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Videogiochi

Apple vs Epic Games: cronache del primo giorno di processo

La causa è iniziata all'urlo di "Free Fortnite"

Lo scontro legale tra i due titani è iniziato. Il processo tra Apple ed Epic Games è appena entrato nel vivo in un tribunale federale dell’Oakland, in California: il risultato di una citazione in giudizio da parte della compagnia di Fortnite, che ha accusato Apple di approfittare della sua posizione di monopolio sul mercato, imponendo regole arbitrarie sull’App Store. Vediamo com’è andato il primo giorno di udienza.

Apple vs Epic Games: le origini

Le origini di questa battaglia tra le due compagnie va datata allo scorso agosto, quando Epic Games pubblicizzò un metodo per ottenere sconti esclusivi in Fortnite tramite un percorso esterno rispetto al negozio online della compagnia di Cupertino.

Apple trattiene una percentuale sulla transazioni che avvengono sull’App store, una clausola che Epic ha cercato di aggirare in questo modo. In tutta risposta Apple ha rimosso Fortnite dalla piattaforma e il giorno stesso Epic ha depositato la denuncia, accusando l’azienda di approfittare della sua posizione di vantaggio sul mercato per imporre pesanti limiti alle software house.

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Apple dal canto suo si è difesa sottolineando che Epic era ben consapevole del funzionamento dell’App Store e il divieto di utilizzare strumenti di pagamento di terze parti serve per garantire la sicurezza dell’ecosistema iOS. Da allora le due parti in causa si sono preparate al processo legale, che ora è ufficialmente inziato.

“Free Fortnite”: il grido dei fan

Dato che si tratta di un processo pubblico è possibile ascoltare la causa legale in un canale audio dedicato, ma già qui ci sono stati i primi intoppi. Per via di un errore nelle impostazioni infatti, inizialmente gli ascoltatori erano liberi di intervenire, come se si trattasse di una chiamata di gruppo, e dato che si tratta di una causa molto sentita dalla gaming community, è scoppiato il caos.

Gli oltre 200 partecipanti si sono uniti urlando lo slogan “Free Fortnite” e hanno intonato una sorta di coro da stadio sotto le note di un brano di Travis Scott, un omaggio al concerto avvenuto in game l’anno scorso. Decisamente un inizio inusuale per una causa legale.

In ogni modo, dopo circa 20 minuti di anarchia la situazione è stata risolta e si è potuto procedere con l’udienza.

Processo tra Apple e Epic Games: il primo giorno

E’ Tim Sweeney, CEO di Epic Games, ad aprire le danze, che ha parlato senza peli sulla lingua dell’approccio aggressivo tenuto da Apple nei confronti degli sviluppatori: “Apple ottiene un maggiore profitto rispetto a quello degli stessi sviluppatori per quanto riguarda i sosftware venduti sull’App Store“.

Sweeney ha spiegato che le restrizioni applicate da Apple si sono fatte sempre più stringenti nel corso degli anni, accusando la compagnia di essere orientata alla costruzione di un mercato chiuso, invece di essere un portale per le varie software house che sviluppano per iOS. Il CEO non ha esitato a definire il comportamento della compagnia di Cupertino come predatorio, in particolare nel modo in cui incastona gli utenti all’interno del suo ecosistema, danneggiando nel processo anche i produttori delle app, che si ritrovano fortemente limitati.

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Naturalmente Apple ha respinto prontamente queste accuse, specificando che l’architettura dell’App Store è percepita come restrittiva soltanto perché mette in primo piano la sicurezza e la privacy di tutti coloro che lo utilizzano, siano questi utenti Apple o Studi di sviluppo. Una linea di difesa parzialmente contrastante con la documentazione che proverebbe la difficoltà della compagnia nell’individuare le truffe sul suo negozio virtuale.

Le parti in causa sono poi passate ad una lunga dissertazione su come dovrebbe essere strutturato un mercato competitivo. Difficile dire al momento se sia Epic Games a chiedere troppo o Apple ad avere una visione limitata, per farci un’idea più precisa dovremo aspettare la fine del processo.

Nonostante sia molto probabile che sarà la società di Cupertino a spuntarla, questa causa legale rappresenta una macchia nella storia della compagnia, che al momento è sotto la lente di ingrandimento degli organismi antitrust in USA e in Europa proprio per le regole di App Store.

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Autore

  • Francesco Castiglioni

    Incallito videogiocatore, appassionato soprattutto di Souls e Monster Hunter, nonché divoratore di anime e manga. Scrivere di videogiochi è la mia vocazione e la porto avanti sia qui su Tech Princess che sul mio canale YouTube.

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