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Augie, l’AI clona la nostra voce e la usa per l’audio dei video

L’AI ci clona la voce, per poi usarla per i voiceover dei video: si chiama Augie ed è la nuova piattaforma sviluppata da Aug X. Capace di sfruttare l‘intelligenza artificiale e la clonazione vocale, mira a semplificare il processo di produzione video. E offre ai professionisti del marketing e ai team dei social media una soluzione versatile e semplice per creare contenuti. Senza bisogno di prenotare uno studio di registrazione, se non la prima volta.

Augie, l’AI clona la voce e la usa per i voiceover dei video

Come racconta Emilia David su The Verge, la novità arriva dalla collaborazione con ElevenLabs e Aug X. La piattaforma Augie, che consente agli utenti di creare video senza la necessità di prenotare uno studio di registrazione o di affrontare complessi processi di editing audio e video, sfrutta la clonazione vocale.

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Jeremy Toeman, fondatore di Aug X, spiega che molte persone si sentono a disagio nel parlare al microfono o registrare voci fuori campo. La piattaforma permette di superare queste barriere. La clonazione vocale consente agli utenti di registrare una breve sequenza vocale che verrà clonata e utilizzata per i video successivi. “Saresti sorpreso dal numero di persone che hanno utilizzato la nostra funzione di clonazione vocale che si sono avvicinate a noi e ci hanno detto grazie perché non gli piaceva registrare la narrazione” spiega a The Verge.

Narrazioni semplici, anche se artificiali

Augie fa leva sulla sua interfaccia user-friendly, che consente agli utenti di creare video in pochi passi. Dopo aver scritto e caricato una sceneggiatura, gli utenti possono selezionare la propria voce preregistrata o sceglierne una dalla libreria di Augie. Questa voce clonata leggerà la sceneggiatura con l’intonazione desiderata, offrendo la flessibilità di scegliere tra toni seriosi, entusiastici, inquietanti e altro ancora, in base all’atmosfera del video.

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I creatori di contenuti o i team di marketing possono quindi registrare un sample della voce, senza dover poi narrare ogni video. Qualcosa che potrebbe accelerare i tempi, anche se resta da valutarne la qualità.

Inoltre, Augie offre una vasta libreria di foto, alcune delle quali sono fornite in licenza da Getty. Gli utenti possono arricchire i loro video utilizzando queste immagini o generandole tramite intelligenza artificiale, ulteriormente arricchendo la componente visiva dei loro contenuti.

Una tecnologia emergente

Aug X ha lanciato Augie in beta pubblica a maggio, e attualmente tutti gli utenti hanno accesso alla funzione di clonazione vocale. Tuttavia, Jeremy Toeman prevede che in futuro potrebbe esserci una limitazione sulla lunghezza e sulla qualità dei video, nonché sul numero di voci clonate disponibili per gli utenti non paganti.

La pratica di clonare voci non è qualcosa di nuovo. Samsung consente alle persone di impiegare un’IA vocale per gestire le chiamate. Inoltre, Apple ha introdotto la funzione Personal Voice nelle versioni beta di iOS 17, che permette agli utenti di registrare la loro voce per un massimo di quindici minuti. Successivamente, questa registrazione viene elaborata offline per creare una copia da conservare sull’iPhone. E poi ci sono altre aziende come Aug X che stanno portando questa tecnologia verso soluzioni più avanzate.

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Non sono mancate però anche le critiche a questa tecnologia, come l’utilizzo della voce del rapper Drake, che ha sollevato dubbi per i deepfake e per la violazione del copyright.

Abbiamo attentamente valutato le possibili criticità che potrebbero emergere e siamo quindi estremamente cauti riguardo a chi può utilizzare le voci preregistrate per scopi di clonazione“, spiega Toeman, il fondatore di Aug X.

Augie e la clonazione della voce: le implicazioni etiche

Toeman aggiunge che le voci registrate, a differenza di quelle disponibili nella vasta libreria di Augie, saranno accessibili esclusivamente attraverso account individuali. Ciò implica che se più persone all’interno della stessa organizzazione desiderano utilizzare la stessa voce per clonare, ognuna dovrà registrare nuovamente la voce del portavoce nel proprio account Augie. Inoltre, gli utenti non sono autorizzati a caricare registrazioni preesistenti. E la piattaforma accetterà unicamente voci registrate direttamente tramite un microfono in tempo reale. Questo dovrebbe aiutare a utilizzare solamente voci di persone che consentono di farlo.

Inoltre, l’azienda sta collaborando con il suo partner specializzato nella clonazione vocale, ElevenLabs, per individuare contenuti audio e video generati da intelligenza artificiale. In questo modo, renderà più semplice individuare eventuali deepfake e abusi.

Voi cosa ne pensate di questa tecnologia e delle implicazioni che potrebbe portare? Raccontatecelo nei commenti.

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Source
The Verge

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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