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Il ritorno del mito: orologio Accutron Spaceview 2020 limited edition

Sessant’anni dopo il lancio del celebre Bulova a diapason, Accutron inventa il primo movimento elettrostatico

Gli appassionati di orologeria possono esultare: per il sessantennale della nascita, torna il Bulova Accutron Spaceview in una limited edition di soli 300 pezzi numerati destinati, almeno nelle intenzioni, a innovare il mondo dell’orologeria tanto quanto spettò al mitico diapason, divenuto icona e simbolo dello storico gruppo americano (ora di proprietà giapponese). Agli ingegneri di Citizen sono occorsi dieci anni di ricerche, oltre a un ingente investimento economico, per sviluppare una tecnologia proprietaria che sfrutta i principi dell’energia elettrostatica. Ma come funziona il Bulova Accutron Spaceview 2020? Scopriamolo insieme.

Orologio Accutron Spaceview 2020: come funziona

Alla base del funzionamento del nuovo Spaceview 2020 c’è la tecnologia elettrostatica brevettata Accutron. Spieghiamoci meglio: l’accumulo dell’energia generata dai movimenti del corpo umano viene trasformata da due turbine gemelle e immagazzinata in un accumulatore che alimenta due motori. Uno di questi è il primo motore elettrostatico al mondo che alimenta la lancetta dei secondi, l’altro si occupa di far muovere le lancette delle ore e dei minuti.

Ebbene, grazie a questa tecnologia innovativa, il margine di errore dell’Accutron Spaceview 2020 è stato valutato in 5 secondi al mese.

Accutron, un oggetto di culto

L’Accutron Spaceview 2020 ha tutte le caratteristiche per andare a ruba tra i collezionisti di orologi esclusivi: il nome leggendario, la tecnologia raffinatissima, la tiratura limitata e la confezione di lusso, che comprende anche un bellissimo libro illustrato sulla storia del Bulova Accutron, “From the space age to the digital age”.

Il prezzo dell’Accutron Spaceview 2020 è di 3600 euro. Tanto. Ma non tantissimo, considerando che in un batter d’occhio i soli 300 esemplari in tutto il mondo ne faranno salire le quotazioni alle stelle tra i collezionisti. Ancora oggi, qualunque modello di Bulova Accutron vintage che conti oltre cinquanta anni di età è ricercatissimo sulle aste online.

Accutron: il marchio diventa autonomo

E perché l’operazione commerciale intorno all’Accutron Spaceview 2020 in limited edition sia ancora più incisiva, il Gruppo Citizen – proprietario di Bulova dal 2008 – ha deciso di rendere autonomo il marchio Accutron. Ecco che in questo modo viene sprigionata tutta la personalità di un modello che torna sul mercato per rivestire un ruolo da protagonista.

Orologio Bulova Accutron: la storia

Vale adesso la pena di fare una breve retrospettiva, per scoprire insieme quando e come nasce il mito di Accutron.
Nell’ottobre del 1960, dieci anni prima della rivoluzione del quarzo avviata da Seiko Astron negli anni Settanta, Bulova strabiliò il mondo lanciando sul mercato l’Accutron, il primo orologio elettronico: il suo movimento si basava sulle oscillazioni di un diapason, e la sua precisione divenne presto leggendaria.

A scuola ci hanno insegnato, e forse mai lezione fu più importante, che l’etimologia dice molto di una parola: ebbene, il Bulova che nell’autunno del 1960 lasciò il mondo a bocca aperta venne chiamato Accutron per una felice trovata. I linguisti, bontà loro, chiamano parole macedonia quelle formatesi dall’unione del segmento iniziale di una col segmento finale di un’altra: in questo caso Accu-tron sta per accuracy trough electronics.

Grazie alla mirabile intuizione di Max Hetzel, infatti, per la prima volta un orologio da polso era in grado di sfruttare le oscillazioni di un diapason, che tramite una batteria convertiva le sue vibrazioni in moto circolare a beneficio degli ingranaggi dello strumento.

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E che, ingranaggi. L’estrema precisione dell’Accutron di Bulova era un florilegio di primati tecnologici: la ruota indice (proprio quella, per capirci, che ha il prezioso compito di convertire il moto del diapason) è ancora oggi il più piccolo ruotismo mai montato su un orologio; e sulle due bobine che coprivano i piccoli magneti vibranti erano avvolti in ben 8100 giri due sottilissimi fili di rame, della lunghezza di 80 metri l’uno. Ne sortiva un orologio di estrema affidabilità e precisione: fin da subito, nelle sue campagne pubblicitarie Bulova ha orgogliosamente segnalato gli Accutron come precisi al 99,9977%.

Pubblicità Bulova Accutron 1960

Bulova Accutron e costume

Il mito dell’orologio più preciso in commercio, che se accostato all’orecchio produce un suono continuo (proprio come quello del diapason), creò presto un circolo virtuoso, per cui si istituirono bizzarre corse all’acquisto: possedere un Accutron, prodotto in centinaia di migliaia di pezzi sia in Svizzera che negli USA, significava appartenere all’élite di coloro che badano alla precisione. Basti pensare che il modello fu scelto da svariate società di gestione delle Ferrovie, che grazie al simbolo stesso dell’essere in orario avrebbero così garantito l’assoluta puntualità dei treni. Poi ci fu un, anzi il, salto di qualità.

Orologi a diapason per astronauti

Stavolta l’intuizione fu pubblicitaria. Bulova fece la storia creando la linea Spaceview, un Accutron scheletrato (ovvero con la meccanica a vista) che sarebbe stato utilizzato dagli astronauti della Nasa nelle missioni spaziali. Nell’epoca della cosiddetta corsa allo spazio, produrre il primo orologio di bordo delle missioni oltre la nostra atmosfera – un orologio, dunque, massimamente affidabile anche in assenza di gravità e con altri fattori di disturbo – significava assicurarsi una visibilità e una credibilità impareggiabili.

Figurarsi ciò che accadde dopo il 20 luglio 1969, quando Neil Amstrong, comandante della missione Apollo 11 (anch’essa brandizzata Accutron Spaceview, diremmo oggi), portava al polso uno dei gioeillini Bulova. I pubblicitari gongolarono; e con loro, immaginiamo, anche i vertici aziendali.

Bulova Accutron Spaceview modello vintage pubblicità luna

Il presente: Accutron Spaceview 2020 limited edition

Ed eccoci ai giorni nostri. L’Accutron Spaceview 2020 limited edition sembra proprio destinato a rinvigorire il mito che nacque sessant’anni or sono in casa Bulova. E ciò grazie alla compresenza di alcune caratteristiche che facilmente lo renderanno un oggetto di culto: il fascino di una tecnologia proprietaria basata sull’energia elettrostatica; uno charme classico difficilmente eguagliabile, nonostante il futuro degli orologi ci riserverà chissà quali sorprese; la brama dei consumatori di accaparrarsi un oggetto vintage che ha fatto scuola; e infine, aggiungiamo noi, la vista dei meccanismi interni, esplicita dichiarazione di… trasparenza, che tanto piace ai potenziali acquirenti.

E a proposito di potenziali acquirenti, chiudiamo con un dato che ingolosirà i nostri lettori, e che testimonia l’importanza del nostro Paese per l’azienda elvetica: dei 300 Accutron Spaceview 2020 limited edition distribuiti nel mondo, ben 100 sono destinati all’Italia.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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