Apple è ancora una volta sotto esame per alcune concessioni effettuate in Cina. Da un nuovo report del New York Times emergono molti compromessi a cui è scesa Apple con il governo cinese, soprattutto per quanto riguarda i dati iCloud degli utenti cinesi. Nell’articolo vengono citati decine di documenti interni dell’azienda e interviste tenute con 17 dipendenti ed ex dipendenti di Cupertino.
Emergono nuove informazioni sui rapporti tra Apple e la Cina: il governo cinese ha accesso ai dati degli utenti cinesi?
Alcuni dei dettagli più succulenti del report del NYT riguardano la conformità di Apple alle normative locali della Cina relative all’archiviazione dei dati degli utenti cinesi sui server locali. Quando Apple ha spostato i dati degli utenti cinesi sui server locali, ha promesso che i dati sarebbero stati al sicuro e gestiti con il rigoroso approccio alla privacy di Apple. Il report, però, afferma che l’azienda di Cupertino ha “ceduto in gran parte il controllo al governo cinese”.
“I compromessi a cui è scesa Apple hanno reso quasi impossibile per l’azienda impedire al governo cinese di accedere a e-mail, foto, documenti; contatti e posizioni di milioni di residenti cinesi. Questo è quanto emerge dalle dichiarazioni di alcuni esperti di sicurezza e ingegneri Apple.” si legge.
Chi è in possesso delle chiavi per sbloccare i dati?
Il punto principale dell’articolo del New York Times è dove si trovino le chiavi di crittografia per sbloccare tutti questi dati. Inizialmente Apple avrebbe chiesto di mantenere le chiavi negli Stati Uniti. Nel 2017 poi, con la nuova legge in vigore, la posizione delle chiavi “è rimasta intenzionalmente vaga” e otto mesi dopo le chiavi venivano conservate in Cina.
“Le chiavi digitali in grado di decrittografare i dati di iCloud sono solitamente archiviate su dispositivi specializzati, chiamati moduli di sicurezza hardware, realizzati da Thales, un’azienda tecnologica francese. Ma la Cina non approverebbe l’uso dei dispositivi Thales, secondo due dipendenti. Così Apple ha creato nuovi dispositivi per archiviare le chiavi in Cina.”
Come spiega il rapporto, ciò significa che le chiavi per sbloccare i dati degli utenti in Cina sono archiviate “nei data center che intendono proteggere”. Detto questo, tuttavia, non ci sono prove che i dati siano stati consultati dal governo cinese. I documenti esaminati dal Times indicano solamente che “Apple ha fatto dei compromessi”. Significa che, grazie a questi compromessi, sarebbe più facile per il governo accedere a quei dati se necessario.
Apple ha isolato i server cinesi dal resto della sua rete iCloud
In una dichiarazione, Apple ha smentito l’idea di aver compromesso la sicurezza degli utenti in Cina e ha affermato di avere il controllo delle chiavi dei dati. Apple ha anche aggiunto che i suoi data center cinesi “dispongono delle loro protezioni più recenti e sofisticate”.
Secondo i documenti, Apple ha cercato di isolare i server cinesi dal resto della sua rete iCloud. La rete cinese sarebbe “stabilita, gestita e monitorata separatamente da tutte le altre reti, senza la possibilità di attraversare altre reti fuori dal paese”. Due ingegneri Apple hanno affermato che la misura è stata quella di impedire che le violazioni della sicurezza in Cina si diffondessero al resto dei data center di Apple.
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