Con l’estate, il caldo e le prime fugaci vacanze, la voglia di un’automobile cabrio arriva puntuale quanto l’acquisto della crema solare e dell’anti-zanzare. Ma se voleste puntare su delle auto cabrio economiche, cosa offre il mercato? Nonostante un netto calo di questo mercato, con il pubblico che vira verso i SUV, ci sono almeno 10 automobili con tetto in tela capaci di darvi un sorriso d’estate, ma anche di accompagnarvi in inverno tra pioggia e freddo. Questa è la nostra TOP 10 delle migliori auto cabrio economiche: pronti a scappottare?
Abarth 595C, la Hot Hatch con (quasi) il vento tra i capelli
La nostra TOP 10 delle migliori cabrio economiche include tutte le 10 automobili con tetto apribile più economiche presenti sul mercato, con prezzi che partono da 14.000 fino a sfiorare i 40.000 euro. Andremo in ordine alfabetico, e non possiamo che partire da una delle cabrio più diffuse in Italia, FIAT 500C. Ma chi tra voi è esperto di alfabeto sa che non può essere lei la prima: infatti ad aprire le danze c’è la sorella “punta” dallo Scorpione, la Abarth 595C.
La 500 Abarth, come è ancora nota tra gli appassionati nonostante da diversi anni il suo nome ufficiale sia 595 (o 695 per le versioni più estreme), offre tanta potenza, divertimento e una sana dose di ignoranza in dimensioni davvero contenute. Con i suoi 3,66 metri è la una delle auto più corte di oggi, ma grazie a ciò che troviamo sotto il cofano è anche una delle più potenti. Tutte le Abarth 595 sono dotate del mitico 1.4 T-Jet turbobenzina, un motore affidabile e robusto, con potenze comprese tra i 145 CV della versione base e i 180 CV delle Competizione.
Insieme alla immancabile versione chiusa, da circa 10 anni Abarth propone la versione Cabrio del mito italiano. Come per la FIAT 500 di partenza, non si tratta di una vera e propria cabriolet. Le portiere e i montanti laterali rimangono infatti al loro posto: la parte centrale del tetto è invece realizzata in tela, con il lunotto in vetro integrato. Con un semplice tocco, tutta la parte centrale dell’auto si adagia sopra il bagagliaio, lasciando l’intero abitacolo “en plein air”, con il vento tra i capelli. Per avere l’esperienza cabrio, però, bisogna rinunciare al portellone posteriore, sostituito da un piccolo sportello più stretto e meno pratico. La capienza, però, rimane la stessa: 185 litri.
Questa soluzione così originale mantiene tutte le caratteristiche di 500, dall’estetica inconfondibile alla ottima guidabilità, compresi confort e rumorosità entro gli stessi livelli (non eccelsi, a dire la verità) della versione chiusa. L’unica controindicazione è la visibilità posteriore a capote abbassata, davvero limitata. E allo stesso modo, la versione Abarth offre tutte le prerogative della 595 chiusa: motore potente e vigoroso, cambio a 5 marce piuttosto preciso, un gran sound dagli scarichi (amplificato dall’assenza del tetto) e un’esperienza di guida divertente e inconfondibile. Abarth 595C non è la più precisa, affilata o efficace hot hatch: ha però tanto carattere, un’ottima agilità e un motore da 160 CV davvero carismatico. Peccato per l’impossibilità di staccare i controlli di stabilità, un difetto per i più smaliziati.
Abarth 595C non è disponibile nella versione “base” da 145 CV, che forse ben si sarebbe sposata con la guida “en plein air”, meno alla ricerca delle prestazioni e più delle sensazioni. Abarth invece propone le tre versioni più potenti e costose: la Turismo, più lussuosa e dotata di 160 CV, la Competizione, più sportiva e cattiva, capace invece di 180 CV, e la Esseesse da 180CV, la più affilata e dedicata anche alle prestazioni in curva. Essendo un oggetto del desiderio per tantissimi e molto ricercata, i prezzi sono piuttosto alti: si parte da 29.200 euro per la versione Turismo, sfiorando i 34.000 per la Esseesse. Tanti, certo, ma qui l’esclusività dell’unica Hot Hatch cabrio (o quasi) si paga cara.
BMW Serie 2 Cabrio, con la scoperta dell’Elica si possono fare affari
Dalla piccola e cattiva Abarth 595C passiamo ad un’altra auto che rientra appena nella definizione di “auto cabrio economiche”: BMW Serie 2 Cabrio. Partiamo subito dalla nota dolente: il prezzo. Questa BMW è la porta d’accesso al mondo delle scoperte della Casa bavarese, ma è ancora un’auto piuttosto costosa: si parte infatti da 37.750 euro per la 218i da 136 CV. C’è un però: questa BMW Serie 2 è alla fine della sua carriera, e tra pochi mesi arriverà il nuovo modello. Se siete interessati, quindi, potreste strappare un bel prezzo in concessionaria: io ve l’ho detto…
Torniamo ora sulla bella Serie 2 Cabrio. Come è facile intuire dal nome, si tratta della versione scoperta della Serie 2 Coupè, la piccola sportiva di Monaco basata sulla vecchia generazione di BMW Serie 1. Questo significa che, al contrario dell’attuale Serie 1, quest’automobile ha la trazione posteriore, come una vera auto sportiva. Certo, se la sceglierete in versione 218i, con il 1.5 tre cilindri turbo da 136 CV, non sarà un mostro da drift. La trazione posteriore, però, comporta dei vantaggi impareggiabili per il piacere di guida. Una ripartizione dei pesi perfetta, 50% all’anteriore e 50% al posteriore, uno sterzo preciso e cristallino e una dinamica di guida da riferimento.
Anche con i motori meno potenti, BMW Serie 2 Cabrio è agile, divertente e molto facile da guidare tutti i giorni, con un raggio di sterzata molto contenuto che la rende adatta anche alla vita in città. La capote è poi in tela, vecchia scuola, ma garantisce un’ottimo isolamento dall’esterno, e con un meccanismo elettrico che richiede solo 20 secondi per essere ripiegata. La linea è classica, sportiva ed elegante allo stesso tempo, e all’interno il sapore è tipicamente BMW. I materiali sono molto buoni, così come i materiali, e lo spazio per 4 persone è assicurato. Anche il bagagliaio è piuttosto capiente, con 335 litri a capote su e 280 a capote ripiegata.
Non ha le ultime tecnologie del Gruppo BMW a livello di infotainment, ADAS e connettività, ma rispetto alle sorelle più moderne ha ancora un sapore classico, più analogico, anche con il 1.5 della 218i. Questo piccolo motore è vispo, molto silenzioso e parco nei consumi, perfetto per l’utilizzo su una cabrio. Se poi volete usare la vostra Serie 2 Cabrio tutto l’anno, potete sceglierla anche con il mitico 2.0 turbodiesel da 150 o 190 CV di 218d e 220d. Potente e poco assetato, è però un po’ rumoroso: non l’ideale su una scoperta. Ma che la scegliate con il 2.0 diesel, con il 1.5 tre cilindri o con il bellissimo 6 cilindri in linea da 340 CV della M240i, BMW Serie 2 Cabrio è ottima per la vostra estate, ma anche e soprattutto per la vita di tutti i giorni, anche d’inverno. Anche se non proprio a buon mercato.
Caterham Seven 275, estrema ma perfetta per l’estate (e per i trackday)
Passiamo da una cabrio pratica, poliedrica e razionale (seppur molto divertente ed emozionale alla guida) ad un consiglio assolutamente folle. Non credo infatti che chi tra voi cerchi una tra le auto cabrio economiche in lista possa considerare una Caterham, ma grazie al suo prezzo sotto i 40.000 euro non poteva non far parte di questa lista.
Per chi non conoscesse questo incredibile mezzo a metà tra una moto e un calabrone impazzito, la Caterham Seven è una vera e propria arma letale. Il progetto originale è nato oltre 60 anni fa, nel 1957, come Lotus Seven dal genio di Colin Chapman, il fondatore della Casa inglese. La Seven nacque come automobile puramente dedicata al piacere di guida. Peso ridotto all’osso, zero fronzoli e confort, nessun motore eccessivamente potente: tutto è incentrato sul divertimento e l’efficacia al volante. Nel 1973, Lotus cessò di produrre la Seven, e decise di vendere il progetto a Caterham, uno dei più grandi concessionari Lotus del Regno Unito.
Da quell’anno, da quasi 50 anni, Caterham continua a produrre la Seven con pochissime modifiche dal progetto originale. Siamo di fronte infatti ad un vero dinosauro, fin dall’estetica. Paraurti gonfi e tondi, mascherina squadrata, ruote anteriori scoperte e dimensioni lillipuziane: la Seven è proprio un’auto di altri tempi. Lo spazio a bordo è infatti limitatissimo (se siete più alti di 1.70 m dovete scegliere la versione SV, con telaio allargato e allungato: così ci stanno, o meglio riescono a guidarla, anche i più alti), lo spazio per i bagagli è quasi inesistente e le portiere sono optional, nonchè fatte di plastica. Anche la capote è rudimentale, talmente complessa da mettere che è quasi un equipaggiamento superfluo.
Ma allora perchè piace così tanto? Perchè è l’automobile con la guida più pura e divertente che ci sia. La versione più abbordabile della Seven è la 275, dotata di un 1.6 aspirato Ford da soli 135 CV. Possono sembrare pochi, è vero, ma il peso è quello di una moto da turismo: la bilancia si ferma a 540 kg, esattamente 1000 kg meno della BMW Serie 2 di prima per farvi un esempio. Il risultato è un’auto velocissima, agile e maneggevole come una vera auto da corsa, e capace di restituire delle sensazioni uniche. Le sospensioni sono molto raffinate, i freni sono potenti e la trazione posteriore non mette mai in difficoltà.
Non è un’auto nata per passeggiare: la Seven è nata per divertire, per correre, su un passo di montagna, in pista o su una strada costiera libera e selvaggia. Nonostante sia così piccola e leggera, il prezzo non segue questo mantra: la Caterham Seven 275 parte da 39.500 euro, optional esclusi. Quali? Le portiere, il riscaldamento, il tetto, il telaio SV. Niente clima, niente radio, niente sedili riscaldati. La Seven è nuda e cruda, prendere o lasciare.
Citroen C1 Airscape, la citycar per eccellenza con una marcia in più (e un tetto in meno)
Da un’auto completamente folle ad una piccola citycar tutta commissioni, vita quotidiana e razionalità, che però aggiunge a questa ricetta un pizzico di divertimento. La quarta auto nella nostra lista di cabrio economiche è la più economica di tutte, la Citroen C1. La piccola utilitaria francese, nata insieme alle sorelle Peugeot 108 e Toyota Aygo, ha però una caratteristica in comune con la Caterham Seven: la leggerezza.
Grazie alla sua carrozzeria davvero compatta (è lunga solo 3,43 metri), infatti, pesa solo 840 kg in ordine di marcia. Questo aiuta il 1.0 tre cilindri aspirato, che di cavalli ne ha solo 72, a spingere con vivacità la C1, e a consumare davvero poco. Dentro poi, nonostante sia così piccola, è spaziosa davanti anche per i più alti, mentre dietro i due passeggeri saranno un po’ più stretti, ma capaci di fare anche viaggi medio-lunghi. Non manca poi un sistema di infotainment semplice ma efficace e soprattutto lui, il tetto in tela Airscape. Si tratta di un optional disponibile per l’allestimento più completo, Shine. Costa circa 1.000 euro, ed è disponibile in tre colori: nero, grigio e lo sfizioso rosso.
Come per FIAT 500C, non si tratta di un vero e proprio tetto apribile: portiere, montanti e, in questo caso, anche il lunotto rimangono al loro posto. Il tetto però si apre dalla base del parabrezza fino a sopra le teste dei passeggeri posteriori, per una lunghezza di 80 cm. La tela è ripiegabile elettricamente ed è regolabile in infinite posizioni intermedie, per aprire la porzione di tetto che vi serve. Può non sembrare granchè, ma su una utilitaria da usare tutti i giorni la possibilità di guidare con solo il cielo sopra di voi è davvero una gran gioia. Un tetto così può far svoltare una giornata storta, e non pregiudica nessuno dei pregi di C1.
La piccola francese conserva infatti l’estetica sbarazzina e particolare, e l’incredibile agilità. C1 è in grado di infilarsi in ogni spazio nel traffico, ed è facilissima da parcheggiare anche nei posti più piccoli. La visibilità è buona, è molto facile da guidare e, anche fuori città, lo sterzo preciso e il peso ridotto la rendono quasi divertente. Peccato per la rumorosità un po’ alta in autostrada (identica alle versioni a tetto rigido, però) e al piccolo bagagliaio da 196 litri. In città però è una vera regina, tra vicoli, viuzze e scatti al semaforo, e con questo tetto ha una marcia in più. Il prezzo? La versione Shine parte da 14.100 euro, a cui vanno aggiunti i 1000 euro per il tetto in tela. Non pochi, certo, ma la dotazione di serie è molto completa, e con 15.000 euro è la auto cabrio più economica di questa lista.
FIAT 500C, la best seller che continua a far innamorare
In Italia, abbiamo una grandissima tradizione nella produzione di piccole spider divertenti e spensierate. FIAT 124 Spider, FIAT barchetta, Alfa Romeo Spider, Alfa GTV, Alfa Duetto, per non parlare poi delle speciali Ferrari, Lamborghini o Maserati… Noi italiani subiamo il fascino di una convertibile meno solo di quegli irriducibili ottimisti degli inglesi, che da sempre offrono auto cabrio economiche (e non) sfidando il loro proverbiale meteo. E questo si ripercuote in questa classifica, dove le auto italiane sono davvero tante. Pochi giorni fa abbiamo presentato la nuovissima e inedita FIAT 500X Yachting, la versione con tetto in tela del SUV 500X, ma la vera star della auto cabrio economiche è lei, la FIAT 500.
La prima 500 del 1957 era disponibile fin dai primi anni con il tetto apribile in tela, scelto sia per risparmiare sul prezzo dell’acciaio per il tetto sia per dare più respiro in abitacolo. Ma al fianco della normale 500 nacque presto la 500 Trasformabile. Questa piccola 500 manteneva portiere e montanti al loro posto, permettendo però di arrotolare la tela fino a poco sopra il cofano motore, per poter avere una piccola cabrio in garage. Ed è stata proprio questa l’ispirazione che ha portato alla nascita della FIAT 500C, da anni la cabrio più venduta d’Italia.
Basata sulla classica FIAT 500 del 2007, il Cinquino a cielo aperto mantiene infatti portiere, montanti laterali e parabrezza della 500 “berlina”. Sopra la testa, invece, troviamo un tetto ripiegabile elettricamente in tela che include anche il lunotto, e si ripiega poco sopra il vano bagagli, come nella 500 Trasformabile. Per il resto, però, rimane una 500 normalissima, con tutti i pregi e difetti che ne conseguono. L’estetica è senza dubbio splendida: tanto elegante e raffinata quanto simpatica e alla mano, la 500 da 14 anni piace a tutti. La versione C, se possibile, la rende ancora più simpatica e sfiziosa, soprattutto se scegliete la tela di colori a contrasto come il beige, il rosso o il blu. L’interno rimane invariato, con l’estetica davvero riuscita, elegante e divertente, con tutto quello che serve per un’auto moderna.
Queste caratteristiche fanno da contraltare ad un’ergonomia da rivedere (a partire dal folle sedile con seduta basculante, un incubo per i più alti di 1,80 m) e materiali e assemblaggi decisamente scarsi, senza dimenticare la risicata abitabilità posteriore, che in versione cabrio peggiora ulteriormente a livello della testa. Nonostante questo, comunque, FIAT 500 rimane un successo, grazie anche ad una guida facilissima, agile e quasi divertente. Quasi perchè, da qualche tempo, i motori più potenti della gamma (il 1.3 MultiJet da 95 CV e il 900 Twinair da 85 e ben 105 CV) non sono più disponibili. L’unico motore con cui è oggi ordinabile FIAT 500C è il 1.0 Hybrid. Si tratta di un 1.0 tre cilindri aspirato della nuova famiglia FireFly, accoppiato ad un piccolo motorino elettrico a 12V che fa da alternatore, motorino d’avviamento e da un paio di CV in partenza e in ripresa.
Questo motore micro-ibrido è capace di 70CV, ed è accoppiato ad un cambio manuale a 6 marce. La fluidità è buona, i consumi sono molto più bassi rispetto al vecchio 1.2 Fire e il sound è simpatico e di carattere. Le prestazioni però sono molto tranquille, e spengono un po’ lo sterzo preciso e l’ottima agilità in curva. Per una guida cittadina e per qualche scampagnata in campagna o al mare, però, FIAT 500C è una perfetta compagna di viaggio. Non è però economica, per nulla: la versione base Cult parte da 18.200 euro, mentre una curata Dolcevita o la top di gamma Sport superano di slancio i 20.000 euro. Tanti, certo, ma la sua estetica riuscitissima e l’esperienza di guida sfiziosa la rendono la cabrio economica perfetta per la guida in città. Attenti poi alle auto a km0: con le flotte FIAT si possono fare dei begli affari…
FIAT 500E Cabrio, la prima convertibile elettrica per tutti
Rimaniamo ancora nella famiglia 500 per l’ultima e più costosa FIAT della nostra lista di auto cabrio economiche. Con il suo prezzo di partenza di 32.300 euro, chiamarla economica non è forse il massimo. Ma FIAT 500 Elettrica Cabrio ha dalla sua l’ecoincentivo statale, che può far scendere il prezzo intorno ai 22/23 mila euro, quanto una 500C termica.
Ma cosa cambia tra la 500 tradizionale e questa nuova 500 Elettrica? Tutto. Fin dal primo sguardo si nota che non è una 500 come tutte le altre. Più lunga, più larga, molto più curata e con dettagli davvero eleganti e sfiziosi, come le frecce “a pinna” laterali o i fari LED posteriori. FIAT 500 Elettrica (o 500E, come anche è chiamata) poggia su un pianale tutto nuovo, non più di derivazione FIAT Panda del 2003. Un pianale sviluppato con già la trazione elettrica in mente, e perfetto per ospitare un motore vispo e pronto e una batteria molto capiente.
Il motore disponibile per la 500E Cabrio è solo il più potente, posizionato all’anteriore. Eroga 118 CV fin da 0 giri, e permette uno scatto da 0 a 100 km/h in 9 secondi, e uno 0-50 km/h che fa impallidire diverse auto sportive. Il telaio è poi molto rigido, e grazie alle batterie posizionate in basso, tra le curve questa 500E si comporta davvero bene. Agile, stabile e mai brusca, porta il piacere di guida in un nuovo livello, mai visto sulle 500.
Grazie alla generosa batteria da ben 42 kWh ha un’autonomia reale in ciclo misto di circa 290 km, che scendono a poco più di 200 se fate tanta autostrada. Ma il suo regno è proprio la città: agile, molto scattante e facilissima da parcheggiare, FIAT 500 Elettrica rende rilassante anche il traffico più stressante. E non dimentichiamoci del tetto in tela, che rende questa FIAT 500 Elettrica Cabrio la prima automobile elettrica di grande serie cabriolet: un bel primato. È della stessa tipologia di quello della 500C tradizionale, e aggiunge alla versione con tetto rigido solo 40 kg. Per questo le prestazioni sono invariate, e anche l’autonomia non cambia di molto. Il piacere di guidare immersi nel silenzio e con il vento tra i capelli, invece, è davvero impagabile.
Non è di certo l’auto più emozionante da guidare che abbiamo in questa lista, ma è una delle più sfiziose e raffinate. Anche l’interno raggiunge un livello di finitura mai visto su una 500, soprattutto se optate per la versione di lancio LaPrima, praticamente full optional e curata nei minimi dettagli. Ottimo poi il sistema di infotainment, tra i migliori oggi in circolazione. Insomma, se viaggiate principalmente in città, magari di mare, avete dove ricaricarla spesso e non avete bisogno di percorrere tanti km al giorno, questa FIAT 500 Elettrica Cabrio è una gran bella sorpresa, una boccata d’aria fresca (e pulita) in un mondo di auto elettriche tutte uguali.
Mazda MX-5, l’icona mondiale che non smette di far sorridere
La prossima auto della nostra lista delle migliori auto cabrio economiche non può di certo essere accusata di essere poco originale. In realtà, Mazda MX-5 è rimasta l’ultima sopravvissuta di un modo di intendere l’auto romantico, un po’ antico e passionale. Si tratta infatti di un’automobile che fa del piacere di guida il suo cavallo di battaglia, ma senza rinunciare ad un’usabilità che, al netto degli spazi angusti, la rende adatta anche alla vita di tutti i giorni.
E il piacere di guida non è inteso come incredibili potenze, accelerazioni portentose o tempi sul giro impressionanti. Per Mazda MX-5, il bello sta nelle sensazioni, nell’emozione di guida, in ciò che ti suscita dentro. Il legame che si crea tra auto e conducente è intimo, personale, raro nel mondo di auto moderne sempre più filtrate e ovattate. I giapponesi chiamano questa capacità “Jimba Ittai“, ovvero il perfetto legame tra cavallo e cavaliere. Su Mazda MX-5 basta infatti il motore meno potente, il 1.5 benzina aspirato da 132 CV, per sentire tutta la sua magia.
Da fuori è immediatamente riconoscibile, con il suo disegno aggressivo ma simpatico e rassicurante, le dimensioni da utilitaria (che creano qualche problema di abitabilità per i più alti di 1,80) e le proporzioni da vera spider sportiva, con cofano lungo e abitacolo arretrato, non mentono. Qui ci si diverte. Il motore è in posizione anteriore-centrale, la trazione è posteriore e il cambio rigorosamente manuale, dagli innesti perfetti. All’interno c’è poco spazio per persone e cose, e il bagagliaio è davvero piccolo, ma c’è tutto quello che serve nel 2021: clima automatico, infotainment con navigatore e Apple CarPlay e Android Auto, Cruise Control, retrocamera, persino i sedili riscaldati.
Quello che però non manca su nessuna MX-5 è il piacere di guida. Lo sterzo è precisissimo e comunicativo, il cambio è eccellente e i due motori hanno tanto carattere. Da buoni aspirati, entrambi superano di slancio i 7 mila giri, sono fluidi e regolari e spingono bene MX-5, con la più potente 2.0 da 184 CV che stuzzica anche l’appetito dei più esigenti. Non è una drift machine (ma con le giuste modifiche può diventarlo), ma una vera sportiva di razza, emozionante e divertente come poche altre.
Ma sorprende per la capacità di affrontare il traffico, i viaggi e la vita quotidiana senza alcun fastidio, al netto dei due posti secchi e della già citata abitabilità. MX-5 è una sportiva vera, ma sa essere amichevole e accomodante 365 giorni all’anno, anche in inverno, e a tetto giù si fa amare anche a passeggio. E i costi di gestione, soprattutto con il 1.5, sono davvero contenuti, tra consumi bassi, costi di gestione economici e un’affidabilità proverbiale. A 31.800 euro, una MX-5 1.5 non sarà la sportiva più veloce in circolazione, nè la più pratica. Ma se per voi conta divertirvi davvero alla guida, lei è senza dubbio la scelta giusta. Se è la spider a due posti più venduta al mondo, un motivo ci sarà, no?
MINI Cabrio, l’inglesina scoperta diffusa in tutta Italia
La terz’ultima auto tra le nostre cabrio economiche è una delle più longeve in lista, presente sul mercato ininterrottamente da 17 anni. Dal 2004, infatti, MINI propone ai suoi clienti la Cabrio, che giunta alla terza generazione non vuole smettere di stupire. MINI ha infatti dichiarato che non mancherà una quarta generazione della sua scoperta, molto probabilmente 100% elettrica.
In attesa del suo futuro, però, scopriamo la MINI Cabrio odierna, la più curata e sfiziosa di sempre. Basata sulla tradizionale MINI a tre porte, sfoggia un look inconfondibile. Al classico stile MINI, infatti, la piccola inglesina scoperta aggiunge una capote, rigorosamente in tela, che quando ripiegata si va ad appoggiare interamente sulla parte posteriore dell’auto. Nessuna scomparsa, nessuna soluzione originale: una capote quasi interamente a vista, come si usava nelle quattro posti scoperte degli anni ’60 e ’70.
Rispetto a queste antenate, però, MINI Cabrio è incredibilmente rifinita e silenziosa. La capote è infatti parecchio spessa, e permette di avere un’insonorizzazione da tetto rigido (o quasi) anche in autostrada. In più, MINI ha realizzato un tetto in tela molto particolare, capace anche di aprire una piccola porzione della tela, come fosse un normale tetto apribile, per non costringere sempre alla pura esperienza cabrio. Una chicca che farà piacere a chi usa l’auto anche in inverno.
Ed infatti, MINI Cabrio è stata apprezzata moltissimo in Italia, anche in città con un clima più rigido. Sono quasi 30.000 le MINI Cabrio vendute dal 2004, e sono una visione comune per tanti di noi. Merito va anche alla caratteristiche originali di MINI, che sulla cabrio rimangono pressochè invariate. Tolto il bagagliaio, che dai già pochi 185 litri scende a 160, MINI Cabrio conferma la eccellente guidabilità della piccola inglese. Oggi più rifinita e comoda, MINI offre un piacere di guida raro su auto di questo tipo. Uno sterzo preciso e diretto, sospensioni rigide e controllate e una stabilità ottima anche alzando il ritmo: se vi piace guidare, questa piccola scoperta fa per voi. Il bello di MINI Cabrio è però la guida in souplesse, sfruttando il suo sterzo preciso per percorrere con dolcezza le curve dei colli piemontesi o toscani, o un lungomare pieno di curve.
Per questo, il motore che più si addice a quest’auto è il semplice 1.5 da 102 CV della One. Ha ottime prestazioni per la potenza, con uno 0-100 sotto i 10 secondi, ed è molto fluido e silenzioso: perfetto per una cabrio, dove la guida è più rilassata che esasperata. Riesce anche a consumare poco, e si comporta bene anche in città. Se poi avete pruriti sportivi, la MINI Cabrio è disponibile anche con motori decisamente più potenti, fino al 2.0 da 231CV della John Cooper Works. Il prezzo? Non proprio popolare: si parte da 25.600 euro per la base Essential, un po’ poverella. Per averla completa, si deve partire da poco meno di 30.000 euro: tanti, ma si sa, le MINI si fanno pagare.
Renault Twingo, la cittadina si scopre (poco) per svicolare nel traffico sotto il sole
Da un’auto piccola piuttosto costosa ad una decisamente più a buon mercato: Renault Twingo. La piccola francese non ha avuto finora il successo che meritava, viste le indubbie qualità tecniche e la grande agilità. Ora, però, con la presenza della versione elettrica potrebbe tornare alla ribalta. Oggi invece parliamo della di un optional interessante, simile a Citroen C1: il tetto apribile in tela.
Presente sia sulla versione termica che su quella elettrica, costa 1.010 euro, ed è disponibile solo sull’allestimento più completo, l’Intens. Si tratta, come su C1, di un tetto in tela che mantiene in posizione portiere, portellone e montanti, e inizia alla base del parabrezza e finisce sopra le teste dei passeggeri posteriori. Una soluzione semplice ma molto efficace per rendere più divertente e sbarazzina una utilitaria da città. E su Twingo si parte già da un’ottima base: nonostante a mio parere il restyling del 2019 le abbia tolto un po’ di carattere, Twingo ha una linea divertente e delicata, con linee curve dolci e rassicuranti. Fin da subito però si nota guardandola una silhouette particolare, con una larghezza risicata, il cofano cortissimo e l’abitacolo enorme per le dimensioni.
La prerogativa di Twingo è infatti la presenza del motore e della trazione posteriore. Questa piattaforma, realizzata in collaborazione con Mercedes-Benz, che da qui ha creato Smart fortwo e forfour, non è stata pensata per le prestazioni, ovviamente. Il motore posteriore ha permesso a Renault di avere in 3,61 metri tanto spazio per 4 persone e un bagagliaio generoso, che arriva fino a 220 litri. In più, il motore dietro ha consentito a Renault di equipaggiare Twingo con uno sterzo dal raggio amplissimo. Questo si traduce in un diametro di sterzata inferiore a 10 metri, che consente a Twingo di girarsi quasi su se stessa. L’agilità tra le mura cittadine di Twingo è eccezionale, sia con il 1.0 SCe aspirato da 65 CV, non proprio un fulmine di guerra, sia in versione elettrica.
La E-TECH Electric ha infatti 82 CV: non tantissimi, ma giusti per darle il giusto brio in città, con un’autonomia data dalla batteria da 22 kWh di circa 190 km in ciclo misto. La piccola francese è un’animale cittadino, nonostante in autostrada sia stabile e piuttosto silenziosa. Fuori città lo sterzo è fin troppo leggero, e la trazione posteriore non porta a sovrasterzi, bensì ad un comportamento sottosterzante, sicuro ma non divertente. Non è la più divertente tra le auto cabrio economiche, ma è di sicuro la più agile, perfetta per le città di mare strette e anguste del nostro Paese. Il prezzo? La versione Intens, già dotata di tetto in tela, parte da 16.800 euro con il 1.0 a benzina, che salgono a circa 24.000 per la versione E-TECH Electric.
Volkswagen T-Roc Cabrio, il primo SUV generalista con tetto in tela: inaspettatamente popolare
Chiudiamo la nostra TOP 10 delle auto cabrio economiche con la più chiacchierata cabriolet degli ultimi anni: Volkswagen T-Roc Cabrio. T-Roc è uno dei modelli di maggior successo degli ultimi tempi. La sua estetica piacevole, lo spazio e il buon rapporto qualità-prezzo l’ha resa una delle auto più vendute tra i C-SUV. Non sorprende quindi sapere che in Casa Volkswagen è una delle auto tenute in maggior considerazione. Non ci ha stupiti quindi la nascita della T-Roc R, la versione da 300 CV del SUV tedesco.
Ma l’anno scorso, siamo rimasti a bocca aperta nel vedere il debutto di Volkswagen T-Roc… Cabrio. Intendiamoci: non è il primo SUV cabrio della storia. Escludendo i fuoristrada duri e puri con tetto in tela, avevamo visto nel 2010 il Nissan Murano CrossCabriolet, un incrocio tra il grosso SUV Murano e una coupé-cabriolet con tetto retrattile in metallo. Un esperimento che, per fortuna, rimase confinato agli Stati Uniti. Il primo SUV cabrio con tetto in tela però arrivò qualche anno più tardi, nel 2015: il Range Rover Evoque Cabriolet. Un’auto di successo trasformata in convertibile, che ebbe solo un discreto successo. L’anno scorso, però, Volkswagen ha deciso di creare il primo SUV cabrio generalista a buon mercato, T-Roc Cabrio.
Perché se infatti Evoque Cabrio partiva da circa 55.000 euro, la base di partenza per il T-Roc Cabrio è di 30.400 euro, conn motore 1.0 TSI da 110 CV. Ma cos’è esattamente T-Roc Cabrio? Rispetto al SUV di partenza, la versione a cielo aperto fa a meno delle due porte posteriori, diventando di fatto una due porte. Insieme alle due nuove lunghissime portiere scompaiono i montanti laterali e il portellone. Al loro posto, una classica cappotta in tela: niente coupé-cabriolet, ormai totalmente fuori moda.
Diciamo che la linea è molto soggettiva: c’è chi ne subisce il fascino, e altri che invece la ritengono una “vasca da bagno” su ruote. Vedendo altre cabrio a 4 posti tradizionali che sfoggiano linee più sgraziate e pesanti, in Volkswagen hanno fatto tutto sommato un buon lavoro. La trasformazione in cabrio però ha dato e tolto molto a T-Roc. Le ha tolto una bella dose di praticità, diminuendo il bagagliaio da 445 a 280 litri, meno di Polo, e il tetto lascia poco spazio anche ai soli due passeggeri posteriori, che se la devono vedere con i meccanismi del tetto retrattile che rubano parecchi centimetri in larghezza.
Il tetto in tela però non modifica ulteriormente l’abitacolo, che conserva dei sedili anteriori spaziosi e una plancia assemblata con cura (anche se i materiali potrebbero essere più curati), una posizione di guida comoda e l’impostazione stradale agile e rilassante. La trasformazione ha però portato circa 200 kg in più a T-Roc, che aumentano i consumi e peggiorano guidabilità e prestazioni. In più, però, T-Roc Cabrio ha soprattutto il cielo. Non è un’auto da grandi prestazioni, ma da passeggio: è rilassante, molto curata e ha una capote tristrato davvero rigida e resistente, che non fa rimpiangere un tetto in metallo. T-Roc Cabrio porta l’esperienza di guida col vento tra i capelli tra le amatissime SUV, unendola alla posizione di guida dominante e all’altezza da terra generosa.
Non ci sono versioni a quattro ruote motrici, ma grazie ai cm da terra si può affrontare anche un po’ di sterrato non impegnativo, viaggiando in mezzo alla natura col vento tra i capelli. Attenzione però al motore da scegliere. Ci sono infatti due propulsori a listino, entrambi a benzina: il 1.0 TSI tre cilindri turbo da 110 CV e il 1.5 TSI 4 cilindri turbo da 150 CV. Se sulla versione chiusa il 1.0 è un motore perfetto per la guida di tutti i giorni, con 1400 kg di auto da portarsi dietro il “millino” arranca parecchio, costringendovi a tirarlo molto per ottenere le sue prestazioni.
Il 1.5 TSI, invece, è molto più vispo e sveglio, e spinge meglio il SUV cabrio, magari con il cambio automatico DSG optional. Il prezzo? T-Roc Cabrio, anche a causa delle modifiche che ha subito, non è economico. A parità di allestimento infatti costa 5 mila euro più della versione normale, partendo da 30.400 euro in versione 1.0 Style. Il nostro consiglio però è di scegliere la versione 1.5 TSI, con il già ben accessoriato allestimento Style, proposta a partire da 32.900 euro. Non pochi, certo, ma quando si è i primi ad offrire qualcosa spesso si può chiedere qualcosa di più. E per ora sembra che l’esperimento stia pagando: dopo i primi mesi di assestamento, i primi T-Roc Cabrio si cominciano a vedere per strada. Che sia l’auto che porterà alla nascita di un nuovo segmento?
E qual è la tua auto cabrio preferita?
E con questa provocazione chiudiamo il nostro lungo e “soleggiato” viaggio nella nostra TOP 10 delle auto cabrio economiche. Tra i 14.000 e i 40.000 euro, ci sono parecchie scelte possibili, tutte con i loro pregi e difetti. Non volete spendere così tanto? Potete trovare qui sotto la nostra guida con le 6 migliori auto cabrio usate, tutte ad un prezzo inferiore a 10.000 euro.
Chiudiamo con una domanda diretta proprio a voi: qual è la vostra cabrio preferita tra queste 10? O abbiamo dimenticato la vostra prediletta? Fatecelo sapere nei commenti: noi ci vediamo alla prossima guida all’acquisto, e mi raccomando ricordate la crema solare! Ciaoo!
Qui puoi trovare la nostra guida sulle migliori cabrio usate, e le ultime novità tra le “scoperte”!
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Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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