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Perché i satelliti sono utili durante un’alluvione?

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Quelli che l’Italia sta vivendo sono momenti critici e di tensione in cui intere regioni (come la martoriata Emilia-Romagna) sono state messe in ginocchio. Siamo ben oltre l’idea di semplice maltempo, siamo spettatori della furia dei cambiamenti climatici e di un trend che negli anni avvenire potrà solo che peggiorare.

Le considerazioni che ci troviamo a fare in un momento di tale cordoglio e preoccupazione possono sembrare superflue; tuttavia, ci troviamo di fronte ad una nuova era climatica e volenti o nolenti dobbiamo farci i conti.

Infatti, se poche cose sono chiare in merito a quello che accadrà nei prossimi decenni la certezza che abbiamo riguarda le tempistiche che ci porteranno a stabilizzare questa precaria situazione. Oggi noi stiamo vivendo gli effetti di quello che è stato fatto a livello di emissioni e inquinamento probabilmente 20 o 30 anni fa; l’atmosfera infatti è un sistema complesso che impiega parecchio tempo a mostrare i danni che le vengono fatti e per quanto da anni si stia agendo, bisogna lavorare duramente per rimettere in linea questo trend negativo.

Ok, ora abbiamo oltrepassato la parte catastrofista, è il momento di dare un contesto al titolo di questo articolo con una domanda chiara: come possono i satelliti aiutare in un momento di crisi come questo?

Come i satelliti ci aiutano a monitorare le alluvioni

eropa sentinel 3 1
Combinazione di immagini da EUMETSAT e Sentinel 3

I satelliti e le previsioni meteorologiche

Il ruolo principale dei satelliti è quello di osservare la terra (unendo immagini dallo spazio e dati raccolti da sensori posizionati a terra) per fornire previsioni metereologiche più accurate. Pensate che per realizzare le previsioni del tempo che vediamo sul nostro smartphone servono all’incirca 1800 parametri diversi. Da qualche giorno è finalmente attivo il nuovissimo satellite europeo di EUMETSAT organizzazione creata da 30 stati membri dell’Unione Europea (Italia compresa) che opera per fornire analisi metereologiche dettagliate in concomitanza con le sentinelle del programma Copernicus, il programma principale di osservazione della terra dell’ESA finanziato dall’UE.

Eumetsat 2

I satelliti i Eumetsat mostrano come il ciclone mediterraneo che si trova attualmente sull’Italia stia scaricando sullo Stivale gran parte dell’acqua imbrigliata in atmosfera dall’enorme ondata di calore che nel periodo precedente è evaporata dal Mediterraneo per il forte caldo. Inoltre, la poca mobilità del fronte che punta a rimanere in posizione ci fa capire come sarà difficile avere un miglioramento istantaneo delle condizioni meteo.

Perché i satelliti sono utili durante un’alluvione?

Copernicus
Combinazione delle immagini delle sentinelle Copernicus (Sentinel 2 e Sentinel 5P)

I satelliti e le analisi delle inondazioni

La seconda grande informazione che possono fornirci in questo caso i satelliti, e le sentinelle di ESA nello specifico, è l’analisi delle zone alluvionate per comprendere quali siano i luoghi più a rischio o più colpiti dagli eventi atmosferici. Ad alcuni di voi però potrebbe essere sorta una domanda spontanea. Come fanno i satelliti a “vedere” le zone inondate se ci sono le nuvole a coprire tutto?

È una domanda semplice che ha una risposta altrettanto semplice: non tutti i satelliti vedono allo stesso modo. I satelliti della costellazione Copernicus hanno nomi diversi perché sono diversi, e tutti hanno caratteristiche peculiari che li rendono unici, ma soprattutto non tutti hanno gli stessi occhi.

Il satellite Sentinel 1 (anzi per essere precisi la coppia di satelliti Sentinel 1 perché le sentinelle lavorano quasi sempre in coppie) invece di una grande telecamera, possiede un grandissimo radar in grado di penetrare le nuvole e mappare con estrema precisione il suolo terrestre differenziando quello che trova sul suo cammino tra terra, acqua o altro. Un esempio del suo utilizzo è quello dell’alluvione che ha colpito Aghghala in Iran nel 2019. Passando sopra le zone alluvionate, Sentinel 1 ha scansionato con precisione l’area.

Satelliti: gli alleati indispensabili contro le alluvioni

Flood in Aghghala Iran

Paragonando poi le immagini con quelle dei giorni precedenti è stato possibile avere una mappa dettagliata delle aree maggiormente colpite dalle piogge. In rosso sono state colorate le aree coperte di acqua che prima non lo erano.

Flood in Aghghala Iran mask threshold .08

Questo non serve solo ad avere una misura della devastazione portata dall’evento ma può essere di aiuto alle squadre di soccorritori per scegliere strade adatte a raggiungere persone in pericolo o oltrepassare aree a rischio.

I satelliti e il controllo dei detriti

Le alluvioni non portano solo pioggia e distruzione, bensì con la loro furia tendono a trasportare con sé anche parecchi detriti: abbiamo visto le immagini di quello che dal mare è stato portato sulla riviera di Rimini e Riccione.

L’esempio del controllo che i satelliti forniscono per la sicurezza in mare e sui litorali lo abbiamo avuto con le alluvioni avvenute nelle marche a settembre del 2022. In questo caso i Satelliti Sentinel 3 hanno monitorato il mar Adriatico e fornito una prospettiva reale dei sedimenti che sono stati portati in mare. Molte sono state le segnalazioni di detriti lunghi chilometri che si sono spinti a largo delle coste italiane che avrebbero costituito un pericolo enorme per la navigazione.  

L’importanza dei satelliti in caso di alluvioni

Flooding in Italy

In queste foto si può vedere la quantità di sedimenti riversata nelle acque dell’adriatico a seguito delle alluvioni.

Coordinazione con la protezione civile e controllo delle strutture a rischio

Infine, l’apporto più grande dei satelliti è dato alle squadre di soccorso, per direzionarle dove vi è più bisogno. Il centro di osservazione della Terra dell’ESA, che si trova a Frascati, l’ESRIN, fornisce un servizio H24 di controllo del territorio e, se ne viene fatta richiesta, può fornire alle squadre di soccorso immagini in tempo reale per direzionarle correttamente nelle zone a rischio (anche durante incendi o altre catastrofi). Ci sono altri satelliti che tengono al sicuro tutti i nostri studenti ad esempio. La costellazione dell’ASI cosmo Skymed tiene sotto ‘occhio tutti gli istituti scolastici d’Italia per possibili smottamenti, se gli edifici si dovessero muovere anche di pochi centimetri scatterebbe l’allarme. Nei momenti di crisi queste tecnologie possono essere adottate per controllare strutture chiave a rischio come ponti e diche ed evitare conseguenze peggiori.

Proprio nella giornata di domenica 21 maggio l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Agenzia Spaziale Europea hanno confermato rispettivamente l’uso delle costellazioni Cosmo-Skymed e Copernicus per l’aiuto ai gruppi di soccorso nelle zone interessate dall’alluvione. Allo stesso tempo anche i satelliti di SpaceX, Starlink, che forniscono internet veloce dall’orbita bassa terrestre sono in uso per la coordinazione delle squadre sul territorio.

Oggi abbiamo dovuto imparare con tristezza come l’osservazione della Terra sia in grado di metterci in guardia di fronte a come la Terra, il luogo dove la nostra specie è nata, cresciuta e si è sviluppata, stia agendo contro di noi. Tuttavia, questo deve essere un monito per andare avanti e capire che abbiamo tutti i dati, le informazioni e la conoscenza per ribaltare le sorti di un futuro che sarà comunque su questo meraviglioso pianeta.

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