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Keywords Studios: licenziamenti e polemiche

Keywords Studios, azienda di servizi per l’industria dei videogiochi, annuncia 31 licenziamenti in Italia, scatenando proteste e accuse di speculazione. La mossa si inserisce in un contesto di ristrutturazione globale che coinvolge anche altri paesi.

Keywords: licenziamenti e AI nel mirino dei sindacati

L’azienda giustifica i tagli citando la crisi del settore e l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla traduzione — uno dei servizi che l’azienda fornisce. Tuttavia, i sindacati contestano questa versione, evidenziando contraddizioni e possibili motivazioni nascoste.

Come riporta La Repubblica, i tagli in Italia coinvolgono 6 persone nell’area LQA, 20 nell’area localizzazione 5 nell’area audio. I sindacati Filcams, Fisascat e Uiltucs denunciano che i licenziamenti colpiscono personale altamente qualificato, qualcosa che l’azienda sta facendo per ridurre i costi e aumentare i profitti. Si prevede che affidino alcune attività umane all’intelligenza artificiale, oltre al “trasferimento di larga parte dell’area produttiva in un mega hub già attivo in Polonia”.

I dipendenti evidenziano inoltre che, dopo l’annuncio dei licenziamenti il 27 giugno, il giorno dopo nei bilanci pubblicati si vede l’approvazione di aumenti salariali (+14mila euro rispetto al precedente, con 48 mila euro di bonus) per i dirigenti.

I lavoratori, inoltre, sostengono che la questione AI ed efficienza sono un modo per nascondere il vero motivo dei licenziamenti: la possibile cessione dell’azienda a EQT, fondo di investimenti svedese. I lavoratori hanno quindi messo in atto una protesta con due giorni di sciopero.

La situazione di Keywords Studios solleva interrogativi sul futuro del lavoro nel settore videoludico e sull’impatto dell’AI, che potrebbe diventare un modo per tagliare i costi — ma anche il personale. Al momento, l’azienda non ha rilasciato un commento riguardo la situazione.

L’azienda si inserisce in un momento in cui lavoratrici e lavoratori del settore videogiochi stanno protestando in tutto il mondo. Un caso emblematico è lo sciopero dei doppiatori negli Stati Uniti.

Ultimo aggiornamento 2024-08-14 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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Source
Repubblica

Autore

  • Stefano Regazzi

    Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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