Pavel Durov, il CEO di Telegram, è stato arrestato ieri sera all’aeroporto di Le Bourget, a Parigi. La notizia è stata riportata dall’emittente francese TF1, che cita fonti della polizia. Durov era a bordo del suo jet privato, proveniente dall’Azerbaigian.
I motivi dell’arresto
Il CEO di Telegram, atterrato alle 23 di sabato 24 agosto all’aeroporto di Le Bourget, pochi chilometri a Nord di Parigi, sarebbe stato fermato in seguito a un mandato di arresto emesso dalla direzione nazionale della polizia giudiziaria francese.
Pavel Durov, di ritorno dall’Azerbaigian in compagnia della sua guardia del corpo e di una donna, sembra essere sotto accusa per il ruolo di Telegram in una serie di reati che dovrebbero includere terrorismo, traffico di stupefacenti, frode, materiali pedopornografico, frode, riciclaggio di denaro e ricettazione.
Una lista lunghissima che potrebbe allungarsi visto che Telegram, forte della sua rigorosa privacy, non solo ha permesso ai criminali di svolgere indisturbati le loro attività ma l’azienda si è sempre rifiutato di collaborare con qualsiasi agenzia governativa.
Telegram, un’app di messaggistica con oltre 700 milioni di utenti
Ovviamente questo è un lato della medaglia.
Telegram, che oggi conta oltre 700 milioni di utenti attivi mensili, è diventata popolare anche tra attivisti, giornalisti e dissidenti politici proprio per la sua forte attenzione alla privacy e alla sicurezza.
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Hanno contributo al suo successo anche le ormai numerose funzioni presenti, dai divertenti sticker all’upload di file di ogni genere sul cloud passando per la possibilità di usarlo su più device contemporaneamente senza problemi.
Durov, un imprenditore controverso
Chi è invece Pavel Durov, CEO di Telegram? Nato nel 1984, Durov è un imprenditore russo noto per le sue posizioni libertarie e per le sue critiche al governo russo. In passato, ha fondato il social network VKontakte, che ha poi lasciato dopo essersi rifiutato di consegnare dati alle agenzie di intelligence del suo potere.
Da allora Durov ha abbandonato il Paese, trasferendo la sua residenza a Dubai dove si trova anche la sede di Telegram.
E ora?
L’arresto di Pavel Durov potrebbe avere importanti ripercussioni sul futuro di Telegram. Al momento però non sono ancora chiaramente definite né le accuse né le conseguenze di questo arresto.
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