Tuttavia, una figura che ha voluto ricordare è Elserino Piol, una figura fondamentale dello sviluppo di Internet e un nome chiave per la nascita delle società di venture capital italiane. Soru lo ha definito una delle persone più importanti per la propria vita, dopo il padre. Quando stava cercando finanziamenti e le banche non lo accettavano, fu con lui che fu messo in contatto. Al loro primo incontro gli disse: “Mi piace molto quello che ha fatto, solo mi spiace che l’ha fatto lei e non l’ho fatto io“. E poi in una riunione di un’ora in una banca milanese chiusa un sabato pomeriggio, decise di investire. Soru gli propose la metà della percentuale che richiedeva per quella cifra. Piol accettò e fu un grande affare per entrambi.

Nel percorso di Soru poi c’è stata l’esperienza politica. Una scelta che, come dicevamo, non ha particolarmente favorito l’azienda, anzi. Tuttavia Soru ha voluto sottolineare quanto l’abbia cambiato in meglio. Trovarsi faccia a faccia con essa gli ha fatto comprendere quanto questo tipo di attività sia complesso, molto di più che la gestione aziendale. Una complessità a cui oggi si tende a non dare più peso, in un momento in cui molti credono sia accessibile a tutti, ma che in realtà avrebbe bisogno di nuovi grandi maestri.

Il futuro di Tiscali e del Paese

Spostandosi sul tema dell’identità, soprattutto quella sarda, l’imprenditore ha ricordato quanto sia stata importante nel primo periodo della vita dell’azienda. Dopotutto Tiscali è diventato uno dei più grandi employer della storia dell’isola e l’economia digitale odierna della Sardegna probabilmente non ci sarebbe senza il suo contributo.

Tuttavia, a oggi è più evidente la complessità e i rischi legati a questo concetto e soprattutto per Soru è importante guardare avanti. Il ricordo delle tradizioni e della cultura locale è importante, ma più che l’identità del passato, pensa sia rilevante quella che si costruirà in futuro. Un futuro che per Tiscali passa verso un’espansione e una connessione con realtà sempre più grandi.

Un’iniziativa importante è quella di Open Fiber, per cui Soru ha espresso parole di elogio. Si tratta di un modo per lanciare un macigno nella ristagnante discussione italiana sulla fibra. Un modo per avere finalmente una rete solida e performante, slegata dal vecchio approccio monopolistico.

La chiacchierata con Soru si è conclusa con un consiglio letterario (Il profeta di Khalil Gibran, segnatevelo) e una riflessione sul fallimento. Questo ovviamente non va cercato, ma è importante saperne ricavare il meglio. Tiscali stessa non è decisamente un fallimento, ma avrebbe potuto forse ottenere risultati ancora migliori. Proprio per questa ragione, l’imprenditore ha sempre voluto raccontarsi. L’obiettivo, ci ha detto, è “provare a ispirare qualcuno. Spero che sia accaduto“.

Se siete curiosi di approfondire la nostra chiacchierata con Renato Soru, CEO e fondatore di Tiscali, vi invitiamo a recuperarla sul nostro canale Twitch!

Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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