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La nostra recensione di LARQ, la prima bottiglia autopulente

Arriva dalla California la prima bottiglia al mondo capace di autopulirsi e di purificare l’acqua

Abbiamo testato LARQ, la prima bottiglia capace di autopulirsi e di purificare l’acqua contenuta al suo interno.

Scopriamo come funziona la bottiglia LARQ, lanciata da un’azienda californiana, e quali sono le sue caratteristiche.

LARQ: lo spirito dell’azienda

LARQ, nome che identifica sia l’azienda californiana sia il prodotto di cui vi parleremo, nasce per una necessità che campeggia sul sito ufficiale.

Quella di LARQ, si legge, è “una visione semplice in cui la tecnologia innovativa può essere combinata con un design stimolante, per aiutare le persone ad accedere facilmente e in modo sostenibile all’acqua potabile incontaminata.”

Uno dei fondatori, Justin Wang, ha poi dichiarato l’ambiziosa mission dell’azienda: quella di “eliminare definitivamente la necessità di acqua in bottiglia di plastica monouso”.

LARQ

Cos’è la bottiglia autopulente LARQ

La bottiglia LARQ funziona grazie alla tecnologia brevettata PureVis™ UV-C LED, che non è tossica perché del tutto priva di mercurio.

Sono proprio i LED presenti nel tappo della bottiglia a purificare l’acqua contenuta al suo interno.

Come funziona LARQ

Occorre anzitutto mettere in carica il tappo della bottiglia, grazie al cavo micro-USB in dotazione. Durante il caricamento (che nel caso del prodotto testato per la nostra recensione si è completato in un paio d’ore) la ghiera del tappo si illumina in modo intermittente di verde. Quando il colore verde smette di pulsare e rimane fisso, la carica può considerarsi completata. La durata garantita di una ricarica è di un mese.

A questo punto non si dovrà che riempire la bottiglia d’acqua, almeno sino a un livello segnato nel contenitore (se non lo si raggiunge, il processo di purificazione non ha inizio).

Dopo di che, a seconda di quanto si vuole purificare l’acqua, si può premere al centro del tappo una o due volte. Si innesca così un processo che dura rispettivamente uno o tre minuti. La ghiera stavolta lampeggerà di blu sino alla fine del processo.

Dopo la purificazione in “normal mode” (della durata di un minuto) o in “adventure mode” (di tre) avrete eliminato dall’acqua e dalla bottiglia sino al 99,9999% di germi, batteri e altri contaminanti biologici nocivi.

LARQ tappo

Perché funziona

Nel tappo della bottiglia LARQ è alloggiata una batteria ricaricabile ai polimeri di litio, e i LED UV-C della tecnologia proprietaria durano sino a 40 volte di più rispetto alla tecnologia UV convenzionale a base di mercurio.

I LED UV-C del tappo innescano una reazione fotochimica che distrugge il DNA dei virus e dei batteri. La tecnologia UV-C, per capire la sua efficacia, oggi viene utilizzata negli ospedali per sterilizzare le superfici delle stanze dei pazienti.

Autopulizia e tenuta termica

La bottiglia LARQ non si limita a purificare l’acqua appena versata. Ogni due ore viene infatti innescato un processo di autopulizia, per evitare i ben noti cattivi odori delle bottiglie, quando l’acqua rimane al loro interno per un lungo periodo. Nei giorni di test abbiamo volutamente lasciato l’acqua per diverse ore dentro il contenitore, ed effettivamente il sapore è rimasto immutato.

Inoltre, la struttura di acciaio inossidabile a doppia parete per l’isolamento termico mantiene l’acqua fredda per 24 ore e calda per 12.

I modelli in commercio

La bottiglia LARQ è stata messa in commercio in due differenti versioni. Il modello classico, LARQ Bottle, è disponibile in cinque colori e con capienza di 500 o 740 millilitri. La LARQ da noi testata, come si vede dalle due immagini… amatoriali, è la versione nera da 740 millilitri.

Esiste poi la variante LARQ Bottle Moviment, in sette fantasie bicolore, da 710 o 950 millilitri. Pensata “per le avventure all’aria aperta”, come leggiamo sul sito ufficiale, è più leggera della versione standard. In compenso non ha l’isolamento termico (determinato proprio dalla doppia struttura in acciaio inossidabile, che ne aumenta il peso).

Con lungimiranza, l’azienda californiana vende singolarmente anche il solo tappo della LARQ. Sono inoltre acquistabili il cavo micro-USB, una custodia in neoprene, una in silicone e un copritappo in silicone dotato di moschettone.

LARQ stock

LARQ e l’ambiente

LARQ è attenta all’ambiente non solo perché il prodotto non ha filtri da cambiare ed è il primo sistema di depurazione dell’acqua portatile che non utilizza mercurio.

Acquistando una bottiglia LARQ, si devolve parte della somma a 1% for the Planet, programma che finanzia organizzazioni non profit ambientali in tutto il mondo.

Test e considerazioni

La qualità della purificazione dell’acqua tramite LED UV-C, per quanto chi scrive queste righe non sia un tecnico di laboratorio e abbia dovuto limitarsi alle proprie papille gustative, è risultata davvero eccellente. L’autopulizia, poi, evita qualunque corruzione del sapore anche a distanza di molte ore.

Il design è accattivante, e il fatto che l’autonomia con una sola carica sia di un mese elimina molti dei dubbi legati al costo non eccessivamente esiguo.

Anche perché, potenzialmente, portando con sé LARQ si è in grado di bere con una buona tranquillità l’acqua proveniente da qualunque fonte. Oltre a eliminare un cospicuo spreco di plastica. Due grosse comodità per chi viaggia di frequente.

Unico limite, almeno nella versione da noi testata, le dimensioni e il peso. Ma i pro di questo prodotto ci pare superino di gran lunga i contro (che sono già stati ovviati con la versione Moviment).

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LARQ e il programma Amazon Launchpad

La bottiglia autopulente LARQ fa parte del programma Amazon Launchpad, lanciato nel 2015 e presente in diverse Paesi europei oltre che negli Stati Uniti, in Australia, Canada, Messico e India.

Amazon Launchpad, che oggi conta su uno shop di circa 12.000 prodotti, si prefigge di supportare il lancio di startup che propongono prodotti innovativi, suddivisi in più di 30 categorie tra cui elettronica, moda e arredamento. Finora Amazon Launchpad, che inoltre organizza il premio Startup dell’anno, ha agevolato più di 2.000 startup in Europa. Questo grazie anche alla collaborazione con oltre 200 società di venture capital, acceleratori di start-up e piattaforme di crowdfunding.

Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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Autore

  • Claudio Bagnasco

    Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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